Una serie di “aggiustamenti tecnici per rendere più completo il regolamento” in caso di proclamazione di un consigliere o delle sue dimissioni; una stretta sulle procedure di formazione dei gruppi consiliari a legislatura in corso (“per evitare il frazionamento”); la semplificazione della discussione sulla relazione sull’attuazione del programma da parte del presidente della Giunta e quella delle procedure per la nomina della commissione referente e consultiva in caso di convocazioni congiunte. Ancora: la de-materializzazione di molte procedure cartacee a favore dei supporti telematici: sono le proposte più significative, presentate dal consigliere regionale Antonio Mumolo (Pd), discusse durante l’esame dei primi 24 articoli del regolamento interno dell’Assemblea legislativa, il cui iter di modifica è stato avviato nel pomeriggio dalla commissione Statuto e regolamento.
Se queste modifiche, nell’ambito di una prima discussione generale hanno riscontrato il parere favorevole di tutti i consiglieri presenti, la commissione ha invece dibattuto lungamente sulle proposte per la revisione della formazione dell’ordine del giorno dell’Assemblea. L’emendamento presentato da Mumolo prevede infatti due modifiche sostanziali: la prima è un limite massimo per la consegna delle risoluzioni, fissato per la mattina del giorno prima la conferenza dei capigruppo, con una deroga “in caso di situazioni nuove e non prevedibili” fino alla mattina del giorno precedente la seduta consiliare e con la possibilità di iscrivere, davanti a “questioni urgenti”, una risoluzione entro la prima ora della seduta.
La seconda, invece, consiste in un decadimento automatico delle risoluzioni non discusse entro sei mesi, con la possibilità per il consigliere firmatario dell’atto di ripresentarla nel caso persista l’attualità del documento. L’obiettivo della proposta, riassume Mumolo, è “snellire l’ordine del giorno delle sedute” assembleari.