Cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia. Mumolo: “I comuni possono fare un gesto simbolico che spinga la politica a fare di più”

Più di sessantamila bambini nati da genitori stranieri e residenti in Emilia-Romagna sono italiani nel sentire e nell’appartenenza ma non nei diritti. Non sono considerati italiani, e al compimento dei 18 anni rischiano di essere mandati via. Gli immigrati nella nostra regione sono circa mezzo milione, danno un apporto fondamentale al nostro tessuto produttivo e sociale, e l’attuale legge sulla cittadinanza non è più adeguata.” Ad affermarlo è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, uno dei sottoscrittori di una risoluzione riguardante il tema della cittadinanza presentata dal Gruppo PD all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.

“La Regione Emilia-Romagna – afferma Mumolo – più volte in passato ha sollecitato una modifica della legge affinché la cittadinanza italiana venga data a tutte le persone nate sul nostro suolo, e lo scorso anno ha aderito alla campagna “L’Italia sono anch’io” che mirava proprio a questo obiettivo. Nel corso di questa campagna molti Comuni di tutta Italia hanno conferito la cittadinanza italiana onoraria ai bambini nati da genitori stranieri residenti nei loro territori. In questa maniera i comuni hanno voluto compiere un gesto simbolico e privo di rilevanza legale, che però lancia un messaggio importante alla politica e all’intera società.”

“Come ha detto lo scorso anno lo stesso Giorgio Napolitano, è tempo di riprendere un tema da troppo tempo accantonato ed ancora regolamentato da una legislazione che ormai non tiene più conto dell’evolversi della società italiana. La risoluzione da me sottoscritta chiede alla Giunta regionale di esprimere un parere positivo su quanto fatto dai comuni che hanno già dato la cittadinanza onoraria ai bambini figli di stranieri, e di invitare anche altri Comuni a fare lo stesso.”

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Trasporti. Su ferro 2,1 milioni di tonnellate l’anno. La Commissione Statuto promuove la legge regionale sugli incentivi

Almeno 2.100.000 tonnellate di merci movimentate all’anno solo per quanto riguarda il traffico aggiuntivo, a fronte di una ipotesi di 2.300.000 tonnellate all’anno, effettuata però in tempi “in cui era forte la propensione a immaginare una ripresa”; e 35 servizi attivati, per un totale di 18 imprese beneficiarie nei due bandi promossi nel 2010: sono questi i risultati della legge regionale 15/2009, che co-finanzia per i primi 120 chilometri il trasporto merci su ferro con origine e/o destinazione in Emilia-Romagna, illustrati nella seduta congiunta di oggi delle commissioni ‘Statuto e regolamento’ e ‘Territorio, ambiente, mobilità’ dal direttore generale del servizio Mobilità della Regione, Paolo Ferrecchi.

Risultati “in linea con le attese”, bisogna quindi “assolutamente proseguire su questa strada, nonostante alcuni aspetti non del tutto soddisfacenti da imputare alla crisi del settore”, che ha visto una contrazione dei volumi del 30% a fronte di un calo solo del 10% del trasporto su strada: a dichiararlo è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, vicepresidente della Commissione Statuto, annunciando il suo giudizio favorevole sulla relazione relativa alla clausola valutativa della norma, il provvedimento che definisce le attività per il controllo sull’attuazione della legge e per la valutazione degli effetti delle politiche sul territorio e sui cittadini. La relazione è stata poi approvata all’unanimità.