Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo aderisce alla campagna “Mettiamoci in gioco” lanciata da Libera che chiede al Governo nazionale di fare di più contro i rischi del gioco d’azzardo patologico.
“Il gioco d’azzardo patologico – afferma il consigliere PD – è un fenomeno in crescita. Secondo gli ultimi dati l’Italia il primo Paese nel mondo per spesa pro capite nel gioco d’azzardo (1.323 euro all’anno), cui va aggiunto il fatturato del gioco illegale. Il legame tra gioco d’azzardo e mafia non è molto conosciuto, e quasi mai occupa le prime pagine dei giornali, ma come ben spiega il dossier “Le mafie in Emilia-Romagna” prodotto dagli studenti delle Facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza, a conclusione del I° Laboratorio di giornalismo antimafia condotto dal giornalista Gaetano “Gato” Alessi, dalle analisi degli atti giudiziari, delle indagini condotte dalle procure territoriali e dalle relazioni istituzionali di organi come la DIA (Direzione investigativa antimafia), emerge chiaramente quanto sia rilevante il collegamento tra criminalità organizzata, gioco d’azzardo e bische clandestine in Emilia-Romagna.”
“Le dimensioni raggiunte dal fenomeno e la facilità con cui vi si accede (è possibile giocare quasi in ogni luogo, dal supermercato al web) sono favorite dalla totale mancanza di politiche per la prevenzione e la cura e da un quadro normativo inadeguato ad affrontare il fenomeno. Per questo – conclude Mumolo – aderisco convintamente alla campagna promossa da Libera, e mi auguro che il progetto di legge regionale con al centro la stessa tematica, e che ha di recente iniziato il proprio iter all’interno dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, diventi presto legge”.
CAMPAGNA “Mettiamoci in gioco
Chi vuole aderire alla campagna può inviare la mail che segue all’indirizzo segreteriadelportavoce@governo.it.
QUESTO IL TESTO DELL’EMAIL
OGGETTO: Mettiamoci in gioco
All’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti
Egr. Presidente,
sono molto preoccupato per le dimensioni e le caratteristiche che il gioco d’azzardo sta assumendo nel nostro paese. I costi sociali e sanitari che comporta sono di gran lunga superiori ai vantaggi che lo Stato ne ricava:
problemi di abuso e dipendenza e relativi oneri per il servizio sanitario nazionale, difficoltà economiche e indebitamento per chi sperpera quantità eccessive di denaro nei giochi, separazioni, oneri per le spese legali, riciclaggio e infiltrazioni della criminalità organizzata…
Per questo trovo inadeguate le misure previste nel decreto Sanità varato dal Suo Governo. Ho apprezzato l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Lea, voluto dal Ministro Balduzzi. Ma da un Governo tecnico di così alto profilo mi attendevo una ben maggiore tutela del diritto alla salute dei cittadini, anche di fronte a lobby potenti e agguerrite.
Personalmente, condivido quanto espresso in merito da Mettiamoci in gioco, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, di cui trova qui sotto la presa di posizione.
Distinti saluti
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