Pensionata bolognese recupera gli investimenti di una vita

Una pensionata bolognese aveva perso 70mila euro, i risparmi di una vita, in un investimento sui titoli della lehman Brothers. La banca non aveva informato adeguatamente la signora su quanto fosse rischioso l’investimento e grazie a questo siamo riusciti a farle riottenere i soldi perduti. Lo racconto in questo articolo pubblicato nel mensile “la SPInta” di ottobre.

PENSIONATA BOLOGNESE RECUPERA GLI INVESTIMENTI DI UNA VITA
Importante sentenza ottenuta dai legali della Federconsumatori Bologna
di Antonio Mumolo

Con sentenza n. 2359 pubblicata a luglio del 2014 la quarta sezione civile del Tribunale di Bologna ha dichiarato risolto un investimento che una pensionata, associata alla Federconsumatori di Bologna, aveva effettuato su titoli della nota banca d’affari Lehman Brothers, fallita nel 2008. Il Tribunale ha così attribuito alla risparmiatrice il diritto ad ottenere dalla banca il rimborso dell’integralità delle somme perse nell’investimento, pari a circa 70.000 Euro.

Più in particolare il giudice bolognese, all’esito della causa patrocinata dallo scrivente avvocato Antonio Mumolo unitamente all’avvocato Matteo Acciari, ha accertato che nel febbraio del 2008 la pensionata aveva impiegato il proprio denaro convinta della tranquillità dell’investimento. In realtà l’investimento era ad alto rischio e si era infatti risolto in una perdita, da parte della pensionata, di tutti i suoi risparmi. Dati e documenti prodotti in causa hanno fatto ritenere al giudice che l’investimento in Lehman doveva dirsi rischioso sin dalla fine del 2006 e che di ciò la banca avrebbe dovuto dare alla cliente una precisa informativa, che invece difettava su questo come su altri profili Il caso rappresenta il primo precedente positivo del Tribunale di Bologna in merito alla rischiosità dell’investimento in titoli Lehman Brothers prima del default e sui conflitti di interesse delle banche che detenevano e vendevano tali titoli.

Il precedente appare dunque importante e si aggiunge alle decine di pronunciamenti ed accordi che, con il supporto della Federconsumatori, gli associati e gli avvocati che collaborano con l’associazione hanno già riportato su fattispecie diverse, come quelle dei bonds argentini e dei titoli spazzatura emessi da Cirio e Parmalat. La Federconsumatori di Bologna continua dunque il proprio impegno al fianco dei risparmiatori vittime dei fallimenti degli emittenti finanziari, concorrendo giorno per giorno al perseguimento di una effettiva tutela dei risparmiatori e del risparmio, tutela prevista tra l’altro dall’art. 47 della nostra Costituzione. La Consulta giuridica della Federconsumatori e tutti i volontari presso gli sportelli dell’associazione restano a disposizione dei risparmiatori che dovessero ritenere lesi i propri diritti. Seppure ogni caso deve essere attentamente valutato nella sua particolarità, e cause immotivate debbono sempre essere evitate, sentenze come questa dimostrano che tutti, anche coloro che appaiono più deboli, possono ottenere giustizia se si rivolgono all’autorità giudiziaria.

"PENSIONATA BOLOGNESE RECUPERA GLI INVESTIMENTI DI UNA VITA" di Antonio Mumolo

18.01.11 Risparmio tradito: Federconsumatori Bologna ha già vinto 55 cause

Risparmio tradito. Argentina, Cirio, Parmalat, Finmek, Giacomelli o Lehman Brothers. Federconsumatori Bologna ha aperto cause legali relative a 55 persone per somme tra i 30 e i 40mila euro, con un caso da un milione di euro. Antonio Mumolo dichiara a Repubblica: “Dal 2007 in 44 cause abbiamo restituito tra il 75 e l’85% di quanto investito. Nessuna banca però ci ha mai ascoltato prima dell’azione legale. Dovrebbero aprire tavoli di conciliazione, nazionali o locali, invece di dividere i risparmiatori traditi. La loro reputazione ci guadagnerebbe”.

18.01.11 la repubblica. Crack, 1500 vittime in città, milioni di euro in fumo

30.03.09 Bond Cirio e Argentina. Federconsumatori Bologna ottiene due importanti sentenze contro due banche

La Federconsumatori Bologna, rappresentata dagli avvocati Antonio Mumolo, Matteo Acciari e Gianpiero Falzone, ha ottenuto due importanti sentenze che condannano due banche a risarcire dei consumatori.

Grazie a queste sentenze un pensionato settantenne che aveva visto andare in fumo 14000 euro investiti in Bond Cirio e un uomo che aveva investito 24000 euro in bond Argentina recupereranno i propri crediti.

