Iniziativa della Regione per il voto per stranieri e apolidi. Mumolo: “Gli stranieri “bolognesi” sono il 13,4% della popolazione. Impensabile tenerli fuori dalla politica”
La scorsa settimana la giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha espresso parere favorevole al progetto che vede capofila la Regione Toscana e che intende raccogliere 50mila firme per una legge di iniziativa popolare da portare in Parlamento: scopo della legge l’estensione del diritto di voto nelle amministrazioni locali ai cittadini stranieri e agli apolidi regolari e residenti da almeno 5 anni in Italia. La decisione della Giunta raccoglie il plauso del consigliere regionale PD Antonio Mumolo, da lunghi anni impegnato sul fronte del volontariato e nella difesa dei diritti dei più deboli.
“Sono da sempre favorevole – afferma Mumolo – all’estensione del diritto di voto alle elezioni amministrative anche agli stranieri e agli apolidi che vivono regolarmente nel territorio italiano. Gli stranieri sono una parte fondamentale della società attuale e di quella del futuro. Secondo i dati del Settore Statistica del Comune di Bologna gli stranieri residenti in città sono il 13,4 della popolazione. Sono persone che lavorano e che contribuiscono al benessere di tutti e non possiamo tenerli fuori dalla politica. Estendere anche a loro il diritto di voto attivo e passivo significherebbe riconoscerli finalmente come pieni cittadini.”
“L’Italia su questo tema è molto indietro, e in questa maniera – sottolinea il consigliere – non rispetta la convenzione di Strasburgo, datata 1992, che individua nel diritto di voto uno strumento necessario per favorire la partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale. Perché anche gli stranieri possano votare nel nostro Paese è necessario intervenire sulla legge nazionale: ben venga quindi l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna e della Toscana.”
“Se la legge arrivasse in porto – conclude Mumolo – l’Emilia-Romagna acquisirebbe duecentocinquantamila cittadini in più che potrebbero votare ed essere votati nei quartieri, nei comuni, nelle Province e in Assemblea Legislativa. Mi auguro che tutte le forze politiche vogliano lavorare perché questo grande risultato possa essere raggiunto.”