Il funzionamento della scuola italiana “è garantito in buona parte da docenti precari e supplenti che, pur nell’incertezza della propria situazione professionale, si adoperano per offrire una formazione di qualità”. Per molti di loro, così come del personale Ata, “la situazione economica è ormai divenuta insostenibile, poiché da inizio anno scolastico non hanno ancora ricevuto il pagamento dello stipendio, se non-in alcuni casi un minimo acconto”.
Da questa premessa muove l’interrogazione presentata da Antonio Mumolo (Pd), che interroga la Giunta per sapere “se i docenti e il personale operante nelle scuole pubbliche della nostra regione siano stati regolarmente saldati, o quali tempi si prevedano”. Mumolo chiede, inoltre, “se potrà essere mantenuto l’impegno di agire con puntualità nel pagamento degli stipendi già a partire da gennaio 2016”.
Riprendendo notizie di stampa, il consigliere segnala come il ministero dell’Istruzione (Miur) dovrebbe avere sbloccato i fondi necessari ad appianare la situazione, e il 12 gennaio scorso sarebbe avvenuta un’ulteriore emissione straordinaria, garantendo che dal 2016 il problema delle dilazioni dei pagamenti sarebbe stato superato. Ma altre notizie di stampa fanno temere il “persistere della situazione” denunciata.
Oggi in Assemblea abbiamo approvato la legge sull’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. Il mio intervento in aula a sostegno della legge.
Le competenze istituzionali in materia di ispezioni, vigilanza e contratto del lavoro irregolare spettano essenzialmente al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, in particolare alle Direzioni provinciali del lavoro e gli enti previdenziali Inps e Inail. Tuttavia la Regione è da sempre impegnata nel garantire condizioni di sicurezza e qualità del lavoro, in particolare con la L.r. 17/2005 (art. 41,42 e 43) nella quale si definiscono le competenze e il ruolo della stessa Regione in attuazione della normativa nazionale in tema di sicurezza. È la risposta del sottosegretario Andrea Rossi al consigliere Antonio Mumolo (Pd) che, in una interrogazione a risposta immediata in aula, aveva chiesto alla regione di attivarsi per garantire il rispetto del principio di legalità e tutela dei lavoratori. Mumolo, su questa tema, rileva che nei giorni scorsi sulla vetrina di un locale del centro di Bologna, gestito da un noto maestro di cucina, è apparso un cartello di selezione del personale molto discutibile: “cerco cameriere, stipendio discreto, meglio se poco sindacalista” .
VIDEO. L’intervento in aula di Antonio Mumolo e la risposta del sottosegretario Rossi
“Attualmente la Regione- ha detto Rossi- è impegnata nella costruzione del nuovo <Patto per il Lavoro>, oggetto di analisi e confronto con le parti sociali e le altre istituzioni territoriali. Uno dei temi fondamentali in discussione riguarda la legalità in relazione alle condizioni dello sviluppo e della coesione sociale. In tale direzione- evidenzia il sottosegretario- sarà attivato anche un protocollo d’intesa con l’Ispettorato del lavoro in cui sarà posto l’accento sul rispetto delle regole nell’applicazione degli istituti che riguardano più direttamente la competenza regionale, come l’Apprendistato, Tirocini e gestione della Cassa integrazione in deroga”.
Sul disegno di legge del Governo che intende riformare il sistema scolastico, l’Assemblea legislativa regionale è stata impegnata nella seduta di ieri pomeriggio in un dibattito che ha messo a confronto tre diverse risoluzioni. Con 21 voti a favore (Pd), 2 astenuti (Sel) e 15 contrari (M5s, Fi, Fdi, Ln) è stato approvato il documento presentato da numerosi consiglieri del Pd, primo firmatario Giuseppe Boschini, e sottoscritto da Antonio Mumolo.
La risoluzione approvata impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo con la richiesta di definire “i contenuti del piano di assunzione e stabilizzazione dei precari nel modo più ampio e equo possibile, rendendo effettivi gli emendamenti già presentati in Commissione dal Partito democratico, con riguardo ad alcune criticità sulle quali occorre porre la massima attenzione”. Per esempio, il problema degli idonei al concorso del 2012 e gli abilitati negli ultimi anni “ai quali risulterebbe preclusa la possibilità di iscriversi alle graduatorie da cui verrà attinto il personale docente da inserire in ruolo”. O ancora “il problema dei supplenti di lungo corso con almeno 36 mesi di insegnamento”. L’atto chiede quindi che il Governo proceda nel rispetto dei principi costituzionali, del pronunciamento della Corte di giustizia europea e dei fabbisogni di organico “determinati sia dai posti vacanti che dalla riforma in itinere, affrontando nel modo più ampio e corretto possibile le criticità richiamate”, tra le quali vengono menzionati – tra gli altri – “anche gli abilitati a seguito di percorsi cosiddetti Tfa o Pas, il cui titolo consente l’accesso al concorso, ma non al ruolo”. La risoluzione impegna inoltre la Giunta “a proseguire nell’impegno profuso nel progettare, per quanto di competenza, un sistema di istruzione inclusivo, qualificato e qualificante a livello regionale, sostenendo nel territorio nella fase attuativa di riforme programmate e in fase di approvazione a livello regionale”.
Una azione costante di monitoraggio sull’andamento della vertenza e un intervento presso il Governo per l’apertura di un tavolo nazionale sulla crisi del gruppo Mercatone Uno (19 punti vendita in Emilia-Romagna), con un obiettivo primario: trovare soluzioni adeguate al fine di salvaguardare i livelli occupazionali. E’ quanto chiede una risoluzione presentata da 21 consiglieri Pd, tra i quali Antonio Mumolo, da Igor Taruffi e Yuri Torri di Sel e da Piergiovanni Alleva (AltraER) – approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa regionale. Nel documento, a prima firma Francesca Marchetti, si chiede inoltre alla Giunta di tenere informata l’Assemblea in relazione agli sviluppi della crisi aziendale.