Non si multa chi chiede l’elemosina. Il Presidente della Repubblica accoglie il ricorso straordinario di Avvocato di strada
In Italia non si può multare chi chiede l’elemosina senza dare fastidio a nessuno. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto il ricorso straordinario proposto dall’Associazione Avvocato di strada contro un’ordinanza firmata dal sindaco di Molinella, un piccolo Comune della Provincia di Bologna. Un’ordinanza abnorme, che prevedeva una multa e il sequestro dei mezzi utilizzati e che voleva colpire anche chi, in silenzio e senza disturbare nessuno, chiedeva aiuto solo per alleviare la propria condizione di povertà.
“Un conto è importunare la gente con comportamenti insistenti o violenti: per casi come questi – sottolinea l’Avvocato Fabio Iannacone, volontario dell’Associazione Avvocato di strada e firmatario del ricorso – la legge italiana prevede già delle sanzioni. Ma perché multare anche chi semplicemente chiede l’elemosina seduto in silenzio e magari con gli occhi bassi per pudore? Lo vogliamo punire perché è povero? L’ordinanza ci sembrava un modo per accanirsi contro persone deboli e indifese. Come associazione nata per difendere gli ultimi non possiamo consentire un simile accanimento e per questo abbiamo proposto il ricorso straordinario al Capo dello Stato.
“Chi chiede l’elemosina – aggiunge il presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus Antonio Mumolo – generalmente lo fa perché non ha nessuna altra possibilità. Spesso sono persone che hanno semplicemente perso il lavoro e che sono finite in strada perché prive di qualsiasi reddito. Se gli si fa una multa non li si toglie dalla strada, semplicemente si aggrava ancora di più la loro situazione. Con il ricorso abbiamo chiesto al Presidente della Repubblica della Repubblica di annullare l’ordinanza e con nostra grande soddisfazione il Capo dello Stato ha accolto le nostre ragioni, l’ordinanza è stata ritenuta illegittima e quindi è stata annullata”.
In particolare, si legge nella decisione notificata ieri, il Presidente della Repubblica, recependo il parere del Consiglio di Stato, ha ritenuto che:
– il Sindaco non può in nessun caso colpire con provvedimenti punitivi chi si limita a chiedere l’elemosina senza molestare o infastidire nessuno;
– il Sindaco non può utilizzare lo strumento dell’ordinanza contingibile ed urgente, concesso per contrastare situazioni di emergenza, per altri scopi;
– non è poi possibile emanare tali ordinanze senza prevedere un termine di efficacia, proprio perché devono riguardare solo emergenze temporanee.
“Ringraziamo il Presidente della Repubblica per questa decisione che ripristina la legalità e pone un freno a certi comportamenti illegittimi di alcuni sindaci. La lotta – conclude Mumolo – si deve fare alla povertà, non ai poveri”.