Patto stabilità territoriale. Mumolo: “Sbloccati quasi 40 milioni di euro per gli Enti locali della Provincia di Bologna”

“Grazie alla legge regionale sul patto di stabilità territoriale” annunciano i Consiglieri regionali Antonio Mumolo. Paola Marani, Marco Monari, Anna Pariani e Giuseppe Paruolo, “la Giunta della Regione Emilia-Romagna, ha sbloccato nel 2012 complessivamente oltre 195 milioni di euro di potenzialità di spesa per Comuni e Province che potranno usare le risorse che hanno in cassa per pagare fornitori e aziende che hanno già fatto opere sul territorio. Di questi fondi, 129 sono di provenienza della Regione, 40 di provenienza statale in base agli accordi tra le Regione Emilia-Romagna e il Governo per gli interventi a sostegno dei Comuni colpiti dal terremoto di maggio e 26 messi a disposizione dagli enti locali dell’Emilia-Romagna.”

“I fondi resi a disposizione degli Enti Locali del territorio bolognese” continuano i consiglieri del Partito Democratico “sono quasi 40 milioni che, in assenza dell’intervento della Regione, non sarebbero stati utilizzabili a causa dei vincoli del patto di stabilità nazionale”.

“Prosegue quindi l’impegno concreto, in un momento di grandi difficoltà, da parte della Regione Emilia-Romagna a sostegno degli Enti Locali e delle aziende del territorio” concludono i consiglieri “che consentirà di dare respiro nella programmazione degli investimenti e di garantire liquidità alle imprese”. (altro…)

Contrasto al gioco d’azzardo patologico. Antonio Mumolo aderisce alla campagna “Mettiamoci in gioco”

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo aderisce alla campagna “Mettiamoci in gioco” lanciata da Libera che chiede al Governo nazionale di fare di più contro i rischi del gioco d’azzardo patologico.

“Il gioco d’azzardo patologico – afferma il consigliere PD – è un fenomeno in crescita. Secondo gli ultimi dati l’Italia il primo Paese nel mondo per spesa pro capite nel gioco d’azzardo (1.323 euro all’anno), cui va aggiunto il fatturato del gioco illegale. Il legame tra gioco d’azzardo e mafia non è molto conosciuto, e quasi mai occupa le prime pagine dei giornali, ma come ben spiega il dossier “Le mafie in Emilia-Romagna” prodotto dagli studenti delle Facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza, a conclusione del I° Laboratorio di giornalismo antimafia condotto dal giornalista Gaetano “Gato” Alessi, dalle analisi degli atti giudiziari, delle indagini condotte dalle procure territoriali e dalle relazioni istituzionali di organi come la DIA (Direzione investigativa antimafia), emerge chiaramente quanto sia rilevante il collegamento tra criminalità organizzata, gioco d’azzardo e bische clandestine in Emilia-Romagna.”

“Le dimensioni raggiunte dal fenomeno e la facilità con cui vi si accede (è possibile giocare quasi in ogni luogo, dal supermercato al web) sono favorite dalla totale mancanza di politiche per la prevenzione e la cura e da un quadro normativo inadeguato ad affrontare il fenomeno. Per questo – conclude Mumolo – aderisco convintamente alla campagna promossa da Libera, e mi auguro che il progetto di legge regionale con al centro la stessa tematica, e che ha di recente iniziato il proprio iter all’interno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, diventi presto legge”.


CAMPAGNA “Mettiamoci in gioco

Chi vuole aderire alla campagna può inviare la mail che segue all’indirizzo segreteriadelportavoce@governo.it.

QUESTO IL TESTO DELL’EMAIL

OGGETTO: Mettiamoci in gioco

All’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti

Egr. Presidente,
sono molto preoccupato per le dimensioni e le caratteristiche che il gioco d’azzardo sta assumendo nel nostro paese. I costi sociali e sanitari che comporta sono di gran lunga superiori ai vantaggi che lo Stato ne ricava:
problemi di abuso e dipendenza e relativi oneri per il servizio sanitario nazionale, difficoltà economiche e indebitamento per chi sperpera quantità eccessive di denaro nei giochi, separazioni, oneri per le spese legali, riciclaggio e infiltrazioni della criminalità organizzata…

Per questo trovo inadeguate le misure previste nel decreto Sanità varato dal Suo Governo. Ho apprezzato l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Lea, voluto dal Ministro Balduzzi. Ma da un Governo tecnico di così alto profilo mi attendevo una ben maggiore tutela del diritto alla salute dei cittadini, anche di fronte a lobby potenti e agguerrite.

Personalmente, condivido quanto espresso in merito da Mettiamoci in gioco, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, di cui trova qui sotto la presa di posizione.

