21.05.16 Festival Biblico Rovigo: “Non Esistono Cause Perse”

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Nel corso del Festival Biblico che si terrà a Rovigo dal 20 al 22 maggio 2016, sabato 21 maggio alle h.10 si terrà l’iniziativa:

Avvocati di strada. Non esistono cause perse
Antonio Mumolo, presidente associazione; Francesco Carricato, avvocato di strada Ore 10.00, Salone di rappresentanza di palazzo Roncale.
Conversazione con i promotori dell’associazione di tutela legale gratuita alle persone senza dimora; il più grande studio legale italiano (e anche quello che fattura meno).

LINK
http://www.festivalbiblico.it/

Intervista al quotidiano “La discussione”

“Presidente, è più fiero per il lavoro che profondete quotidianamente in favore dei più deboli o si sente più preoccupato per il dilagante disagio sociale?” “È difficile rispondere. Da una parte c’è la soddisfazione per vedere quanta strada siamo riusciti a fare. Quando questa esperienza è nata, circa 15 anni fa, eravamo solamente due volontari e non avremmo mai immaginato che un piccolo progetto come il nostro potesse diventare così grande. Oggi la nostra associazione è formata da oltre 700 avvocati che fanno volontariato in 41 città italiane e ogni anno tuteliamo migliaia di persone senza dimora. Tutto merito dei nostri “volontari del diritto”, la ricchezza più grande della nostra associazione, che mettono a disposizione dei più deboli tempo, energie e passione per tutelare i diritti dei deboli. Di loro non posso che essere orgoglioso”. Una mia intervista al quotidiano “La discussione”

Recupero delle opere pubbliche danneggiate dal sisma del 2012. Interrogazione PD: “Indispensabile un aumento del personale della Soprintendenza”

“A quattro anni dal terremoto del maggio 2012 la ricostruzione ha portato a importanti risultati. Il numero delle famiglie che hanno ancora bisogno di assistenza è drasticamente diminuito, sono in diminuzione i Map e i contributi di sostegno all’affitto e al disagio abitativo. Resta però un grave problema: il ritardo della ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dal sisma che devono essere vagliate dalla Soprintendenza: monumenti, chiese, teatri, municipi, ville e centri storici”. Lo scrivono, in un’interrogazione alla Giunta dell’Emilia-Romagna, i consiglieri regionali PD Campedelli, Boschini, Serri, Zappaterra, Bagnari, Paruolo, Soncini, Sabattini, Mumolo e Prodi”.

“I ritardi – sottolineano  consiglieri – sono dovuti alla carenza di personale di questo ente, che in una fase difficile come quella odierna, può contare su un organico inferiore a quello che aveva prima del sisma. A questo si aggiunga che in quattro anni sono stati ben tre i responsabili che si sono avvicendati alla guida della Soprintendenza”.

“Da molti mesi la Regione, i comuni interessati ed i soggetti privati hanno chiesto al Ministero dei Beni Culturali di consentire un aumento del personale della Soprintendenza in una fase straordinaria come questa. Solo così potrebbero essere visionati ed autorizzati i tantissimi progetti che sono ormai bloccati da anni. Con l’interrogazione depositata in Assemblea – concludono i consiglieri – chiediamo alla Giunta di sollecitare nuovamente il Governo ed il Ministero perché questa situazione venga finalmente risolta”.

ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per procedere immediatamente alla valutazione, da parte della Soprintendenza, dei progetti di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dal sisma. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Boschini, Serri, Zappaterra, Bagnari, Paruolo, Soncini, Sabattini, Mumolo, Prodi

Rifiuti. Approvato il piano di gestione. Orizzonte 2020 ed economia circolare

Con 27 voti a favore, 2 astenuti, un contrario e 15 dichiarate non partecipazione al voto, l’Assemblea legislativa ha approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), un atto di pianificazione che fa seguito alla Legge regionale sull’economia circolare (L.r. 16/2015) e a un lungo confronto (dodici sedute e un’udienza conoscitiva) in sede di Commissione Territorio.

