Nella seduta del 17 gennaio 2012 l’Assemblea legislativa ha votato in modo unanime contro le infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna approvando due risoluzioni. Una di queste esprime piena solidarietà a Giovanni Tizian, il giornalista della Gazzetta di Modena autore di ‘Gotica’, libro che richiama metaforicamente la linea di guerra ormai superata verso nord dalla criminalità organizzata in cerca non solo di riciclaggio e recentemente messo sotto scorta per. L’altro documento, presentato dal PD, chiede alla Giunta regionale di promuovere le iniziative previste per la legalita’ e la lotta alla criminalità organizzata.

“Dopo aver varato la legge regionale contro le infiltrazioni negli appalti in edilizia, ha sottolineato in aula il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, “stiamo ragionando per una legge negli appalti dei servizi, un settore che ha caratteristiche diverse”.

“Le organizzazioni mafiose – conclude Mumolo – puntano ad un vero e proprio radicamento. Le gare di appalto al massimo ribasso sono un’autostrada per chi si vuole insinuare nei mercati e ha grandi disponibilità di denaro. La politica deve saper rispondere adeguatamente a questa “invasione” e tutte le istituzioni devono stringersi attorno a persone come Tizian, che fanno il proprio lavoro con coraggio, e senza le quali la nostra società sarebbe più vulnerabile perché conoscerebbe meno i pericoli che la minacciano.”


17.01.12 Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna
L’intervento integrale in aula del consigliere regionale PD Antonio Mumolo


MUMOLO: Grazie, presidente. Forse qualche precisazione è necessaria rispetto a quanto questa Assemblea legislativa e questa Regione hanno fatto, in questa legislatura, nella lotta e nel contrasto alle infiltrazioni mafiose.
Si è detto che noi abbiamo fatto una legge che ha delle maglie larghe. Il valore al quale ci siamo ispirati per questa legge è stato la nostra unità politica, di tutte le forze presenti in quest’Aula. Ricordo che quando abbiamo iniziato il lungo percorso per costruire la legge per il contrasto alle infiltrazioni mafiose, abbiamo fatto in modo di coinvolgere sempre tutti. Per quanto riguarda la legge n. 3, oltre a tutte le riunioni in Commissione – nelle quali la Lega non ha presentato emendamenti, per esempio –, noi abbiamo svolto due audizioni pubbliche e abbiamo invitato tutti i soggetti interessati che potevano contribuire ad aiutarci a svolgere il nostro ruolo. Le famose maglie larghe non vanno intese nel senso di qualcosa che si poteva fare e non è stato fatto.
Ricordo a tutti quanti noi che abbiamo soltanto determinate competenze; non ne abbiamo, ad esempio, in ordine alla repressione e al diritto penale. Faccio presente questo perché noi abbiamo varato una legge che certo si occupa di monitoraggio e prevenzione – aspetti importanti – e certamente si occupa di cultura della legalità, che è la cosa più importante. Se non cresce la cultura della legalità, in questo Paese e in questa regione, faremo fatica ad opporci alle infiltrazioni mafiose solamente con politiche repressive, solamente con la magistratura e con le forze dell’ordine. Questo non lo diciamo solo noi, ma ce l’hanno detto tutti i soggetti interessati, tra cui i magistrati, che ci hanno aiutato a costruire questa legge.
Ho cercato fino all’ultimo di fare in modo che la legge – parlo della n. 3 del 2011, ma prima ne abbiamo approvata un’altra che si occupa di infiltrazioni mafiose e di contrasto all’illegalità negli appalti – fosse votata all’unanimità Anticipo che adesso stiamo già ragionando su un altro provvedimento, che deve riguardare invece il settore dei servizi, diverso da quello degli appalti nell’edilizia di cui ci siamo occupati.
Come dicevo, ho cercato di fare in modo che tutte le forze politiche votassero la legge n. 3 del 2011. Gli emendamenti della Lega sono arrivati solo in Aula, e non prima: mi spiace dirlo, ma è andata così. Ho chiesto al consigliere Manfredini e agli altri colleghi della Lega di votare comunque la legge, perché i contributi che loro hanno fornito in Aula possono essere utili e li utilizzeremo nel lavoro successivo che farà la Regione. Quelle norme, però, non potevano essere inserite in quella legge, perché riguardavano settori diversi, come è stato spiegato. La Lega Nord, però, ha preferito non votare la legge, unica forza politica in questo Consiglio regionale. Non faccio nessun tipo di dietrologia, è stata una scelta politica.
Da questo, però, a dire che non stiamo facendo nulla o che facciamo delle leggi solamente per dare soldi ad associazioni amiche, mi scusi, collega, c’è davvero il mare. Questo vuol dire non ricordare nemmeno l’impegno che è stato profuso, in otto mesi, per costruire una legge di questo genere. Non ce ne sono di analoghe in altre regioni.
Questa legge prevede, tra l’altro, anche una clausola valutativa, glielo ricordo, dunque gli effetti della stessa potremo valutarli tutti insieme in questa Regione. Non c’è un’altra legge regionale di questo tipo, che preveda una clausola valutativa.
Tornando alla risoluzione, come hanno già detto il mio Capogruppo e il collega Bonaccini, noi la voteremo convintamente, e siamo felici che sia votata all’unanimità dall’Aula. Cerchiamo, almeno su questo tema, di evitare la polemica politica, indirizzandola semmai su altri argomenti, e cerchiamo non solo di dare un’immagine di unità ma di essere davvero uniti, almeno sul tema della legalità e del contrasto alle infiltrazioni mafiose. Grazie.