28.04.14 Castel San Pietro. “Diritti e nuove povertà”

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Lunedì 28 aprile, h.20.30
Castel San Pietro
Sala Sassi, Via Fratelli Cervi 3

Parliamo di diritti e nuove povertà
Precari, disoccupati, anziani soli e invalidi, famiglie monoreddito.
Quali soluzioni per una comunità unita e solidale?

Intervengono
Fausto Tinti
Candidato Sindaco PD

Cristina Baldazzi
Assessore alle Politiche Sociali

Antonio Mumolo
Consigliere regionale e Presidente Avvocato di strada Onlus

Diritti e povertà al concorso #AreYouSeries. La webserie “Avvocato di strada” per un nuovo sguardo sulle persone senza dimora

“Sulle persone senza dimora circolano molti luoghi comuni. Si rappresentano spesso come soggetti pericolosi o come persone che hanno deliberatamente scelto di vivere in strada, restie alle regole e al lavoro. Noi sappiamo che non è così. In strada ci sono giovani e anziani, italiani e stranieri, donne e uomini, analfabeti e laureati: persone normali che diventano senzatetto a causa di una malattia, per la fine di un matrimonio, in seguito a uno sfratto, un licenziamento o, semplicemente, perchè diventano povere. E con la casa perdono anche i loro diritti fondamentali. Speriamo che la webserie su Avvocato di strada vinca il concorso “Are you series?” per poter raggiungere un vasto pubblico e raccontare con il linguaggio del video la nostra versione dei fatti”. Commenta così il presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus Antonio Mumolo il passaggio alla seconda fase del concorso “Are you series” della puntata pilota della serie dedicata ad Avvocato di strada.

ARE YOU SERIES? è il progetto pensato da Milano Film Festival e realizzato grazie al sostegno di Banca Prossima, volto alla produzione di una web serie in 10 episodi che racconti il mondo del non profit italiano, attraverso l’utilizzo di soluzioni creative e linguaggi innovativi. Dei 92 progetti ammessi al concorso, la giuria del MMF ne ha selezionati 36 ora disponibili sul canale youtube di “Are you series?”. Il vincitore verrà selezionato da una commissione del MMF: il 13 maggio verrà annunciato il vincitore, che riceverà da 60 mila euro per realizzare la serie (10 episodi di 10 minuti) e sarà prodotto dal Milano Film Festival.

La serie “Avvocato di strada”, regia di Domenico Onorato, racconta la storia di Angelo (Vincenzo Giordano), un giovane avvocato che difende i diritti degli homeless. Valérie, interpretata da Eva Robin’s, è un’ex prostituta che lo aiuterà a seguire un caso che coinvolge l’omicidio di un senza dimora. La serie è girata a Bologna, e grazie alla disponibilità del Comune di Bologna e degli operatori del Dormitorio Rostom è stato possibile girare la puntata pilota in un vero dormitorio. Accanto agli attori, alcuni senzatetto interpretano se stessi. Alcuni avvocati volontari dell’associazione, invece, recitano la parte di altri senzatetto.

LA PUNTATA PILOTA
La serie “Avvocato di strada”, realizzata nelle forme del mockumentary, racconta la storia di Angelo (Vincenzo Giordano), un giovane avvocato che difende i diritti degli homeless. Valérie, interpretata da Eva Robin’s, è un’ex prostituta che lo aiuterà a seguire un caso che coinvolge l’omicidio di un senza dimora. La serie è girata a Bologna, e grazie alla disponibilità del Comune di Bologna e degli operatori del Dormitorio Rostom è stato possibile girare la puntata pilota in un vero dormitorio. Accanto agli attori, alcuni senzatetto interpretano se stessi. Alcuni avvocati volontari dell’associazione, invece, recitano la parte di altri senzatetto.

