Risoluzione PD per il commercio ambulante: “diecimila piccole imprese a rischio in Emilia-Romagna”
Il decreto legislativo che attua nel nostro Paese la Direttiva Europea relativa ai servizi nel mercato interno (cosiddetta “Bolkestein”, nata per avvantaggiare imprese e consumatori attraverso la riduzione di molti passaggi burocratici) pone alcune difficoltà alle piccole e piccolissime imprese locali, poco competitive su mercati troppo vasti e «rischia di mettere in crisi il commercio ambulante e su aree pubbliche, che conta 500.000 addetti in Italia e più di 160.000 imprese, di cui 10.000 in Emilia-Romagna» affermano Antonio Mumolo e i consiglieri regionali PD firmatari della Risoluzione presentata in Regione.
Il documento pone l’accento sull’importanza di questo settore, sia per l’animazione e riqualificazione dei centri urbani dove normalmente si svolge, sia per il servizio di distribuzione che assicura in tante frazioni e centri minori.
“Il problema – spiegano i consiglieri – è rappresentato in particolare da una norma del decreto che fissa paletti troppo rigidi per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, di fatto criteri impossibili da rispettare per imprese individuali ed a conduzione familiare come sono quelle degli ambulanti.”
“I mercati su aree pubbliche rappresentano una tipologia distributiva di straordinaria importanza per incrementare l’attrattività delle nostre città. L’espulsione dai mercati degli operatori attualmente presenti arrecherebbe gravissime conseguenze non solo in termini occupazionali, ma anche in termini di dequalificazione del servizio da rendere ai consumatori.”
“Con la risoluzione presentata oggi invitiamo quindi la Giunta ad attivarsi nelle sedi nazionali affinché il Governo definisca se la nozione di “risorse naturali” o “capacità tecniche disponibili” sia o meno applicabile ai posteggi utilizzati per l’esercizio del commercio su aree pubbliche. Chiediamo che nella definizione dei criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche si applichino le deroghe previste e che si escludano da qualsiasi procedimento di evidenza pubblica tutte le concessioni nei Comuni con popolazione fino a 10.000 abitanti. Chiediamo infine che le Regioni possano stabilire le norme per il rilascio e il rinnovo delle concessioni di posteggio sulla base del criterio prioritario della professionalità e dell’anzianità e che la durata delle concessioni/autorizzazioni sia di 12 anni.”
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1314 Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Monari, Costi, Piva, Zoffoli, Mumolo, Montanari, Mori, Cevenini e Luciano Vecchi per invitare la Giunta a porre in essere azioni, presso il Governo e la Conferenza unificata, al fine di definire se le nozioni di “risorse naturali” o “capacità tecniche disponibili” siano applicabili ai posteggi utilizzati per il commercio su aree pubbliche e conseguentemente le relative concessioni non rientrino nei casi di cui al 4° comma dell’art. 16 del D.lgs. n. 59/2010 (Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno) (documento in data 19 04 11).