Migranti. Case private ad associazioni che accolgono, ok a risoluzione PD

In tema di accoglienza, l’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza (favorevoli Pd, Sel; astenuti M5s; contrari Lega nord, Fdi-An, Fi) la risoluzione presentata da numerosi consiglieri Pd e Sel (primo firmatario il Democratico Antonio Mumolo) che chiede alla Giunta di sostenere, in raccordo con le prefetture e gli enti locali, iniziative di supporto all’incontro fra le offerte di immobili avanzate da cittadini emiliano-romagnoli da una parte e, dall’altra, le associazioni e gli enti che si occupano della gestione concreta del soggiorno dei migranti nel nostro Paese.

“Di fonte ad un flusso crescente e continuo – ha detto Mumolo – questa proposta intende fornire supporto da parte della Regione a iniziative che già esistono sui territori dove negli ultimi mesi 180 richiedenti asilo sono stati accolti nelle case di nostri concittadini che si sono offerti. Il tutto grazie a otto progetti: cinque promossi dalla Caritas e tre sperimentali, tra i quali uno di co-housing tra giovani e migranti. “Sostenere questa possibilità ha innumerevoli vantaggi, non solo di tipo economico, in quanto meno onerosa per le casse dello Stato rispetto a quella nei centri di accoglienza- ha precisato- ma per le opportunità di tipo culturale e sociale offerte in termini di integrazione”.

“Un conto sono gli auspici rispetto al mondo, un conto la realtà concreta con la quale ci dobbiamo misurare”, ha affermato Igor Taruffi (Sel), tra i firmatari della risoluzione, commentando gli interventi contrari dei colleghi dell’opposizione. “Di fronte a questi processi difficile dire a qualcuno rimanete lì, processi migratori hanno a che fare con le disuguaglianze e con le condizioni di vita a cui ciascuno ha diritto di aspirare. Il problema esiste e nessuno pensa che ci debba essere un flusso incontrollato. Ma un conto è urlare ai quattro venti i soliti slogan che non spostano il problema, altro conto è assumersi responsabilità di governo”.

Andrea Bertani (M5s) ha ribadito “il giudizio negativo del Movimento su come è gestita l’emergenza in Italia”. Sulla risoluzione ha invece annunciato voto di astensione perché – ha detto – se c’è piccola proposta di buon senso che guarda alla microaccoglienza e va a ridimensionare il ruolo delle cooperative, su questo aspetto, si può ragionare”.

Per Tommaso Foti (Fdi-An): “Non possiamo fermare i flussi migratori con le mani ma con una politica intelligente, tipo quella di fornire aiuti in loco”. Indicando poi “un elemento di debolezza” della risoluzione, cui ha dato voto contrario, il consigliere ha lamentato che il documento “vuol fotografare la situazione per fornire una soluzione a ciò che sta verificando ma i dati sono in forte aumento”. I flussi “crescono ad un ritmo che non riusciamo a sostenere. Persino Renzi – ha concluso – si sta ponendo problema che l’Europa lascia l’Italia in prima fila e dice arrangiatevi”.

Sempre in tema di accoglienza Gian Luca Sassi (M5s) ha a sua volta avanzato una risoluzione con la “proposta alternativa” di favorire la gestione dell’accoglienza diretta delle famiglie di profughi da parte dei comuni. Il documento è stato poi ritirato per poter essere riproposto nella commissione referente per un esame di fattibilità tecnica.

Oltre a Mumolo, hanno firmato il documento Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Silvia Prodi, Luciana Serri, Luca Sabattini, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Valentina Ravaioli, Giorgio Pruccoli, Mirco Bagnari, Lia Montalti, Barbara Lori, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Paolo Zoffoli del gruppo Pd e Igor Taruffi e Yuri Torri del gruppo Sel.

Legalità. Ok dalla Commissione cultura al testo unico

Via libera in commissione Cultura al ‘Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili’. La commissione, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha licenziato oggi a maggioranza (favorevoli Pd e Sel, astenuti Lega e M5s) la cinquantina di articoli del progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale, a cui è abbinato un altro progetto di legge presentato dal Movimento 5 stelle (a firma Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli) che prevede la “Istituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto a ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva”.

Il testo uscito dalla commissione, con alcune modifiche proposte dal relatore di maggioranza Antonio Mumolo (Pd) e da alcuni esponenti dei gruppi di minoranza, approderà in Aula nella prossima seduta dell’Assemblea legislativa, presumibilmente il prossimo 11 ottobre.

Imprese, lavoro, trasporti e facchinaggio, agricoltura, ambiente. E ancora pubblica amministrazione, scuola, appalti, usura. A partire dalle disposizioni sul tema della legalità attualmente presenti in tre leggi regionali, approvate tra il 2010 e il 2014 su tre diversi settori, il Testo unico mira a dare organicità agli strumenti fin qui adottati dalla Regione per contrastare le infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata e stabilisce, inoltre, nuove modalità di prevenzione e di contrasto nei diversi ambiti nei quali possono manifestarsi i rischi di illegalità e corruzione. Fra le novità: la presentazione, ogni anno, di un Piano integrato delle azioni regionali per la promozione della cultura della legalità predisposto dalla Giunta tenendo conto delle indicazioni della Consulta per la legalità e la cittadinanza responsabile: piano che dovrà contenere l’indicazione delle risorse finanziare a ciò dedicate.

