Antonio Mumolo è uno dei consiglieri regionali firmatari di una risoluzione presentata dal Gruppo PD a sostegno del personale che opera nei distaccamenti volontari dei Vigili del fuoco, una realtà di rilievo che in molti casi costituisce un fondamentale supporto all’opera del Corpo nazionale.
La risoluzione impegna la Giunta regionale ad attivarsi in tutte le sedi più opportune “perchè il Governo dia tempestiva attuazione alla legge delega contenuta nel collegato lavoro” per la equiparazione della copertura assicurativa del rischio di incidenti in servizio dei volontari a quella prevista per il personale permanente.
Ad esclusione dei vigili del fuoco a tempo determinato, attualmente nel nostro Paese vi sono circa 300 sedi operanti con personale esclusivamente volontario “a chiamata”, stimato in circa 6500 unità, attivato dalle sale operative dei competenti Comandi provinciali ogni qualvolta se ne rappresenti la necessità. Nella nostra Regione – si legge nella risoluzione – sono presenti circa 25 sedi di vigili del fuoco volontari, ma oggi il momento di grave difficoltà che sta affrontando il nostro Paese sta acuendo in modo sensibile le tante ed endemicamente irrisolte problematiche del personale che opera nei distaccamenti volontari che del Corpo è parte integrante e che, in molte realtà locali, ne rappresenta un fondamentale supporto. Le conseguenze di tale situazione, stanno provocando disaffezione verso lo Stato e le istituzioni con evidenti e gravissime ricadute sull’operatività delle sedi volontarie e quindi sul servizio di soccorso in generale.
Tra le criticità da superare, segnalano i consiglieri PD c’è quella che riguarda le modalità di ingaggio. La cosiddetta legge di stabilità 2012 nell’attribuire al Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile la definizione di piani triennali di reclutamento per il personale volontario, “di fatto ha contingentato i reclutamenti, provocando un graduale collasso nell’operatività dei distaccamenti volontari dove sarebbe invece importante garantire l’afflusso di nuove forze motivate ad un servizio a tutela del territorio”. Nella risoluzione si chiede quindi alla Giunta di attivarsi affinché il Parlamento proceda “alla revisione delle norme in modo da facilitare il reclutamento e consentendo la sopravvivenza dei distaccamenti volontari senza incrementare inutilmente ed illusoriamente la già numerosissima schiera del personale precario”.
Tra le altre richieste formulate nella risoluzione: favorire la gratuità delle visite mediche specialistiche di idoneità a cui debbono sottoporsi i volontari. La citata legge di Stabilità 2012, prevede con effetto dal 1° gennaio 2012, che le visite mediche per l’accertamento dei requisiti psico-fisico-attitudinali per l’iscrizione nei quadri del Vigili del fuoco volontari sia a carico degli interessati, con una spesa di circa 250 euro a persona se effettuate presso le Rfi, già in convenzione con il ministero dell’Interno, tuttavia – spiegano i consiglieri – è consentito, nel rispetto del protocollo sanitario, servirsi anche di strutture sanitarie pubbliche o private purché convenzionate.
Ulteriore richiesta di impegno indirizzata all’esecutivo: facilitare l’accesso ai corsi di formazione ed ai corsi per il conseguimento delle patenti di guida per i mezzi di soccorso in orari fruibili e compatibili con le esigenze di chi, in primis, svolge un’altra attività e dedica il proprio tempo all’altrui soccorso.