Approvata all’unanimità. Questo l’esito della votazione odierna dell’Assemblea legislativa regionale sull’impegno, chiesto dal Pd (con Roberta Mori prima firmataria), a sostenere e valorizzare il progetto dell’ospedale della donna e del bambino studiato dall’azienda ospedaliera Santa Maria Nuova.
Rispetto ai dati Istat nazionali, nella provincia di Reggio – ha affermato Mori – con un +11,5 nel 2008 e la media di 1,63 figli per donna il tasso di natalità è in crescita. Il problema deriva dal netto calo delle risorse statatli destinate alle politiche sociali degli Enti locali: dai 68 milioni del 2007 si è passato ai 37 milioni del 2010 in Emilia Romagna, dove sono previsti altri 30 milioni in meno nel prossimo biennio.
Il nuovo Piano regionale socio-sanitario cercherà però di valorizzare le eccellenze quali, ad esempio, questi percorsi di qualità nelle prestazioni elaborati con l’ospedale della donna e del bambino, che si caratterizza per i servizi socio-sanitari, le eccellenze specialistiche e la reale accessibilità per le persone.
Soddisfatto il consigliere regionale Fabio Filippi (Pdl), che ha parlato di “richieste mirate, di buon senso, appropriate per valorizzare le esperienze reggiane nella sanita”. Per Beppe Pagani (Pd), invece, “il progetto ha una valenza regionale e nazionale per le specificità, le professionalità e le competenze”; d’accordo anche Antonio Mumolo (Pd), che ha visitato l’ospedale: “Non possiamo permetterci di disperdere queste eccellenze”. Un plauso alla vicenda arriva anche da Liana Barbati (Idv): “Vale davvero la pena di concentrare le energie regionali su questo progetto, che nasce diversi anni fa e dimostra molte qualita”.
L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza (astenuto il pdl) una risoluzione sottoscritta da Antonio Mumolo e altri consiglieri del PD che chiede alla Giunta regionale di esprimere, anche a nome dell’Assemblea, solidarietà a Jovan Divjak e di impegnarsi ad inoltrare il documento al Ministero degli esteri italiano ed all’Assoziazione Obrazovanje Gradi BiH (L’Istruzione costruisce la Bosnia-Erzegovina).
Divjak è un ex generale dell’esercito bosniaco che è stato arrestato il 3 marzo 2011, dalle autorità austriache, sulla base di un “mandato di cattura internazionale emesso dalla Serbia per i fatti della Dobrovoljacka Ulica”, mentre si stava recando in territorio italiano per partecipare ad una conferenza indetta dall’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti e dall’Associazione percorsi di pace.
Il governo serbo ha formalmente chiesto l’estradizione dell’ex generale, ora cittadino bosniaco, ma nato a Belgrado e di etnia “serbo-ortodossa”, che durante la guerra guidò le forze regolari dell’Armija BiH in difesa di Sarajevo.
Oltre a comunicare che ora Divjak è stato scarcerato, dopo il pagamento di una cauzione di 500.000 euro, i consiglieri hanno sottolineato che l’International criminal tribunal for the former Yugoslavia (ICTY), in seguito ad un’indagine sui fatti della Dobrovoljacka Ulica, ha deliberato che questo assalto fu un “ordinario scontro fra due eserciti”, che l’ex generale non è mai stato inquisito dall’ICTY, che egli “gode di stima unanime in seno alla comunità internazionale ed è ambasciatore di pace della Universal peace federation di Ginevra”.
Al termine del conflitto, inoltre, Divjak ha fondato l’Associazione Obrazovanje Gradi BiH (L’Istruzione costruisce la Bosnia-Erzegovina), tutt’oggi attiva, che ha consentito a migliaia di orfani di completare gli studi attraverso l’erogazione di più di 24.000 borse di studio.
Ricordare ciò che è successo e il male che è stato fatto significa anche promuovere una cultura di pace, e questa persona compie quest’opera da anni.
La risoluzione è stata sottoscritta dai consiglieri regionali del PD Pagani, primo firmatario, Monari, Moriconi, Alessandrini, Vecchi, Mori, Carini, Casadei, Mumolo, Marani, Montani.
Giovedi 31 marzo 2011 h.11, Bar La Linea, Piazza Re Enzo IV, Bologna
Sfratti, fogli di via, residenza, figli minori
Avvocato di strada presenta il rapporto sulle attività del 2010
L’Associazione nazionale Avvocato di strada Onlus presenta il rapporto sulle attività 2010 degli sportelli attivi in diciannove città italiane.
Fogli di via, decreti di espulsione, permessi di soggiorno, problematiche legate alla patria potestà e ai figli minori, sfratti, aggressioni subite. Questi sono solamente alcuni dei principali interventi effettuati nel corso dell’anno dai legali volontari dell’Associazione a tutela di persone senza dimora.
Presenterà il rapporto l’Avvocato Antonio Mumolo, fondatore e presidente dell’Associazione.
Al termine della presentazione buffet per i partecipanti
Antonio Mumolo è tra i consiglieri regionali del DP che hanno presentato una risoluzione in Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna per impegnare la Giunta ad assicurarsi che venga rispettata la risoluzione n. 1973 dell’ONU sulla Libia, ad adoperarsi affinchè siano adottate le misure necessarie per accogliere i richiedenti asilo ed i rifugiati provenienti dai Paesi mediterranei e a sostenere interventi per accompagnare i processi di democratizzazione in atto (documento in data 29 03 11).
Venedi 1 aprile alle h.19.30 presso la Sala Feste del Partito Democratico di Minerbio, Via Caduti di Cefalonia 5, Minerbio, si tiene la cena di raccolta fondi per il finanziare la pubblicazione di «DOVE ANDARE PER…», la guida di Bologna realizzata da AVVOCATO DI STRADA Onlus, che aiuta le persone senza fissa dimora a orientarsi in città per ciò di cui hanno quotidianamente bisogno, nella condizione svantaggiata e drammatica in cui si trovano, una condizione che colpisce in questa fase di crisi sempre più persone.
Interviene alla cena ANTONIO MUMOLO, presidente dell’Associazione Avvocato di Strada e consigliere regionale per il Partito Democratico.
Menu tradizionale: bis di minestre, secondo con contorno, dolce e bevande. Costo della cena € 20.
La prenotazione è obbligatoria, e deve pervenire ENTRO MERCOLEDI’ 30 al numero 377 4576233.
Antonio Mumolo rappresenterà l’Associazione Associazione Avvocato di strada al seminario “Cliniche legali e accesso al diritto: esperienze a confronto” organizzato dalla Scuola di dottorato in Scienze umane e sociali, Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Torino. Si parlerà di esperienze all’avanguardia realizzate in Italia e in Europa