La puntata integrale

Il making of

Piano casa del Governo. Mumolo: “Norme anticostituzionali, la residenza non si nega per decreto”

“Il decreto legge Renzi – Lupi n. 47 del 28 marzo, il cosiddetto “Piano casa”, contiene una norma che contrasta con le norme costituzionali e deve essere modificata”. Lo afferma il consigliere regionale PD e presidente dell’Associazione Avvocato di strada Antonio Mumolo

“L’articolo 5 del decreto – sostiene Mumolo – stabilisce infatti che chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedervi la residenza. L’articolo riguarda decine e decine di migliaia di famiglie che sono costrette ad occupare un immobile solo perché hanno perso il lavoro e altrimenti finirebbero in strada. Queste famiglie possono essere sfrattate, certo, ma non si può decidere con un decreto di negare loro la residenza”.

AUDIO
Intervista a Radio Città del Capo
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“Vale la pena ricordare che dalla residenza anagrafica discendono molti diritti fondamentali: senza residenza non si può votare, non ci si può curare, non si può ricevere una pensione, non si può richiedere una casa popolare. Tutto questo riguarda ovviamente anche i minori, la cui residenza dipende da quella dei genitori, e che non potranno neanche essere iscritti a scuola. Togliere la residenza ad una famiglia che occupa uno stabile, o impedirgli di prenderla, significa mettere per decreto quella famiglia fuori dalla società, renderla invisibile, cancellare di colpo le residue possibilità che quella famiglia avrebbe per poter uscire dalle proprie difficoltà. E’ singolare che un “piano casa”, che dovrebbe aiutare le famiglie italiane ad affrontare la crisi, possa avere questi effetti”.

“L’articolo, inoltre, contiene un altro incredibile paradosso: la legge italiana stabilisce che la residenza anagrafica deve essere riconosciuta a tutte le persone che vivono in un dato luogo. Si tratta – sottolinea Mumolo – di un modo per garantire loro alcuni diritti fondamentali, ma si tratta anche di un tema di ordine pubblico. Le istituzioni devono sapere quante persone vivono in una città, come si chiamano, come sono formati i loro nuclei familiari. I sindaci in qualità di Ufficiali di Governo sono tenuti a far rispettare il diritto alla residenza, e possono essere sanzionati se vengono meno a questo dovere. Ma come si comporteranno con le famiglie occupanti? come verrà risolto questo contrasto normativo?

“Il decreto viola – ribadisce Mumolo – varie norme costituzionali: basta pensare al diritto alla salute, al diritto allo studio, al diritto alla fruizione dei servizi di welfare, al diritto di circolazione, al diritto ad una vita libera e dignitosa. Chiedo al Governo di modificare l’articolo 5: un piano che intende “far fronte al disagio abitativo che interessa sempre più famiglie impoverite dalla crisi” non può avere tra i propri effetti collaterali quello di negare diritti fondamentali alle stesse famiglie”.

Diritti e povertà. Il rapporto 2013 dell’Associazione Avvocato di strada Onlus

2718 persone assistite gratuitamente in tutta Italia nel corso del 2013. Ricorsi contro i fogli di via, problematiche familiari, sfratti, lavoro, multe: l’Associazione Avvocato di strada Onlus ha presentato oggi in conferenza stampa il rapporto annuale sulle attività svolte in favore delle persone senza dimora.

ALLEGATO
Scarica il rapporto 2013 (PDF)

“Circa il 60% dei casi – ha detto l’Avv.Antonio Mumolo, Presidente dell’Associazione nazionale, hanno riguardato persone straniere, il 40% persone italiane: un dato che contrariamente a quanto si pensi conferma l’alta presenza di italiani in strada. Le pratiche più affrontate sono state quelle di diritto civile, seguite da diritto dei migranti, diritto amministrativo e diritto penale”.

“Rispetto agli anni precedenti – ha proseguito Mumolo – abbiamo avuto un aumento delle donne da noi seguite, passate in un anno da 767 a 964, e si sono confermate alcune tendenze degli ultimi anni: un crescente numero di problematiche al lavoro, agli sfratti, al mancato pagamento di tasse e sanzioni. Come al solito, è inoltre molto alto il numero delle persone che abbiamo dovuto assistere perché sono state derubate o picchiate in strada: un dato che smentisce il luogo comune secondo il quale chi vive in strada è un pericoloso delinquente. Al contrario, spesso sono persone fragili e indifese, aggredite perché considerate “colpevoli” di essere povere”.

