Mercoledì 29 febbraio il consigliere regionale PD Antonio Mumolo partecipa all’iniziativa PAROLE E MUSICA CONTRO LE MAFIE Un cammino in difesa della legalità e della memoria”
MERCOLEDI’ 29 FEBBRAIO – ore 14.30
CAMERA DEL LAVORO DI BOLOGNA
APPALTI E MAFIE IN EMILIA ROMAGNA E BOLOGNA: ANALISI E PROPOSTE DI CONTRASTO
Intervengono:
DANILO GRUPPI, Segretario generale CDLM
NADIA MONTI, Assessore comune di Bologna – Sezione commercio, turismo e legalità
ANTONIO MUMOLO, Consigliere regionale PD
BIANCA LA ROCCA, Sos Impresa – Confesercenti
GAETANO SAFFIOTI, Testimone di giustizia
L’abuso delle “dimissioni in bianco” colpisce “profondamente” le donne lavoratrici che decidono di diventare madri e va considerato anche in rapporto al tasso di occupazione femminile in Italia, che è il “più basso d’Europa (45,3%)”, come il Paese è agli “ultimi posti per la natalità”.
Lo si afferma in una risoluzione sottoscritta dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo e da altri colleghi del PD, FdS, Sel-Verdi, in cui si specifica che la pratica delle “dimissioni in bianco”, cioè far sottoscrivere al momento dell’assunzione una lettera non datata di dimissioni da usare in qualsiasi momento, è “molto diffusa” sull’intero territorio nazionale e interessa circa due milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, di cui il 60% riguarda donne in età fertile.
Secondo quanto risulta dal Rapporto annuale Istat del 2011, sarebbero circa 800 mila le donne che, nel corso della loro vita, sono state licenziate attraverso le “dimissioni in bianco”, perché in gravidanza o per la nascita di un figlio, ma anche la malattia, l’età o i rapporti con il sindacato sarebbero motivi dell’ingiustificato licenziamento.
Si tratterebbe, secondo i firmatari, di uno spreco della risorsa del lavoro femminile, che renderebbe sempre più difficile raggiungere l’obiettivo europeo di Lisbona del 60% di occupazione femminile.
La risoluzione impegna quindi la Giunta regionale a farsi promotrice presso il Governo nazionale affinché, nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, sia trovata rapidamente una soluzione al problema e a verificare e quantificare la presenza del fenomeno in Emilia-Romagna, nonché a contrastarlo, per quanto di competenza, con strumenti idonei, in modo da assicurare alle donne un accesso al mercato del lavoro migliore e paritario.
Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha presentato una risoluzione in Assemblea Legislativa per chiedere che la Regione Emilia-Romagna intervenga sui negozi che in inverno e in estate lasciano aperte le porte, con un enorme dispendio energetico, un aggravio dei costi e un cattivo impatto sull’ambiente.
“Moltissimi esercizi commerciali – afferma il consigliere Mumolo – hanno la brutta abitudine di lasciare spalancate le porte per invogliare i clienti ad entrare. Per scaldare i propri locali devono tenere il riscaldamento molto alto, con un conseguente enorme disperdio di energia. Come evidenziato da alcune inchieste giornalistiche, neanche il freddo intenso dei giorni passati ha convinto i commercianti a chiudere le porte, e la stessa cosa accade nei caldi mesi estivi, quando si utilizza l’aria condizionata per rinfrescare gli ambienti e le porte aperte vanificano lo sforzo dei condizionatori.”
“L’ondata di freddo di quest’anno, e che ha visto l’Emilia-Romagna tra le regioni più colpite, ha causato un grande aumento dei consumi per il riscaldamento e una consistente diminuzione delle forniture di gas russo da cui l’Italia dipende per oltre il 30%, riportando in auge l’annoso e mai risolto problema della dipendenza energetica del nostro Paese. In un contesto simile lo spreco energetico, sopratutto quando la produzione primaria è affidata all’impiego dei combustibili fossili esauribili e costosi, crea danni economici e ambientali molto grandi, di cui – dice il consigliere – non possiamo non essere consapevoli.”
“In varie amministrazioni comunali di diverse Regioni d’Italia sono state già emesse delle ordinanze che vietano ai commercianti di tenere aperte le porte dei negozi. La Regione Emilia-Romagna è da tempo impegnata a promuovere l’uso razionale dell’energia ed il rispetto dell’ambiente. Con qusta risoluzione – conclude Mumolo – chiediamo alla Giunta regionale di sensibilizzare tutte le Amministrazioni Comunali della Regione sul tema, sollecitando l’eventuale adozione di Ordinanze di divieto da parte dei Sindaci stessi.”
Martedì 21 febbraio 2012 h.20.45
San Giovanni in Persiceto, Sala del consiglio Comunale
Nuovi soli. La situazione di disagio sociale a Bologna e in Emilia-Romagna
I Giovani Democratici intervistano:
Amelia Frascaroli, Assessore al Welfare del Comune di Bologna
Paola Marani, Consigliere regionale PD Emilia-Romagna
Antonio Mumolo, Consigliere regionale PD Emilia-Romagna, Presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus
Il consigliere regionale Antonio Mumolo ha sottoscritto la risoluzione presentata dal Gruppo PD (prima firmataria Palma Costi) per chiedere alla Giunta la definizione e il riconoscimento del ruolo del “caregiver familiare”, anche con l’istituzione di una giornata regionale (il “caregiver day”) per dare visibilità a questo ruolo, spesso “invisibile”, in modo da favorire una maggiore consapevolezza pubblica sulle tematiche del caregiving familiare.
Il familiare che si prende cura di un proprio caro ammalato, fragile o in condizioni di disabilità (questo il ruolo del caregiver familiare), senza ricevere compenso e subendo “pesanti impatti” sulla salute, sulle relazioni e sulle condizioni di vita e di lavoro, rappresenta, a parere dei firmatari, una risorsa di “incommensurabile valore” sia per la famiglia, che per la comunità.
La risoluzione sollecita quindi la Giunta a operare per sostenere le persone con responsabilità di cura, coinvolgendole nella progettazione di servizi di cura locali e nella pianificazione di pacchetti di cura individuali, e per fornire un supporto formativo al caregiver familiare, aiutandolo anche a conciliare l’impegno di cura con quello sociale e lavorativo.
La Giunta regionale dovrà anche intervenire presso il Governo per il riconoscimento del sostegno al caregiver familiare quale Livello essenziale delle prestazioni sociali (Leps) e sanitarie (Lea) per le patologie croniche, garantite dello Stato.
I consiglieri chiedono infine all’esecutivo che solleciti il Governo affinchè venga definita una giornata nazionale dedicata al caregiver familiare, sia realizzata una rilevazione di dati statistici su questa attività e si attivino politiche di ulteriore deducibilità fiscale e di credito d’imposta dei costi sostenuti dai caregiver familiari per la cura del familiare assistito.
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Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Marani, Monari, Zoffoli, Casadei, Carini, Ferrari, Mori, Alessandrini, Moriconi, Barbieri, Luciano Vecchi, Piva, Mumolo, Mazzotti, Montanari e Bonaccini affinchè la Giunta definisca il ruolo del caregiver familiare e si attivi presso il Governo per il riconoscimento del caregiver quale livello essenziale delle prestazioni sociali e sanitarie per le patologie croniche.
Domenica 19 febbraio 2012 il consigliere regionale PD Antonio Mumolo parteciperà all’iniziativa “LIBERALIZZAZIONI, Cosa cambia, quali novità per cittadini e consumatori” organizzata dal Circolo PD della Bolognina.