Le cause pendenti a Bologna seguite da Federconsumatori sono ancora 29, per un totale di 1,9 milioni di euro.

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29.09.08 Il crac della Lehman Brothers ed i rimedi per i risparmiatori. Un articolo di Antonio Mumolo

Articolo pubblicato sul Domani di Bologna il 30 settembre 2008

E così è successo di nuovo.
Dopo i bond Cirio, Parmalat e Argentina si erano levate alte le grida dell’allora governo. All’unisono il Presidente del Consiglio ed i suoi ministri avevano giurato “non accadrà mai più” ed avevano varato una legge sul risparmio tradito, criticata dalle associazioni dei consumatori e dimostratasi inefficace. Nel frattempo, en passant, avevano anche reso difficilmente perseguibile il reato di falso in bilancio e assolutamente prescrivibile il reato di truffa, giusto per evitare patemi d’animo ai truffatori ed a coloro che falsificano i bilanci rendendo appetibili bond che invece non valgono niente.
Oggi siamo alle prese con un nuovo crac, quello della Lehman, che comporterà perdite enormi anche per i risparmiatori italiani.
Banche ed assicurazioni hanno infatti venduto ai loro clienti prodotti finanziari provenienti dalla Lehman e moltissimi risparmiatori, che credevano di aver acquistato titoli sicuri (esattamente come nei precedenti casi di risparmio tradito) si trovano in mano solo carta straccia.
Sono molte le responsabilità per quello che è accaduto e per quello che purtroppo sta per accadere.
E’ evidente innanzitutto che il sistema di controlli internazionale (FMI, Fed, Bce e agenzie di rating) non ha funzionato, posto che fino a poco tempo fa i prodotti finanziari della Lehman venivano considerati sicuri.
Anche le leggi italiane si sono rivelate inadeguate e per fortuna che la Lehman non ha sede in Italia perché, in quel caso, difficilmente i responsabili del crac sarebbero stati puniti.
Altrettanto inadeguato appare il Governo, che non si attrezza per parare il colpo ed afferma invece che non c’è da preoccuparsi.
La Federconsumatori si è invece subito attivata, come per i crac Cirio, Argentina, Parmalat, al fine di aiutare i risparmiatori a recuperare i capitali investiti nei titoli Lehman Brothers.
A tal fine l’Associazione ha scritto a banche ed assicurazioni chiedendo chiarimenti in ordine alla gestione ed alla vendita di questi prodotti ed i primi risultati sono arrivati. Alcune assicurazioni infatti, come l’Unipol, hanno già dichiarato che rimborseranno ai loro clienti i capitali investiti nelle polizze index linked (legate ad indici o parametri di riferimento collegati al mercato azionario) costruite con obbligazioni Lehman ed altre obbligazioni garantite da Lehman.
La Federconsumatori ha inoltre predisposto lettere specifiche (per gli obbligazionisti, per gli assicurati e per i titolari di quote di fondi di investimento o gestione patrimoniale) da inviare alle banche o assicurazioni, con richiesta di fornire tutta la documentazione e contestuale messa in mora.
Queste lettere permetteranno al risparmiatore di venire in possesso di tutta la documentazione, da esaminare con la massima attenzione per poi decidere le iniziative da intraprendere.
Infatti è necessario ricostruire, con la massima precisione, le modalità con le quali è avvenuta la vendita dello strumento finanziario per verificare se tali modalità sono conformi alle leggi vigenti in materia.
Certo che se ci fosse l’azione collettiva, tutto sarebbe più semplice per i risparmiatori. Con l’azione collettiva infatti, una sola sentenza vale per tutti i danneggiati (in questo caso dal crac Lehman) ed i responsabili (banche ? assicurazioni ? agenzie di rating ?) dovrebbero rimborsare a tutti i consumatori le somme che invece oggi devono rimborsare solo a coloro che agiscono in giudizio.
In realtà la legge esiste, emanata dal Governo Prodi e osteggiata da banche e assicurazioni, e doveva entrare in vigore nel giugno del 2008. L’attuale governo l’ha però bloccata, sostenendo di voler fare delle modifiche migliorative.
Ovviamente ci vuole tempo, molto tempo, e poi i cittadini devono comprendere che ci sono delle priorità da rispettare.
In questi giorni, dopo aver approvato in tempi record la legge che garantisce l’immunità al Premier, si discute della legge per garantire l’immunità a tutti i ministri.
Con tutto questo daffare dove trovano il tempo i nostri governanti di approvare una nuova legge in favore dei risparmiatori?
Un noto mafioso, rivolto all’attuale Presidente del Consiglio, una volta disse “iddu pensa sulu a iddu”.
Che avesse ragione?

Avv. Antonio Mumolo
Coordinatore della Consulta Giuridica della Federconsumatori di Bologna

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