Distinti saluti

FIRMA

Risoluzione del Gruppo PD per dire no ai tagli alla sicurezza

Il Gruppo PD in Regione ha presentato in Assemblea legislativa una risoluzione per dire no ai tagli alla sicurezza. L’atto, sottoscritto tra gli altri dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo, veicola le richieste dei sindacati e dei rappresentanti delle Forze dell’ordine preoccupati per gli effetti che i tagli lineari proposti dal Governo con la legge di stabilità potranno avere su difesa e soccorso pubblico: precariato, blocco del turn-over ed eccessivo aumento dell’età anagrafica per il personale del comparto sicurezza.

“A seguito del sisma del maggio scorso il territorio emiliano romagnolo colpito è in particolare sofferenza a causa del pesante carico di lavoro soprattutto nei comuni del cratere – si legge nella risoluzione – le forze di pubblica sicurezza hanno svolto un ruolo insostituibile nel territorio colpito dal sisma di maggio intervenendo non solo sotto il profilo tecnico, ma anche dal punto di vista sociale in supporto delle categorie terremotate più deboli”.

“Occorre riconoscere l’intenso lavoro svolto nella provincia di Modena, in particolare nell’area terremotata e la grande capacità delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco di essere riferimento immediato e risolutivo delle persone più bisognose e sole, traumatizzate e colpite dagli eventi del 20 e 29 maggio. Tutto ciò premesso e considerato – si legge ancora nella Risoluzione – si impegna la Giunta ad attivarsi in tutte le sedi più opportune perché il Parlamento modifichi le norme proposte affinché le eventuali economie di spesa sul comparto non siano frutto di tagli lineari ma di una programmazione in grado di rispondere alle effettive necessità nel comparto garantendo inoltre, in questa fase di riordino istituzionale, il permanere su ciascun territorio di un presidio consono alle reali esigenze dello stesso in termini di sicurezza”.

Annullate sanzioni contro la povertà. Mumolo: “Accettata l’istanza di Avvocato di strada, una piccola vittoria per tutti”

L’Associazione Avvocato di strada ha ottenuto l’archiviazione delle sanzioni amministrative fatte a un gruppo di persone che dormivano in strada.

Nel novembre 2012 un gruppo di circa venti persone senza dimora fra cui italiani, stranieri, giovani e meno giovani, aveva deciso di accamparsi di fronte al dormitorio comunale Beltrame. Con l’inverno già iniziato le temperature erano già molto basse ma il Piano per l’emergenza freddo del Comune di Bologna non era ancora partito e i posti in dormitorio erano esauriti. Il gesto dei senza tetto era in qualche modo simbolico, ma era sopratutto dettato dalla disperazione e dalla mancanza di qualsiasi altro posto dove andare. Dopo pochi giorni la Polizia Municipale aveva sgomberato i senza tetto, aveva sequestrato le coperte che erano state distribuite loro dallo stesso Comune e aveva sanzionato ogni persona con una multa di 200€ per violazione del Regolamento di Polizia Municipale (bivacco e occupazione di suolo pubblico).

“Le multe ai senza tetto – dice Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada – sono un controsenso: chi vive in strada viene multato per vagabondaggio, perché dorme in stazione senza un biglietto in tasca, etc. Le multe non possono essere pagate e quindi i debiti si moltiplicano. Finché una persona vive in strada non succede nulla, ma se per caso trova un lavoro e una casa può trovarsi a dover pagare un debito di migliaia di euro: a volte proprio per paura di dover affrontare questi debiti i senza tetto preferiscono rimanere nella propria condizione di marginalità, privi di residenza anagrafica e di tutti i diritti (sanità, voto, pensione) ad essa correlati”.

“Venuti a conoscenza del caso del Beltrame – prosegue Mumolo – abbiamo chiesto la revoca delle multe in autotutela, perché è nostra opinione che la povertà non vada sanzionata: multare una persona che dorme per strada non aiuta la persona a risollevarsi dalla propria condizione di marginalità, e sopratutto non consente di fare cassa a chi è creditore, perché quei soldi non li potrà ottenere mai”.

“Nel Comune di Bologna, cui va il nostro ringraziamento, abbiamo trovato interlocutori attenti, che hanno organizzato un’audizione in cui abbiamo potuto spiegare le ragioni della nostra richiesta. Sono passati alcuni mesi e finalmente oggi abbiamo saputo che la nostra istanza è stata accolta dal Comune, che ha proceduto ad archiviare tutte le sanzioni. Una piccola grande vittoria di tutti – conclude Mumolo – ma sopratutto un peso in meno sulle spalle di chi vive già una condizione difficile, e dorme in strada al freddo perché non ha altre possibilità”.

