CARCERE BOLOGNA. MUMOLO: VOGLIONO RADDOPPIARE DETENUTI PRATELLO

CARCERE BOLOGNA. MUMOLO: VOGLIONO RADDOPPIARE DETENUTI PRATELLO /FOTO “DA 25 A 50 RAGAZZI, ANCHE 4 A STANZA, SPERO CI SIA RIPENSAMENTO” (DIRE) Bologna, 27 ott. – “Ho fatto visita, nelle settimane scorse, al carcere minorile e sembra si stia andando, anche in questa struttura, verso un aumento del numero dei ragazzi detenuti, con stanze che da due persone andranno a contenerne tre o quattro”. L’allarme sul carcere minorile del Pratello è del consigliere regionale del Pd Antonio Mumolo. Il quarto letto, precisa il dem, “sarebbe addirittura invisibile dallo spioncino, come ho potuto appurare personalmente”. Insomma, nella struttura “da 25 posti si vorrebbe passare a 50, accogliendo detenuti che provengono da altre regioni. Io mi auguro che ci sia un ripensamento rispetto alla capienza del carcere del Pratello”. (Bil/ Dire) 19:09 27-10-21 NNNN

DDL ZAN. LEPORE: NON SI FERMA E BOLOGNA FARÀ SENTIRE PROPRIA VOCE CASSERO E MUMOLO (PD) PROMETTONO BATTAGLIA

DDL ZAN. LEPORE: NON SI FERMA E BOLOGNA FARÀ SENTIRE PROPRIA VOCE CASSERO E MUMOLO (PD) PROMETTONO BATTAGLIA; FDI: STOP A OBBROBRIO (DIRE) Bologna, 27 ott. – Il nuovo sindaco di Bologna, Matteo Lepore, schiera la città dopo il voto di oggi in Senato sul Ddl Zan: “Bologna città più progressista d’Italia farà sentire la propria voce e continuerà a battersi contro ogni forma di discriminazione e odio. Il Ddl Zan non si ferma”, scrive il primo cittadino su Facebook. “Chi ha affossato oggi il Ddl Zan pensa di aver vinto la propria battaglia. Ma i diritti- continua Lepore- non chiedono permesso a nessuno per affermarsi. Vivono con le persone e della vita delle persone. Riproporremo ancora e ancora una proposta giustissima, quella di difendersi, con diritto, da violenze e discriminazione. Come si fa ad opporsi a questo?”. Sempre da Bologna promette battaglia anche il Cassero Lgbti+ center. “Il Ddl Zan è morto ma noi no”, scrive il circolo Arcigay, sottolineando di aver “appena assistito all’ennesima pagina vergognosa per i diritti delle persone Lgbti+ nelle aule della democrazia italiana”. Il voto di oggi “segna definitivamente la morte del Ddl Zan per come lo abbiamo conosciuto finora” e la discussione in Senato “ha dimostrato che chi siede sugli scranni del Parlamento non ha nessuna intenzione di tutelare le vite di chi appartiene alla comunità Lgbti+ e non ha nessuna consapevolezza di quali siano i bisogni di cui essa è portatrice: i nostri corpi sono stati usati nuovamente come oggetto di scambio politico e per squallidi giochi di potere, a destra come a sinistra”. Alla luce di ciò, “siamo arrabbiate e scenderemo di nuovo in piazza- promette il Cassero- per continuare a chiedere #moltopiùdizan, oggi più che mai è necessario continuare a farlo”.(SEGUE) (Pam/ Dire) 18:48 27-10-21 NNNN