Articolo pubblicato sul Domani di Bologna il 30 settembre 2008

E così è successo di nuovo.
Dopo i bond Cirio, Parmalat e Argentina si erano levate alte le grida dell’allora governo. All’unisono il Presidente del Consiglio ed i suoi ministri avevano giurato “non accadrà mai più” ed avevano varato una legge sul risparmio tradito, criticata dalle associazioni dei consumatori e dimostratasi inefficace. Nel frattempo, en passant, avevano anche reso difficilmente perseguibile il reato di falso in bilancio e assolutamente prescrivibile il reato di truffa, giusto per evitare patemi d’animo ai truffatori ed a coloro che falsificano i bilanci rendendo appetibili bond che invece non valgono niente.
Oggi siamo alle prese con un nuovo crac, quello della Lehman, che comporterà perdite enormi anche per i risparmiatori italiani.
Banche ed assicurazioni hanno infatti venduto ai loro clienti prodotti finanziari provenienti dalla Lehman e moltissimi risparmiatori, che credevano di aver acquistato titoli sicuri (esattamente come nei precedenti casi di risparmio tradito) si trovano in mano solo carta straccia.
Sono molte le responsabilità per quello che è accaduto e per quello che purtroppo sta per accadere.
E’ evidente innanzitutto che il sistema di controlli internazionale (FMI, Fed, Bce e agenzie di rating) non ha funzionato, posto che fino a poco tempo fa i prodotti finanziari della Lehman venivano considerati sicuri.
Anche le leggi italiane si sono rivelate inadeguate e per fortuna che la Lehman non ha sede in Italia perché, in quel caso, difficilmente i responsabili del crac sarebbero stati puniti.
Altrettanto inadeguato appare il Governo, che non si attrezza per parare il colpo ed afferma invece che non c’è da preoccuparsi.
La Federconsumatori si è invece subito attivata, come per i crac Cirio, Argentina, Parmalat, al fine di aiutare i risparmiatori a recuperare i capitali investiti nei titoli Lehman Brothers.
A tal fine l’Associazione ha scritto a banche ed assicurazioni chiedendo chiarimenti in ordine alla gestione ed alla vendita di questi prodotti ed i primi risultati sono arrivati. Alcune assicurazioni infatti, come l’Unipol, hanno già dichiarato che rimborseranno ai loro clienti i capitali investiti nelle polizze index linked (legate ad indici o parametri di riferimento collegati al mercato azionario) costruite con obbligazioni Lehman ed altre obbligazioni garantite da Lehman.
La Federconsumatori ha inoltre predisposto lettere specifiche (per gli obbligazionisti, per gli assicurati e per i titolari di quote di fondi di investimento o gestione patrimoniale) da inviare alle banche o assicurazioni, con richiesta di fornire tutta la documentazione e contestuale messa in mora.
Queste lettere permetteranno al risparmiatore di venire in possesso di tutta la documentazione, da esaminare con la massima attenzione per poi decidere le iniziative da intraprendere.
Infatti è necessario ricostruire, con la massima precisione, le modalità con le quali è avvenuta la vendita dello strumento finanziario per verificare se tali modalità sono conformi alle leggi vigenti in materia.
Certo che se ci fosse l’azione collettiva, tutto sarebbe più semplice per i risparmiatori. Con l’azione collettiva infatti, una sola sentenza vale per tutti i danneggiati (in questo caso dal crac Lehman) ed i responsabili (banche ? assicurazioni ? agenzie di rating ?) dovrebbero rimborsare a tutti i consumatori le somme che invece oggi devono rimborsare solo a coloro che agiscono in giudizio.
In realtà la legge esiste, emanata dal Governo Prodi e osteggiata da banche e assicurazioni, e doveva entrare in vigore nel giugno del 2008. L’attuale governo l’ha però bloccata, sostenendo di voler fare delle modifiche migliorative.
Ovviamente ci vuole tempo, molto tempo, e poi i cittadini devono comprendere che ci sono delle priorità da rispettare.
In questi giorni, dopo aver approvato in tempi record la legge che garantisce l’immunità al Premier, si discute della legge per garantire l’immunità a tutti i ministri.
Con tutto questo daffare dove trovano il tempo i nostri governanti di approvare una nuova legge in favore dei risparmiatori?
Un noto mafioso, rivolto all’attuale Presidente del Consiglio, una volta disse “iddu pensa sulu a iddu”.
Che avesse ragione?

Avv. Antonio Mumolo
Coordinatore della Consulta Giuridica della Federconsumatori di Bologna

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