Il progetto prevede tra l’altro misure per la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico; l’assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti; l’estensione dell’Elenco di merito (con iscrizione volontaria) a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile; la tutela della sicurezza sul lavoro e azioni di prevenzione e contrasto della corruzione.

A seguito degli emendamenti approvati – ha precisato Mumolo – “in un clima di grande collaborazione” viene, tra l’altro, definito che l’assistenza e l’aiuto previsti per coloro che hanno subito reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata è rivolta alle vittime “innocenti”.

Un’ulteriore modifica in tema di illeciti nel settore agroalimentare e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura – ha detto il relatore – tiene conto dei rapporti con le parti sociali e delle sollecitazioni pervenute in udienza conoscitiva. Mentre, in tema di partecipazione, è stata inserita la previsione di una “conferenza pubblica”, da indire almeno due volte nel corso di una legislatura per valorizzare l’apporto di cittadini e associazioni nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata.

Migranti. PD-Sel: “Gestione dei minori con il coinvolgimento delle Regioni”

La Giunta intervenga presso il Governo “per richiedere che la gestione dei migranti minori non accompagnati avvenga col coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali e che sia rispettosa delle procedure e delle reti di accoglienza attive sul territorio”. Pd e Sel, prima firmataria Nadia Rossi (Pd), hanno presentato una risoluzione attraverso la quale si lamenta “il fatto che i nuovi arrivi siano semplicemente comunicati alle Regione e ai Comuni, che si trovano a dover gestire soluzioni emergenziali non pianificate e basate su una mera suddivisione per territori, senza considerare le situazioni esistenti”.

Inoltre, precisano i consiglieri di maggioranza, “i minori vengono inviati ai singoli territori anche senza passare attraverso i centri (hub) attivati in regione, vanificando così la realizzazione della rete regionale articolata in prima e seconda accoglienza, che invece è necessaria per l’ordinato funzionamento del sistema, a garanzia prima di tutto dei minori stessi”. Nell’atto di indirizzo si sollecita inoltre il Governo a predisporre, di concerto con Anci e Regioni, un equo piano di ridistribuzione dei migranti minori.

È inoltre necessario che l’esecutivo nazionale, evidenziano Rossi e colleghi, “dia indicazioni univoche ai prefetti per la gestione in emergenza, riprendendo le richieste sottoscritte dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Anci Emilia-Romagna e da alcuni sindaci”. Accordo che prevede accertamenti sull’età dei migranti, regole sulla ripartizione dei minori e sui loro spostamenti, il riconoscimento del ruolo degli hub, garanzie sulle tutele ai minori, dettami sull’attivazione di strutture ricettive temporanee, l’attivazione di percorsi nelle strutture di seconda accoglienza e di progetti di affidamento famigliare.

La risoluzione è stata sottoscritta anche dai consiglieri Pd Paolo Calvano, Stefano Caliandro, Silvia Prodi, Antonio Mumolo, Francesca Marchetti, Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari, oltre a Igor Taruffi di Sel.

Turismo. Realizzare una pista ciclabile lungo la via Emilia, approvata risoluzione

L’Aula ha approvato un documento di indirizzo sottoscritto da numerosi consiglieri, primo firmatario Antonio Mumolo (Pd), che invita la Giunta a promuovere e sostenere la realizzazione di un percorso ciclabile lungo la via Emilia, “tracciando un itinerario ufficiale su strada indicato da apposita segnaletica e attivando un coordinamento con le altre Regioni interessate dal tracciato”. La risoluzione ha ricevuto il voto favorevole di tutti i gruppi presenti, con l’astensione della Lega nord.

Illustrato da Mumolo, il documento ricorda come la Fiab (Federazione italiana Amici della bicicletta) abbia lanciato il progetto “Sognando la ciclabile della via Emilia”, che ha raccolto in breve tempo quasi 1.500 adesioni. Questo percorso ciclabile “può essere uno strumento strategico per lo sviluppo del cicloturismo e per aumentare l’attrattività dell’antica via romana, valorizzando i territori attraversati e aprendo nuove opportunità economiche grazie anche all’indotto”. Il nuovo percorso ciclabile, inoltre, avrebbe una rilevante valenza simbolica rispetto alle scelte di mobilità sostenibile della regione.

L’Aula ha altresì approvato due emendamenti presentati e illustrati da Andrea Bertani (M5s): vi si sostiene che, se ben progettata, oltre alla valenza turistica la pista ciclabile lungo la via Emilia può assumere una funzione rilevante negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.

Condivisione della risoluzione è stata espressa anche da Andrea Liverani (Ln), che tuttavia ha anticipato il voto di astensione del suo gruppo perché atti come questo non possono prescindere dalle necessarie modifiche della legislazione nazionale (L. 30/1999) e del Codice della strada, che pongono limiti insormontabili alla realizzazione di piste ciclabili in piena sicurezza.

Pur condividendo la preoccupazione espressa dalla Lega, Enrico Aimi (Fi) ha motivato il voto favorevole del suo gruppo, perché le piste ciclabili vanno a beneficio della salute di chi usa questo mezzo di locomozione, e innescano occasioni di socialità.

Il documento approvato porta la firma di Antonio Mumolo, Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Silvia Prodi, Luciana Serri, Luca Sabattini, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Valentina Ravaioli, Giorgio Pruccoli, Mirco Bagnari, Lia Montalti, Barbara Lori, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Giuseppe Paruolo, Paolo Zoffoli, Marcella Zappaterra (Pd), Igor Taruffi e Yuri Torri (Sel).