3,8 milioni per gli impianti sportivi, la Regione torna ad investire

3,8 milioni di euro per gli impianti sportivi dell’Emilia-Romagna, 8 su 10 dei quali costruiti prima del 1990, e l’impegno condiviso a dotare le strutture di defibrillatori. Nella seduta di ieri, l’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità il “Programma regionale triennale per l’impiantistica e per gli spazi sportivi, pubblici e di uso pubblico, destinati alle attività motorio sportive”, in applicazione alla L.r. 13/2000 (“Norme in materia di sport”)”. Via libera unanime anche per un ordine del giorno presentato dal M5s, prima firmataria Giulia Gibertoni, e sottoscritto trasversalmente da consiglieri di tutti i Gruppi – Pd, Sel, Ln, Fdi-An, Fi, AltraER – che impegna la Giunta “a sostenere l’acquisto di defibrillatori per gli impianti sportivi”.

Il programma regionale, ha evidenziato Giuseppe Boschini (Pd) in fase di illustrazione, “rappresenta la prova della rinnovata attenzione della Giunta Bonaccini per la pratica sportiva, nella consapevolezza della sua rilevanza sociale e dell’importanza che riveste per il benessere della popolazione”. Sul territorio regionale, ha ricordato, “sono attualmente attivi 16 mila impianti sportivi e spazi elementari di attività, il 77% dei quali è stato realizzato prima del 1990”. In relazione agli obiettivi e agli interventi individuati nel Programma triennale, “le risorse finanziarie previste all’interno del bilancio 2015 ammontano a 3.819.798 euro”. Per la richiesta dei contributi regionali, “la soglia minima dell’importo progettuale è stabilita in 300 mila euro, se si tratta di interventi di realizzazione, completamento e ampliamento di impianti e spazi sportivi, e in 100 mila euro se si tratta di interventi di recupero funzionale e manutenzione straordinaria, nonché per la realizzazione di spazi attrezzati per attività fisico motorie e aree sportive in ambiente naturale”. Nella logica di uscire dalla frammentazione degli interventi, “verranno finanziati una decina di progetti per strutture di rilevanza provinciale, collegati ad attività sportive rappresentative del territorio, con una compartecipazione della Regione non superiore al 50%”.

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Turismo. Risoluzione Gruppo PD: “Puntare sui treni storici”

Rilanciare il turismo anche attraverso i treni d’epoca. Parte da qui una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa da numerosi consiglieri Pd, prima firmataria Silvia Prodi e sottoscritta da Antonio Mumolo. Nel documento si ricorda che in Italia vi sono circa 25 associazioni di volontariato convenzionate con Imprese ferroviarie (di cui 3 in Emilia-Romagna) per collaborare nella gestione del materiale ferroviario storico e diminuire i relativi costi di esercizio e, in particolare, che nel 1992, “a seguito di un progetto turistico e culturale realizzato congiuntamente da SAFRE, ACT e Provincia di Reggio Emilia” è stato restaurato un treno storico con carrozze d’epoca e locomotiva a vapore, che ha compiuto decine di viaggi sulla rete provinciale fino alla fine del 2010. Il convoglio storico “è, a tutti gli effetti, un bene culturale (vedi D. Lgs. N.42 del 22/01/2004) di archeologia industriale- sottolineano gli esponenti Pd- che merita di essere valorizzato e reso fruibile dalla cittadinanza, come lo è stato nel periodo 1992-2010” ed è recuperabile “con oneri limitati, grazie ad un ricovero in locali chiusi che ne hanno garantito il buono stato di conservazione”.

Inoltre, dal punto di vista ferroviario, “la provincia di Reggio Emilia gode di una positiva singolarità, che non ha eguali nella nostra regione, consistente in una rete di ben quattro linee minori che coprono il territorio, dalla pianura alle zone collinari a est e ovest del capoluogo toccando alcuni dei luoghi più significativi della nostra terra”.

La risoluzione chiede quindi di inviare formale richiesta scritta a Fer e Tper “affinché si facciano parte in causa per espletare le formalità di tipo tecnico, normativo e amministrativo necessarie per ottenere la circolabilità del convoglio, così come era fino al 2010, per rendere fin d’ora operativo il convoglio” stesso.

Più in generale, si chiede poi alla Giunta di istituire “un tavolo di confronto tra Fer, Tper e Apt al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Valle di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche”. Nel documento, i firmatari chiedono inoltre di promuovere, sempre congiuntamente a Fer, Tper e Apt, un progetto “di valorizzazione complessiva dei percorsi dei treni storici presenti nella nostra regione, come azione concreta per lo sviluppo di un modello innovativo di turismo sostenibile in Emilia-Romagna”.

ALLEGATO
Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad istituire un tavolo di confronto tra FER, Tper e APT al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Val di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche. (29 09 15) A firma dei Consiglieri: Prodi, Bagnari, Ravaioli, Montalti, Mori, Rossi Nadia, Soncini, Marchetti Francesca, Rontini, Caliandro, Iotti, Zappaterra, Calvano, Molinari, Tarasconi, Mumolo, Cardinali