Domenica 30 aprile voto Orlando perchè

Domenica 30 aprile si terranno le primarie del Partito Democratico. Si tratta di una straordinaria occasione di democrazia per poter incidere su come evolverà il centrosinistra nei prossimi anni. Io andrò a votare e sosterrò in maniera convinta Andrea Orlando. Nel suo programma ho trovato una grande attenzione al lavoro, ai temi del riscatto sociale e dell’uguaglianza, e alle persone più svantaggiate.
Quelli passati non sono stati anni facili per il Partito Democratico, che non ha saputo più parlare a settori troppo larghi del proprio elettorato. Gli iscritti e gli elettori si sono allontanati perché non si sono più sentiti rappresentati.
Adesso però si può cambiare.
Se Orlando diventerà segretario la linea del Partito Democratico cambierà sul Jobs Act e sui licenziamenti individuali, si lavorerà per estendere il reddito di solidarietà, per ridurre le tasse a chi è in difficoltà e per dare una mano a tutti quelli che rischiano di rimanere indietro.
Cambierà così la linea politica del PD e non ci saranno alleanze con Forza Italia, ma una coalizione con tutte le forze di centrosinistra per tornare al governo del paese.
Il PD è l’unico partito in Italia che sceglie il segretario con primarie aperte anche ai non iscritti. Non perdiamo questa occasione. Non partecipare e lamentarsi dopo (come hanno fatto gli inglesi con la Brexit e gli americani con Trump) credo serva a poco, e non votare è sempre e comunque una resa, perché alla fine decidono altri.
Per questo domenica chiedo a tutti di andare ai seggi (qui le info su dove andare) e di votare Andrea Orlando. Per cambiare e per far sentire la propria voce.
ANTONIO MUMOLO

Primarie PD. Confronto a Ètv

Confronto sulle primarie PD del 30 aprile. Sono stato ospite della trasmissione Dedalus di etv Rete7 per parlare del programma di Andrea Orlando. Qui il video della puntata

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Gabriele del Grande. Risoluzione PD: “Intollerabile violazione diritti umani, subito libero”

Il giornalista e documentarista Gabriele Del Grande deve essere liberato al più presto. Chiediamo alla Giunta regionale di sollecitare il Governo italiano perché elevi formale protesta presso le autorità turche e si adoperi per una rapida risoluzione della vicenda”. Lo scrivono in una risoluzione depositata in Assemblea legislativa e sottoscritta da Antonio Mumolo i consiglieri regionali del Gruppo PD.

“Gabriele – si legge nella risoluzione – stava svolgendo il proprio lavoro in Turchia quando è stato fermato e posto in stato di detenzione in maniera del tutto ingiustificata. Da giorni gli viene impedito di comunicare con il mondo esterno, gli sono stati sequestrati appunti e strumenti di lavoro e non sono state ancora comunicate dalle autorità turche quali sono le accuse che gli vengono addebitate. Una violazione intollerabile dei diritti umani e civili”.

“In Turchia sono attualmente detenuti centinaia di giornalisti e decine di deputati e sindaci di opposizione. Nell’ultimo anno sono stati chiusi almeno 170 organi di stampa e sono state ritirate più di 700 tessere stampa. Numeri chiari – concludono i consiglieri – che confermano la deriva autoritaria di un paese sempre più fuori dal contesto ideale e politico dell’UE. Da Bologna, città dove Gabriele ha vissuto, lavorato e studiato nel periodo dell’Università, esprimiamo a lui e alla sua famiglia la nostra più totale solidarietà e vicinanza e ci auguriamo che possa tornare al più presto libero di raccontare le proprie storie”.

Non si multa chi chiede l’elemosina. Il Presidente della Repubblica accoglie il ricorso straordinario di Avvocato di strada

In Italia non si può multare chi chiede l’elemosina senza dare fastidio a nessuno. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto il ricorso straordinario proposto dall’Associazione Avvocato di strada contro un’ordinanza firmata dal sindaco di Molinella, un piccolo Comune della Provincia di Bologna. Un’ordinanza abnorme, che prevedeva una multa e il sequestro dei mezzi utilizzati e che voleva colpire anche chi, in silenzio e senza disturbare nessuno, chiedeva aiuto solo per alleviare la propria condizione di povertà.

“Un conto è importunare la gente con comportamenti insistenti o violenti: per casi come questi – sottolinea l’Avvocato Fabio Iannacone, volontario dell’Associazione Avvocato di strada e firmatario del ricorso – la legge italiana prevede già delle sanzioni. Ma perché multare anche chi semplicemente chiede l’elemosina seduto in silenzio e magari con gli occhi bassi per pudore? Lo vogliamo punire perché è povero? L’ordinanza ci sembrava un modo per accanirsi contro persone deboli e indifese. Come associazione nata per difendere gli ultimi non possiamo consentire un simile accanimento e per questo abbiamo proposto il ricorso straordinario al Capo dello Stato.

“Chi chiede l’elemosina – aggiunge il presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus Antonio Mumolo – generalmente lo fa perché non ha nessuna altra possibilità. Spesso sono persone che hanno semplicemente perso il lavoro e che sono finite in strada perché prive di qualsiasi reddito. Se gli si fa una multa non li si toglie dalla strada, semplicemente si aggrava ancora di più la loro situazione. Con il ricorso abbiamo chiesto al Presidente della Repubblica della Repubblica di annullare l’ordinanza e con nostra grande soddisfazione il Capo dello Stato ha accolto le nostre ragioni, l’ordinanza è stata ritenuta illegittima e quindi è stata annullata”.

In particolare, si legge nella decisione notificata ieri, il Presidente della Repubblica, recependo il parere del Consiglio di Stato, ha ritenuto che:
– il Sindaco non può in nessun caso colpire con provvedimenti punitivi chi si limita a chiedere l’elemosina senza molestare o infastidire nessuno;
– il Sindaco non può utilizzare lo strumento dell’ordinanza contingibile ed urgente, concesso per contrastare situazioni di emergenza, per altri scopi;
– non è poi possibile emanare tali ordinanze senza prevedere un termine di efficacia, proprio perché devono riguardare solo emergenze temporanee.

“Ringraziamo il Presidente della Repubblica per questa decisione che ripristina la legalità e pone un freno a certi comportamenti illegittimi di alcuni sindaci. La lotta – conclude Mumolo – si deve fare alla povertà, non ai poveri”.