Trasparenza, semplificazione, tempistica dei lavori in commissione, ruolo e funzioni del relatore di un progetto di legge, modalità di abbinamento dei diversi progetti di legge che vertono su una stessa materia. Sono alcuni dei temi sui quali si sono concentrati i lavori della commissione regionale Statuto e regolamento, nel corso della seduta odierna dedicata alle modifiche del regolamento interno dell’Assemblea legislativa, in vigore dal 1^ gennaio 2008 e che disciplina il funzionamento del parlamento regionale e delle sue articolazioni.

Dopo l’esame, avvenuto in una precedente seduta, dei primi 25 articoli del testo (che ne contiene in tutto 125), la discussione si è focalizzata sugli articoli dal 26 al 36 riguardanti l’organizzazione dei lavori delle commissioni assembleari e le modalità di istruttoria legislativa e amministrativa.

Tra le proposte di modifica (avanzate da Pd, Idv e Mov5stelle), alcune di semplificazione e procedurali arrivate dal Pd e illustrate da Antonio Mumolo, sono state giudicate condivisibili in maniera trasversale. Su alcuni punti la commissione ha poi deciso di rinviare la discussione per consentire maggiore approfondimenti all’interno dei diversi gruppi politici. E’ il caso della proposta avanzata da Favia di aprire le sedute delle commissione alla società civile, consentendo la diretta dei lavori in streaming (prassi già in uso per le sedute dell’Assemblea), oppure consentendo l’accesso a giornalisti e operatori dell’informazione. Messi sul tavolo i pro e contro di una proposta che – ha precisato Favia – va nella direzione della massima trasparenza ma che, – è stato osservato da alcuni – pur condividendo l’esigenza di trasparenza, va valutata con attenzione in quanto potrebbe, al contrario, influenzare negativamente lo svolgimento dei lavori invadendo spazi di discussione che necessitano di riservatezza, i commissari hanno concordato di sospendere per il momento le valutazioni di merito non essendosi ancora profilata una posizione chiara da parte dei diversi schieramenti politici.

Rimasta in sospeso anche la discussione sugli abbinamenti di progetti di legge che vertono su materie strettamente connesse o che hanno lo stesso oggetto. La proposta di modifica avanzata dal Mov5stelle ipotizzava che la scelta del testo base ricadesse sul primo progetto presentato in ordine cronologico. Lo scopo, ha spiegato Favia, è quello di non svilire il lavoro delle minoranze con una prassi che premia i progetti di legge presentati dalla Giunta o dalla maggioranza a seguito di iniziative legislative della minoranza ma che vengono poi scelti come testo base affossando così nell’abbinamento le proposte dell’opposizione. Il vicepresidente della commissione, Mumolo, rilanciando il tema ad una discussione futura, ha fatto presente che l’attuale prassi si giustifica con il fatto che il progetto di legge della minoranza se nominato testo base verrebbe comunque completamente stravolto da emendamenti della maggioranza, con il risultato che il relatore del progetto di legge si troverebbe a dover sostenere un testo che non condivide, con un evidente conflitto istituzionale e politico, pertanto il procedimento fin qui adottato sembra più razionale.