Il consigliere regionale Antonio Mumolo ha sottoscritto la risoluzione presentata dal Gruppo PD (prima firmataria Palma Costi) per chiedere alla Giunta la definizione e il riconoscimento del ruolo del “caregiver familiare”, anche con l’istituzione di una giornata regionale (il “caregiver day”) per dare visibilità a questo ruolo, spesso “invisibile”, in modo da favorire una maggiore consapevolezza pubblica sulle tematiche del caregiving familiare.
Il familiare che si prende cura di un proprio caro ammalato, fragile o in condizioni di disabilità (questo il ruolo del caregiver familiare), senza ricevere compenso e subendo “pesanti impatti” sulla salute, sulle relazioni e sulle condizioni di vita e di lavoro, rappresenta, a parere dei firmatari, una risorsa di “incommensurabile valore” sia per la famiglia, che per la comunità.
La risoluzione sollecita quindi la Giunta a operare per sostenere le persone con responsabilità di cura, coinvolgendole nella progettazione di servizi di cura locali e nella pianificazione di pacchetti di cura individuali, e per fornire un supporto formativo al caregiver familiare, aiutandolo anche a conciliare l’impegno di cura con quello sociale e lavorativo.
La Giunta regionale dovrà anche intervenire presso il Governo per il riconoscimento del sostegno al caregiver familiare quale Livello essenziale delle prestazioni sociali (Leps) e sanitarie (Lea) per le patologie croniche, garantite dello Stato.
I consiglieri chiedono infine all’esecutivo che solleciti il Governo affinchè venga definita una giornata nazionale dedicata al caregiver familiare, sia realizzata una rilevazione di dati statistici su questa attività e si attivino politiche di ulteriore deducibilità fiscale e di credito d’imposta dei costi sostenuti dai caregiver familiari per la cura del familiare assistito.
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Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Marani, Monari, Zoffoli, Casadei, Carini, Ferrari, Mori, Alessandrini, Moriconi, Barbieri, Luciano Vecchi, Piva, Mumolo, Mazzotti, Montanari e Bonaccini affinchè la Giunta definisca il ruolo del caregiver familiare e si attivi presso il Governo per il riconoscimento del caregiver quale livello essenziale delle prestazioni sociali e sanitarie per le patologie croniche.
Caro Antonio,come genitore di un disabile grave e v.presidente di Anffas Prov. BO,purtroppo conosco molto bene il problema del “caregiver familiare”.
Condivido e giudico lodevole la vs iniziativa.
Chiedo però: con quale coerenza voi firmatari di questa giusta risoluzione passate sotto silenzio la modifica all’art.49 della LR n°2 del marzo 2003 che,ignorando Leggi Nazionali, Costituzione e Convenzione ONU, impone a noi familiari una illegittima e vessatoria tassazione per la frequenza ai Centri Diurni?Come è possibile che una maggioranza che condivide quanto sostenuto nella risoluzione, poi richieda (come da bozze ufficiali in circolazione) una contribuzione di oltre 400 euro a chi non è in grado di produrre reddito e ne percepisce (pensione di inv.ed ass. di accompagnamento)poco più di 700?
Intanto che denunciamo giustamente le carenze del Governo Nazionale, è questo l’aiuto della Reg ER alle famiglie che per amore e per necessità(del disabile grave) fanno risparmiare milioni di euro alle casse della collettività assistendo in casa(a proprie spese e per tutta la vita)il proprio congiunto, con le poche “ore d’aria”garantite dal Centro diurno?(ti ricordo che il Diurno costa ad ASL ed EE/LL una media di 1500 euro/mese,contro più di 5500 del Residenziale…).
Conoscendo bene il tuo impegno e la tua non sospettabile buona fede,quello che chiediamo sono però anche FATTI, non solo PAROLE !
Un abbraccio forte, Beppe Urbinati