“Nel corso del 2013 è inoltre cresciuto il numero delle pratiche relative al diritto alla residenza anagrafica. Quello della residenza è purtroppo un problema “storico” per le persone senza dimora,che senza residenza non possono godere di alcuni diritti fondamentali quali il diritto alla salute, al lavoro, all’assistenza sociale e previdenziale. Purtroppo – ha detto Mumolo in conferenza sramoa – nonostante Avvocato di strada e altre associazioni del settore si battano da anni per far valere un diritto così importante, i casi di residenza negata non accennano a diminuire: se nel 2011 erano stati 119 i casi di persone che si vedevano negato dai propri comuni il rilascio della residenza, nel 2012 sono stati 191 e nel 2013 addirittura 270.”

Riguarda proprio il diritto alla residenza l’appello che l’Avv.Antonio Mumolo, concludendo la conferenza stampa, ha rivolto al Governo. “Il decreto legge Renzi – Lupi n. 47 del 28 marzo, il cosiddetto “Piano casa”, contiene una norma che contrasta con le norme costituzionali e deve essere modificata. L’articolo 5 del decreto stabilisce infatti che chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedervi la residenza. L’articolo riguarda anche decine e decine di migliaia di famiglie che sono costrette ad occupare un immobile solo perché hanno perso il lavoro e altrimenti finirebbero in strada. Queste famiglie – ha sottolineato Mumolo – possono essere sfrattate, certo, ma non si può decidere con un decreto di negare loro la residenza impedendogli di votare, di curarsi, di ricevere una pensione, di chiedere una casa popolare, di iscrivere i figli a scuola. Togliere la residenza ad una famiglia che occupa uno stabile, o impedirgli di prenderla, significa mettere per decreto quella famiglia fuori dalla società, renderla invisibile, cancellare di colpo le residue possibilità che quella famiglia avrebbe per poter uscire dalle proprie difficoltà. E’ singolare che un “piano casa”, che dovrebbe aiutare le famiglie italiane ad affrontare la crisi, possa avere questi effetti.”

“Chiedo al Governo di modificare l’articolo 5: un piano che intende “far fronte al disagio abitativo che interessa sempre più famiglie impoverite dalla crisi” – ha concluso Mumolo – non può avere tra i propri effetti collaterali quello di negare diritti fondamentali alle stesse famiglie.

DISTINZIONE PRATICHE PER AREA GIURIDICA
Totale delle pratiche di diritto civile 1263 (47%)
Totale delle pratiche di diritto dei migranti 829 (30%)
Totale delle pratiche di diritto amministrativo 330 (12%)
Totale delle pratiche di diritto penale 296 (11%)
TOTALE 2718

LA PROVENIENZA DEGLI ASSISTITI

Cittadini extracomunitari 1611 (59%)
Cittadini italiani 905 (33%)
Cittadini comunitari 202 (8%)
TOTALE 2718

DISTINZIONE PER SESSO
Uomini 1751 (64%)
Donne 964 (35.9%)
Trans 3 (0.1%)
TOTALE 2718

L’intervista di Antonio Mumolo a Radio Vaticana:

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ALLEGATO
Scarica il rapporto 2013 (PDF)

Rapporto 2013 Avvocato di strada Onlus

Sentenza Grosseto su matrimonio gay. Mumolo e Casadei: “Decisione storica, l’Italia adegui le proprie leggi”

“Per la prima volta in Italia, un Tribunale ammette la trascrizione di un matrimonio contratto all’estero fra due persone dello stesso sesso. Si tratta di una novità assoluta davanti la quale la politica non può restare ferma”. Commentano così i consiglieri regionali PD Antonio Mumolo e Thomas Casadei la decisione di ieri del Tribunale di Grosseto, che ha accolto il ricorso di due italiani che si erano sposati a New York.

“Nell’ultimo anno New York, la Francia, l’Inghilterra e la California hanno aperto il matrimonio alle coppie omosessuali, e la decisione del giudice – sottolineano i consiglieri PD – è un segnale chiaro: non possiamo rimanere fermi mentre il mondo intorno cambia. E’ tempo che anche l’Italia si doti di leggi che garantiscano pieni diritti a tutte e tutti, e che siano all’altezza di una società pluralista come quella in cui viviamo”.