Risoluzione dei consiglieri PD per l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo è tra i firmatari di una risoluzione presentata oggi all’Assemblea Legislativa Emilia-Romagna e che impegna la Giunta Regionale:

– a pianificare l’estensione della garanzia di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, in tutti i settori di assistenza e per tutte le patologie previste dalla L.38/2010, ad istituire la struttura organizzativa regionale di indirizzo e coordinamento della Rete delle Cure Palliative e la struttura organizzativa regionale di indirizzo e coordinamento della Rete per la Terapia del Dolore, i cui compiti e funzioni sono stati definiti nelle Linee Guida della Conferenza Stato-Regioni;

– a dare valore all’esperienza fin qui maturata in Emilia-Romagna, garantendo nel coordinamento regionale criteri di rappresentatività delle diverse professionalità coinvolte nei percorsi di Cure Palliative e di Terapia del dolore, e dei diversi modelli di assistenza che si sono sperimentati nel territorio regionale, in maniera da sviluppare il più possibile l’ “intelligenza di rete” e fornire garanzie omogenee di buone pratiche per tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna;

– ad attivare al più presto, con le modalità che si riterranno più opportune, la funzione regionale di monitoraggio e valutazione del funzionamento e dei risultati di ciascuna delle due reti di assistenza, nonché di periodica valutazione dello stato di attuazione della L.38/2010 a livello di ciascun territorio di riferimento delle Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie. (altro…)

COMUNICATO STAMPA “Sanzioni ai lavavetri e a chi elemosina”. Mumolo: “Le multe non sono una soluzione”

Il nuovo Regolamento di polizia urbana varato dal Comune di Bologna che entrerà in vigore dal prossimo marzo inasprisce le multe per chi chiede l’elemosina, per chi lava i vetri agli angoli delle strade, per chi mangia in strada. Ad essere presi di mira, dunque, sono in primo luogo i poveri, che sono costretti a mangiare per strada perché una casa non ce l’hanno, e che magari fanno i lavavetri solo e unicamente per la mancanza di un lavoro, non certo per diventare milionari.

Il fragile spauracchio di una multa non può spaventare chi ha le tasche vuote e non servirà a tenere i lavavetri lontani dai semafori. Chi lavora a contatto con chi vive in strada, tuttavia, sa bene che l’accumularsi di multe può rappresentare un grave problema. I senza tetto vengono multati comunemente per vagabondaggio, o perché dormono in stazione privi di un titolo di viaggio. Le multe non pagate si accumulano e si moltiplicano. Finché una persona dorme in strada nessun problema, ma nel giorno in cui riesce a trovare un lavoro e una casa e torna ad avere la residenza anagrafica può vedersi recapitare multe per migliaia di euro: un debito che rappresenterebbe un problema per chiunque, figuriamoci per chi viene da una situazione di enorme difficoltà economica.

Presso gli sportelli dell’Associazione Avvocato di strada vediamo ciclicamente casi di persone disperate, che per timore di dover affrontare il debito accumulato possono arrivare a preferire di rimanere in strada o in dormitorio, privi di residenza anagrafica e di tutti i diritti (sanità, voto, pensione) ad essa correlati.

Quando un mese fa in strada è morto un neonato tutta la città si è detta giustamente sconvolta e tutti hanno detto, c’è qualcosa di sbagliato, cerchiamo di migliorare e di trovare soluzioni.

Oggi, con l’aumento delle multe vediamo che ancora una vola la povertà viene considerata una questione di decoro e di ordine pubblico, mentre questi temi andrebbero trattati come problemi sociali. Occorre dare risposte concrete a chi è in difficoltà, cercando di capire come avvicinare queste persone alla rete di servizi e come aiutarli a tornare ad una vita comune. Le multe non rappresentano un’idea progettuale e non sono una soluzione.

Antonio Mumolo
Presidente Associazione Avvocato di strada Onlus