Autismo. Risoluzione bipartisan chiede riapertura confronto con associazioni e miglioramento contenuti PRIA

L’entrata in vigore, il 12 settembre scorso, della legge 134/2015, intitolata “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”, è al centro di una risoluzione bipartisan depositata dai consiglieri del Gruppo Pd (prima firmataria Francesca Marchetti) e sottoscritta da Antonio Mumolo.

Si tratta di una legge quadro – affermano i consiglieri nella risoluzione – che definisce la cornice entro la quale le Regioni dovranno operare per garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. La norma – aggiungono- prevede che vengano aggiornati i livelli essenziali di assistenza, con l’inserimento delle prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili.

A partire dagli anni 2000, si legge nel documento, la Regione Emilia-Romagna ha lavorato e approfondito il tema dell’autismo con il contributo di Tavoli tecnici, giungendo, nel 2004, all’emanazione di indirizzi alle Aziende sanitarie regionali e successivamente, nel 2008, al Programma regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbo dello spettro autistico (PRIA), che persegue l’integrazione fra aspetti sanitari, sociali ed educativi.

Durante l’audizione delle associazioni emiliano-romagnole che si occupano di autismo, convocata dalla IV commissione assembleare il 13 ottobre scorso, rilevano ancora i firmatari, “sono emersi tuttavia alcuni aspetti di criticità che meritano un approfondimento per migliorare i contenuti del nuovo PRIA per il triennio 2015-17, attualmente in avanzata fase di elaborazione da parte della Giunta”. E “va inoltre rilevata- segnalano i consiglieri- la necessità di superare le disomogeneità territoriali fra le modalità di assistenza e organizzazione improntate dalle varie Asl”. Inoltre, “la recente approvazione della legge statale comporta la definizione, nei prossimi mesi, dei nuovi Lea e l’emanazione delle Linee di indirizzo ministeriali, previa intesa in sede di Conferenza unificata”.

La risoluzione impegna quindi la Giunta a “riaprire il confronto con le associazioni emiliano-romagnole che si occupano di autismo e a effettuare tutti gli approfondimenti necessari per migliorare i contenuti del PRIA prima della sua approvazione”.

Il testo, infine, invita l’esecutivo regionale a monitorare l’evoluzione della normativa statale per recepire gli aggiornamenti conseguenti alla legge appena entrata in vigore e a informarne la commissione referente.