Antonio Mumolo aderisce all’appello “Ri-costruire l’anti-mafia: cinque punti per la dignità”

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, relatore della legge regionale 3/2011 per il contrasto alle infiltrazioni mafiose e per la promozione della cultura della legalità, ha aderito all’appello promosso dall’Associazione Gruppo Antimafia Pio LaTorre, composta da ragazzi e ragazze della provincia di Rimini ed impegnata da alcuni anni nella diffusione di una cultura dell’antimafia.

In vista delle primarie del centrosinistra e delle prossime elezioni politiche, l’Associazione ha realizzato una campagna, composta da 5 proposte concrete, che esorta la politica a riprendere in mano il tema della lotta alla mafia.

Notizie e informazioni sulla campagna sono disponibili sul blog http://cinquepuntiantimafia.blogspot.it/
Per aderire è sufficiente scrivere a cinquepuntiantimafia@gmail.com

I 5 PUNTI PROGRAMMATICI

1) Riforma dell’articolo 416ter per punire il reato e la pratica dello scambio del voto, non solo quando si riscontra una dazione di denaro in cambio del voto, bensì anche quando lo scambio avviene attraverso qualsiasi altro mezzo (materiale o immateriale, una semplice promessa)

2) Così come richiesto da Libera, chiediamo la posta in essere effettiva delle Convenzioni Internazionali in materia di lotta alla corruzione, se non approvate durante questa legislatura, ma soprattutto la confisca dei beni ai Corrotti, così come disposto dalla Finanziaria 2007. Non c’è bisogno di aggiungere altro: lo scandaloso esempio di questi tempi da solo dimostra l’urgenza di una convergenza di tutte le forze politiche che abbiano a cuore la nobiltà della politica stessa.

3) Miglioramenti effettivi nell’iter di confisca e riassegnazione dei beni confiscati alla mafia, in modo da non dover attendere decine di anni prima di far ripartire un’impresa confiscata, facendo perdere il lavoro a persone oneste, rendendo improduttivi terreni e piantagioni oppure lasciando deperire macchinari ed impianti fino a raggiungere l’obsolescenza. Gli esempi possono essere Commissari Straordinari con competenze nel settore della gestione dell’azienda confiscata responsabili non di dismettere l’azienda stessa, quanto piuttosto di farla rimanere sul mercato per poter competere durante il – lungo – periodo del sequestro. In questo modo verrebbero fatti salvi anche i diritti del titolare dell’azienda che, anche una volta provata la sua estraneità alle accuse, non dovrà ripartire da zero ma potrà proseguire da dove aveva interrotto il suo cammino imprenditoriale.

4) Un’anagrafe dei beni confiscati che non si limiti a segnalare l’assegnazione dei beni o lo stato di questi, ma che dia conto del lavoro di chi ha in gestione questi beni pubblici. Anche l’antimafia deve avere un rigore morale e formale, che conformi l’attività svolta nei beni confiscati alle mafie secondo le best practices dei vari settori, dal sociale all’imprenditoriale.

5) Sgravi fiscali per gli esercenti del settore della ristorazione che si impegnano a tenere una percentuale minima di prodotti (accuratamente certificati) provenienti dai terreni confiscati alle mafie; con l’impegno di estendere i suddetti sgravi in futuro a tutti gli altri settori che si potranno avvalere, per lo svolgimento della propria attività economica, dei prodotti provenienti dai terreni e dalle imprese confiscate. Non si tratta di aiuti di Stato alle imprese, si badi bene. È un aiuto dello Stato a sé stesso, per sconfiggere anche economicamente la criminalità organizzata e responsabilizzare, attraverso una logica di mercato – cosa che si confà certamente all’impostazione dell’Unione Europea – gli imprenditori del settore ad una più ricercata selezione dei prodotti.

“Petizione per i diritti”. Casadei e Mumolo: “Sì al reato di tortura, no alla legge ex Cirielli e al reato di immigrazione”

Introdurre il reato di tortura, abolire il reato di immigrazione e la legge ex Cirielli: sono questi gli obiettivi molto concreti della petizione popolare lanciata dal PD e sottoscritta, congiuntamente, da Thomas Casadei, consigliere regionale PD, e da Antonio Mumolo, consigliere regionale e coordinatore del Dipartimento Diritti PD Emilia-Romagna, sempre in prima linea nella lotta per i diritti civili.

“Con la richiesta di introdurre il reato di tortura anche in Italia, un tema al centro di una risoluzione approvata lo scorso settembre dall’Assemblea legislativa, la petizione vuole lanciare un segnale preciso sul tema del rispetto dei diritti umani. Sopratutto – affermano i consiglieri – intende dar seguito alle richieste di tante famiglie che in questi anni si sono trovate, loro malgrado, al centro di vicende drammatiche come quelle di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi”. (altro…)