Una prima proposta di Piano era stata adottata dalla Giunta nella precedente legislatura, il 3 febbraio 2014. Come previsto dalla normativa in materia, si era aperta la fase di consultazione pubblica: questa procedura ha portato a raccogliere 982 osservazioni formulate da 103 soggetti diversi. L’interruzione anticipata della legislatura ha sospeso l’iter di approvazione del Piano, e la nuova Giunta, con il consenso della maggioranza dell’Assemblea, ha valutato la priorità di approvare una nuova legge regionale, sintetizzabile nel concetto di “economia circolare”, a cui il nuovo Prgr, con un orizzonte temporale al 2020, fosse pienamente coerente.

Quanto alle 982 osservazioni presentate, la maggior parte attiene all’impiantistica e ai sistemi di raccolta differenziata; molte hanno riguardato i criteri per la tariffazione puntuale, i criteri localizzativi e le aree inidonee, i meccanismi di compensazione per i Comuni sede di impianti di smaltimento. La Giunta le ha così classificate: non pertinenti, pertinenti, respinte, accolte (in tutto o in parte). Sulle controdeduzioni della Giunta, si è poi espressa la Commissione Territorio.

Con il Piano approvato, vengono confermate le scelte di autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti a livello emiliano-romagnolo, facendo coincidere l’ambito territoriale ottimale con l’intero territorio regionale. Dalla L.r. 16/2015 sono stati ricavati nuovi obiettivi, più elevati dei precedenti, da raggiungere entro il 2020. Viene alzata dal 20 al 25% la riduzione della produzione pro capite di rifiuti urbani, dal 70 al 73% la quota di raccolta differenziata, dal 65 al 70% il riciclaggio di materia. Il Piano scommette sugli effetti incentivanti di un’altra novità introdotta dalla L.r. 16/2015: la “tariffazione puntuale”, il commisurare il pagamento della tariffa all’effettiva quantità di rifiuti conferiti da ciascuna utenza.

In sintesi, una fotografia della situazione attuale. Nel 2014, i rifiuti urbani prodotti in Emilia-Romagna sono stati 2.929.953 tonnellate, pari a 657 chilogrammi per abitante. Nonostante la crisi economica, c’è stata una crescita dell’1,1% rispetto al 2013. Quanto alle principali forme di smaltimento, nel 2014 la raccolta differenziata è cresciuta del 2%, raggiungendo il 58% del totale dei rifiuti urbani (e i primi dati sul 2015 fanno pensare si sia già raggiunto il 60%), l’11% è finito in discarica, il 25,8% incenerito con recupero di energia. Si assiste a consistenti scarti territoriali: il valore più alto è a Parma (69% di raccolta differenziata), il più basso a Bologna (51%). Analizzando il “tasso di riciclaggio”, che raggiunge la media del 51% dei rifiuti da raccolta differenziata, si scopre che il legno sta all’89%, i metalli al 64, il vetro al 75, la plastica al 19, la carta al 56, la frazione umida al 44%.

Il Prgr agirà sulla prevenzione, vale a dire la riduzione della produzione di rifiuti, ponendo attenzione all’intero ciclo di vita dei prodotti (produzione, distribuzione, consumo, utilizzo, fine vita), con l’obiettivo, al 2020, di ridurre dal 15 al 20% la quantità complessiva di rifiuti urbani da trattare. In altri termini, un segno meno di 100-135 chilogrammi per abitante. Poi, si scommette sulla tariffazione puntuale e sul miglioramento dei sistemi di raccolta. Il Piano potrà contare sul finanziamento di un fondo a sostegno dei Comuni virtuosi, e quindi a vantaggio dei loro cittadini; per assegnare queste risorse, il criterio essenziale sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio.

Nel dare obiettivi puntuali di crescita della raccolta differenziata, il Prgr individua tre aree omogenee: la Montagna (131 Comuni) dovrà raggiungere il 65%, la Pianura (186 Comuni) il 79%, e l’area che contiene i capoluoghi e la costa (quella più segnata dai flussi per lavoro, studio e turismo) il 70%. Va detto che già oggi ci sono 30 Comuni emiliano-romagnoli che hanno raggiunto l’obiettivo al 2020. Ma ce ne sono più di 50 chiamati a uno sforzo notevole, dovendo crescere di oltre il 30% nei prossimi quattro anni.

