Risoluzione del Gruppo PD per dire no ai tagli alla sicurezza

Il Gruppo PD in Regione ha presentato in Assemblea legislativa una risoluzione per dire no ai tagli alla sicurezza. L’atto, sottoscritto tra gli altri dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo, veicola le richieste dei sindacati e dei rappresentanti delle Forze dell’ordine preoccupati per gli effetti che i tagli lineari proposti dal Governo con la legge di stabilità potranno avere su difesa e soccorso pubblico: precariato, blocco del turn-over ed eccessivo aumento dell’età anagrafica per il personale del comparto sicurezza.

“A seguito del sisma del maggio scorso il territorio emiliano romagnolo colpito è in particolare sofferenza a causa del pesante carico di lavoro soprattutto nei comuni del cratere – si legge nella risoluzione – le forze di pubblica sicurezza hanno svolto un ruolo insostituibile nel territorio colpito dal sisma di maggio intervenendo non solo sotto il profilo tecnico, ma anche dal punto di vista sociale in supporto delle categorie terremotate più deboli”.

“Occorre riconoscere l’intenso lavoro svolto nella provincia di Modena, in particolare nell’area terremotata e la grande capacità delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco di essere riferimento immediato e risolutivo delle persone più bisognose e sole, traumatizzate e colpite dagli eventi del 20 e 29 maggio. Tutto ciò premesso e considerato – si legge ancora nella Risoluzione – si impegna la Giunta ad attivarsi in tutte le sedi più opportune perché il Parlamento modifichi le norme proposte affinché le eventuali economie di spesa sul comparto non siano frutto di tagli lineari ma di una programmazione in grado di rispondere alle effettive necessità nel comparto garantendo inoltre, in questa fase di riordino istituzionale, il permanere su ciascun territorio di un presidio consono alle reali esigenze dello stesso in termini di sicurezza”.

Commercio. Mumolo: “Compito di Regione ed Enti locali programmare gli orari di chiusura”

Riconoscere alla Regione e agli Enti locali “il ruolo determinante nella programmazione commerciale e nell’organizzazione degli orari”. È quanto chiede una risoluzione presentata dalla maggioranza di centrosinistra in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e sottoscritta dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo.

“Si tratta di un tema molto delicato – afferma Mumolo – perché in gioco ci sono i diritti dei lavoratori dipendenti, dei consumatori e delle imprese, grandi e piccole. Con la crisi economica il potere d’acquisto delle famiglie si è sensibilmente ridotto, con un drastico calo dei consumi. Per migliorare la situazione, tuttavia, non basta liberalizzare totalmente gli orari dei negozi: un fenomeno che crea problemi ai lavoratori, che sono costretti a lavorare anche nei giorni di festa e che non vengono adeguatamente ricompensati.

“Per rigenerare i consumi e ridurre la precarietà lavorativa senza strappi servono regole precise. La Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali nella passata programmazione hanno saputo garantire una rete commerciale di qualità, con orari e aperture equilibrate. Serve quindi un confronto urgente con il Governo per intervenire su orari e deroghe alle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali – conclude Mumolo – proprio come ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in due diverse note inviate al Ministro dello Sviluppo Economico, all’inizio del 2012, riconoscendo il ruolo fondamentale della Regione e degli Enti locali”.

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Mumolo: “L’impegno della Regione per scongiurare la chiusura di 21 uffici nella provincia di Bologna”

“Il piano di riorganizzazione presentato ieri da Poste Italiane SpA prevede la soppressione di 21 uffici nella sola provincia di Bologna e pone problematiche che devono essere considerate attentamente dall’azienda”. Ad affermarlo in una risoluzione presentata in Assemblea legislativa è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo.

“Con le chiusure annunciate – prosegue il consigliere PD – si perderanno numerosi posti di lavoro, e rimarrebbero completamente sguarnite rispetto ad un servizio fondamentale numerose zone, peggiorando notevolmente la situazione vissuta dai nostri concittadini che abitano in zone isolate e che per questo devono già affrontare notevoli disagi. Basta pensare al caso di Vidiciatico, importante meta turistica, o di Grizzana Morandi, i cui abitanti sarebbero costretti a recarsi a Vergato per mandare una raccomandata”. (altro…)

Antonio Mumolo ad Altedo per l’iniziativa “La riforma del lavoro ai tempi della flessibilità”

Lunedì 18 giugno il consigliere regionale PD partecipa all’iniziativa “La riforma del lavoro ai tempi della flessibilità” organizzata dai circoli PD dell’Unione comunale di Malalbergo

Lunedì 18 giugno 2012 ore 20.45
presso Sala Polivalente PD Altedo, via E. Minghetti 1/B, Altedo
LA RIFORMA DEL LAVORO AI TEMPI DELLA FLESSIBILITA’
Tra precariato e art. 18, quali prospettive di crescita per le giovani generazioni?

Dibattito pubblico con
on. Giulio SANTAGATA – Commissione Lavoro, già Ministro
Antonella RASPADORI – CGIL Camera del Lavoro di Bolgna
Luigi MARATTIN – docente di Economia politica, Assessore al Bilancio del Comune di Ferrara
Antonio MUMOLO – Consigliere regionale Emilia-Romagna, Avvocato giuslavorista
Massimiliano VOGLI – Sindaco di Malalbergo

Pensioni. Mumolo: “Diciamo no alla ricongiunzione onerosa dei contributi INPS”

“La Giunta regionale intervenga nelle opportune sedi di confronto e concertazione affinché venga immediatamente ripristinata la gratuità della ricongiunzione dei contributi presso l’Inps”. È l’impegno chiesto all’esecutivo della Regione Emilia-Romagna da una risoluzione presentata in Assemblea legislativa dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo a proposito della discussa norma introdotta dall’articolo 12 della legge 122/2010 che ha cancellato la possibilità per i lavoratori di trasferire gratuitamente la contribuzione ad INPS da altri fondi previdenziali.

“A seguito dell’entrata in vigore di questa disposizione molti lavoratori, che fino al giorno prima avrebbero potuto gratuitamente accedere all’istituto della ricongiunzione gratuita presso INPS, si sono visti richiedere fino a 300mila euro per il riconoscimento di contributi già effettivamente versati.”

“La norma – sottolinea Mumolo – oltre ad essere discutibile nella propria legittimità dal momento che cancella un diritto già acquisito dal lavoratore alla ricongiunzione gratuita – va oltre il più elementare buonsenso perché l’attuale mercato del lavoro è caratterizzato dal frequente cambio di attività lavorativa e, di conseguenza, di fondo previdenziale”.

“I lavoratori vicini alla pensione stanno vivendo con grande disagio il momento di crisi che stiamo attraversando. Sono persone che hanno lavorato tutta una vita – conclude Mumolo – e non è possibile che debbano pagare cifre enormi solamente per avere diritto alla pensione.” (altro…)