da admin | Apr 28, 2015 | Comunicati e dichiarazioni, Politica
“Un impegno per la completa realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Bolognese e la richiesta di sollecitare il Comune di Bologna perché verifichi che il People Mover sia una soluzione pienamente idonea a soddisfare le necessità. La richiesta di approvare una legge regionale per la sperimentazione del reddito minimo in Emilia-Romagna. Nuovi provvedimenti per favorire gli interventi di efficientemente energetico degli edifici. Sono questi i principali obiettivi di tre ordini del giorno di accompagnamento al Bilancio 2015 della Regione Emilia-Romagna da me sottoscritti”. Così il consigliere regionale PD Antonio Mumolo a margine della seduta odierna dell’Assemblea legislativa
“Nessuna nuova tassa, un taglio ai costi di funzionamento dell’Ente, 460 milioni di Euro per il sostegno alle persone non autosufficienti, 76 milioni per il trasporto pubblico, 42 milioni di Euro per la difesa del territorio, 28 milioni per la cultura, 8 miliardi per la Sanità e la tutela della salute dei cittadini, 28 milioni per assicurare per il 2015 i lavoratori e le lavoratrici delle Province. Il bilancio approvato oggi – sottolinea Mumolo – contiene numeri importanti, ma non dobbiamo fermarci. Gli ordini del giorno approvati oggi vogliono contribuire a costruire una Regione ancora più giusta e all’altezza delle aspettative, intervenendo su temi centrali quali la mobilità, il sostegno alle persone in difficoltà e l’ambiente”.
“In particolare – conclude Mumolo – voglio sottolineare l’importanza dell’odg sul completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano Bolognese. Si tratta di una assoluta priorità per Bologna: con la realizzazione della fermata aeroporto e con la possibilità di estendere il collegamento ferroviario anche al quartiere fieristico potremmo avere un sistema realmente funzionante ed efficace, con minori costi rispetto ad altre soluzioni”.
da admin | Apr 28, 2015 | Comunicati e dichiarazioni, Consiglio Regionale ER, Politica
“Il Mar Mediterraneo è una risorsa turistica e ittica, ecco perché la presenza di rifiuti sui suoi fondali rappresenta un danno economico e ambientale, oltre che un pericolo per la navigazione. I pescherecci che raccolgono rifiuti durante la pesca, in particolare quella a strascico, sono costretti a ributtarli in mare poiché non esistono punti di conferimento”.
I consiglieri regionali del PD Giorgio Pruccoli (primo firmatario), Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo, Paolo Zoffoli, Manuela Rontini e Nadia Rossi hanno depositato una risoluzione per invitare la Giunta regionale a “prevedere programmi che, attraverso il coordinato coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, consentano ai pescherecci di conferire i rifiuti raccolti presso i porti, dove se ne facciano successivamente carico i soggetti delegati al loro trattamento”.
I Consiglieri PD chiedono anche di valutare la proposta, già avanzata dal vicepresidente dell’Europarlamento Gianni Pittella, di adottare a livello nazionale e comunitario provvedimenti che consentano di riconoscere agevolazioni e benefici economici ai pescatori impegnati in tale opera di pulizia. Viene inoltre segnalato la grave condotta di abbandonare in mare le ‘calze’ in plastica usate dagli allevatori di cozze, comportamento per il quale vengono richieste sanzioni, eventualmente disponendo anche l’obbligo di utilizzare segni distintivi dell’allevamento di appartenenza.
ALLEGATO
Risoluzione per impegnare la Giunta ad avviare programmi sulla gestione dei rifiuti raccolti dai pescherecci nell’Adriatico e a prevedere sanzioni contro il rilascio in mare dei resti in plastica derivati dall’allevamento delle cozze. (28 04 15) A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Marchetti Francesca, Poli, Mumolo, Zoffoli, Rontini, Rossi Nadia
da admin | Apr 28, 2015 | Comunicati e dichiarazioni, Consiglio Regionale ER, Politica
Presentata dai Consiglieri regionali del Partito Democratico un’interrogazione in merito alle difficoltà di molti subappaltatori della Regione e delle ASL. I Consiglieri Giorgio Pruccoli (primo firmatario), Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo, Paolo Zoffoli, Manuela Rontini e Nadia Rossi interrogano la Giunta sulla possibilità di avvalersi delle modifiche introdotte all’art. 118 del Codice dei contratti dal D.L. 145/2013.
“A fronte di una nutrita serie di azioni tese a diminuire i tempi di pagamento della Regione e delle ASL emiliano-romagnole ai creditori, si lamenta il fatto che gli appaltatori, sebbene celermente liquidati, non onorino altrettanto velocemente i loro debiti nei confronti dei subappaltatori, fornitori e cottimisti a causa delle proprie difficoltà economiche. Il rischio diffuso – denunciano i Consiglieri- è addirittura che il ritardo si trasformi in inadempimento, trascinando nel fallimento della ditta appaltatrice tutti gli altri soggetti che hanno prestato il proprio lavoro”.
“Il Codice dei contratti – suggeriscono firmatari dell’interrogazione – oggi consente di effettuare pagamenti diretti sia alla Mandataria (in caso di contratti in Raggruppamento) sia a subappaltatori, fornitori e cottimisti, oltre al diritto di avere il pagamento diretto dei subappaltatori, fornitori e cottimisti nel caso questi rientrino nella definizione di Piccole Medie Imprese così come disposto dall’artt. 13 comma 2 lett. a) e 15 della Legge 180/2011”.
ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa le intenzioni della Regione riguardo all’applicazione del pagamento diretto a subappaltatori, fornitori e cottimisti introdotto nel Codice dei contratti dall’art. 118 del D.L. 145/2013. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Marchetti Francesca, Poli, Mumolo, Zoffoli, Rontini, Rossi Nadia
da admin | Apr 28, 2015 | Avvocato di strada, Politica
La decisione del Sindaco Merola di riallacciare l’acqua allo stabile occupato di Via De Maria è coraggiosa. A decidere se delle famiglie occupano ingiustamente uno stabile devono essere gli organi preposti, ma negare l’acqua potabile a delle famiglie con bambini piccoli che vivono in una casa occupata solo perché altrimenti sarebbero in strada è inumano.
L’acqua è un bene comune e, come afferma la risoluzione ONU del 28 luglio 2010, “un diritto umano universale e fondamentale”, in special modo se si parla di minori.
Un plauso quindi al sindaco di Bologna per il coraggio mostrato. La sua decisione, tra l’altro, è in linea con i doveri dei sindaci che sono anche responsabili del diritto alla salute di tutti i cittadini, anche dei più poveri.