Al miglioramento quantitativo dovrà corrispondere un miglioramento della qualità dei prodotti ottenuti tramite raccolta differenziata. Si procederà alla promozione del mercato dei prodotti riciclati per la Pubblica amministrazione e all’incremento della frazione organica per produrre compost di qualità. Decisivo sarà anche lo sviluppo delle “filiere del recupero”: accordi sono già stati sottoscritti dalla Giunta nel campo della plastica, della grande distribuzione organizzata, per “le manifestazioni sportive sostenibili”, per il recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee); altri accordi sono in fase di definizione nel settore delle costruzioni e demolizioni, per il recupero del vetro, per il riciclo dei pannolini usati.

Infine, il Prgr pianifica una significativa riduzione degli impianti di smaltimento. Al 2020, si prevede siano attive solo 3 discariche sul territorio regionale (Carpi, Imola, Ravenna) e che cessi il conferimento di rifiuti urbani a 2 degli attuali 8 impianti di termovalorizzazione: quello di Ravenna dovrebbe chiudere entro il 31 dicembre 2018, quello di Piacenza entro il 31 dicembre 2020.

Fra gli emendamenti approvati in Commissione, spicca quello che introduce “l’Osservatorio Costi”: dovrà integrare, monitorare ed analizzare le informazioni di tipo territoriale, tecnico ed infrastrutturale, correlandole agli impatti economici ed alle conseguenti ricadute tariffarie all’utenza. A questo Osservatorio si chiede di svolgere analisi conseguenti agli eventuali scostamenti tra quanto previsto e l’andamento reale, individuando gli interventi di interesse strategico regionale; monitorerà i costi del servizio sostenuti nei Comuni e provvederà a una loro comparazione; analizzerà le tariffe applicate nei Comuni, elaborate per tipologia d’utenza e le metterà in relazione con gli obiettivi del Prgr.

Piano Regionale Gestione Rifiuti
Infografica animata (click sull’immagine per l’avvio).

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Dove andare per 2016

COMUNICATO STAMPA
Avvocato di strada, pronta la nuova guida per le persone senza dimora di Bologna
Mumolo: “Dove andare per dormire, mangiare, vestirsi, curarsi”

“E’ pronta la nuova edizione del “Dove andare per….”, la guida di Bologna per le persone senza dimora realizzata dall’Associazione Avvocato di strada Onlus. La guida contiene le informazioni rivedute ed aggiornate su dove andare per vestirsi, lavarsi, mangiare, curarsi, avere assistenza legale e su tutti i servizi offerti alle persone in difficoltà dal Comune di Bologna e dalle tantissime associazioni presenti sul territorio”.  A darne notizia è l’Avvocato Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus.

“La guida, che pubblichiamo dal 2003, è ormai giunta alla nona edizione. Ogni anno viene costantemente aggiornata e riveduta ed è uno strumento utile per tutti gli operatori e i volontari che prestano la propria opera nella lotta all’esclusione sociale. Sempre più negli anni – aggiunge Mumolo – è diventata un punto di riferimento anche per tutte quelle persone che, pur non vivendo in strada, hanno bisogno di un aiuto per arrivare a fine mese: gli anziani con la pensione minima, le donne sole o le famiglie rimaste senza lavoro”.

“Anche quest’anno la guida è arricchita dalle illustrazioni realizzate appositamente per noi dal disegnatore Pietro Scarnera, fresco vincitore ad Angoulême del’”oscar” del fumetto. Le 4000 copie della guida, stampate anche grazie al contributo del Comune, verranno distribuite gratuitamente in stazione, nei centri diurni, nei dormitori, nelle mense per i poveri, presso le sedi dei servizi sociali, e in tutti i luoghi frequentati dalle persone senza dimora. Già da oggi  – conclude Mumolo – le associazioni che vogliono alcune copie della guida possono telefonare allo 051227143 o scrivere a bologna@avvocatodistrada.it per prendere accordi e venire a ritirarle presso la nostra sede di via Malcontenti 3. La guida è inoltre disponibile in versione PDF, stampabile e consultabile da chiunque, sul sito web www.avvocatodistrada.it”.

ALLEGATO
Dove andare per 2016 (PDF)

Dove andare per 2016