Lunedi 4 aprile h.21 presso la Sala Civica “C.Arduini”, Comune di Cavriago si terrà l’incontro “Legalità e mafia”.
Interventi:
> “Educare i giovani alla legalità”
Mauro Ponzi, Presidente Consorzio Oscar Romero di Reggio Emilia
> “La Regione Emilia-Romagna e la lotta alle infiltrazioni mafiose”
Antonio Mumolo, Consigliere Regione Emilia-Romagna
L’incontro, che fa parte di un ciclo di eventi, è organizzato dall’Assessorato Giovani del Comune di Cavriago in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali.
Agli incontri del ciclo interverranno diverse personalità che incontreranno la cittadinanza per discutere ed approfondire meglio un argomento scomodo, spesso sussurrato a bassa voce, da molti definito un problema del Sud.
Avvocato di strada Onlus ha presentato il rapporto sulle attività degli sportelli italiani per l’anno 2010. Rispetto all’anno precedente l’Associazione registra un ulteriore notevole aumento delle pratiche aperte in tutta Italia e una crescita di specifiche problematiche dovute a fattori differenti. Fogli di via, decreti di espulsione, permessi di soggiorno, problematiche legate alla patria potestà e ai figli minori, sfratti, aggressioni subite. Questi sono solamente alcuni dei principali interventi effettuati nel corso dell’anno dai legali volontari dell’Associazione a tutela di persone senza dimora.
“Crescono ancora i casi di persone italiane, afferma il presidente dell’Associazione Antonio Mumolo, che perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada: l’effetto della crisi si sta ancora facendo sentire pesantemenente. In circa due anni sono raddoppiati i casi relativi alla patria potestà e ai figli minori: finire in strada è un dramma doppio per chi ha famiglia e non riesce a tenerla unita.”
“Il nostro, prosegue l’avvocato Mumolo, è un punto di osservazione privilegiato, e abbiamo toccato con mano quali sono stati gli effetti inumati della norma relativa al reato di clandestinità: gli stranieri privi di permesso di soggiorno non possono sposarsi e, per paura, non si recano negli uffici pubblici nemmeno per registrare all’anagrafe i propri figli o per curarsi o denunciare reati subiti. Chi vive in strada è esposto a tanti rischi, e questo è testimoniato da un dato: nel corso dell’anno abbiamo avuto ben 48 casi di persone che hanno subito aggressioni, molestie o minacce.”