L’Assemblea legislativa regionale ha approvato una risoluzione presentata da numerosi consiglieri Pd, prima firmataria Ottavia Soncini, che pone alla Giunta la duplice esigenza di sollecitare il Governo nazionale a “rifinanziare in maniera continuativa” il Fondo nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche e di “verificare il funzionamento del fondo regionale anche in relazione alle liste di attesa nazionali e al funzionamento del meccanismo di integrazione tra i due bandi”. Approvato un emendamento della Lega nord, primo firmatario Marco Pettazzoni, che sollecita ulteriormente il Governo a sostenere il Fondo nazionale.

“L’abbattimento delle barriere architettoniche – ha detto Soncini (Pd) presentando l’atto – rappresenta una delle azioni più importanti per una comunità che intenda promuovere un vero contrasto all’esclusione sociale e la realizzazione di ambienti di vita accoglienti anche per i cittadini disabili”.

Nella risoluzione si segnala che la rimozione delle barriere architettoniche può contare su risorse e contributi di due fondi pubblici, il primo dei quali è nazionale e trova la propria disciplina nella legge 13/1989, che non sarebbe finanziata dal 2004. La Regione negli anni passati “è intervenuta erogando complessivamente contributi pari a oltre 35 milioni di euro dal 2002 al 2013”. Nel 2013, inoltre, “per evitare l’allungamento delle graduatorie e dei tempi di attesa”, ha istituito un fondo regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e la Giunta regionale, con la delibera 171/2014, ha stabilito i criteri di funzionamento del fondo, prevedendo in particolare quelli per la “formazione delle graduatorie comunali, che tengano conto della situazione economica del nucleo famigliare di cui la persona invalida fa parte”. Nella delibera, tuttavia, si prevedeva, “qualora si trattasse del medesimo intervento edilizio, l’esclusione dal diritto all’accesso ai contributi, a valere sul fondo regionale, per le persone invalide che avessero già presentato in Comune la domanda per il fondo nazionale entro il primo marzo 2014. Questa decisione avrebbe tuttavia rischiato di creare diseguaglianze tra i cittadini e di contraddire lo spirito della norma regionale, modificata proprio per affrontare il blocco dei finanziamenti statali”, ha sottolineato la consigliera. La Giunta ha perciò modificato la propria delibera “consentendo l’accesso al fondo regionale anche a chi avesse fatto domanda per il fondo nazionale”. La risoluzione denuncia il fatto che “le richieste di contributo nelle liste di attesa del fondo nazionale sarebbero migliaia, ferme, in alcune province, al 2008, per un impegno di spesa di decine di milioni di euro”. A favore si sono espressi i consiglieri del Pd Barbara Lori, Paolo Zoffoli e Antonio Mumolo.