COMUNICATO STAMPA Ecco la “Legge Mumolo”, un medico per chi vive in strada

L’Emilia-Romagna prima regione italiana a tagliare questo traguardo

I clochard potranno avere i medici di base. Con l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa della “legge Mumolo” l’Emilia-Romagna taglia un grande traguardo nel campo della solidarietà e dei diritti: è, infatti, la prima, e per ora unica, Regione italiana a permettere alle persone senza dimora di poter usufruire del medico di base.

“È una rivoluzione: siamo la prima Regione in Italia che tutela la salute dei senza tetto”, spiega Antonio Mumolo, consigliere regionale del Partito Democratico da sempre impegnato per i diritti dei più deboli e promotore della legge in questione che è stata votata all’unanimità da tutte le forze politiche.

“Se c’è una cosa che il Coronavirus ci ha insegnato è che il diritto di curarsi è un diritto collettivo, anche per garantire la salute di tutti”, incalza Mumolo. “Con questa legge si ripara ad un torto che fino ad oggi è stato fatto a chi è più povero, si riducono le disuguaglianze e si afferma che il diritto alla salute non è subordinato al censo”.

Avere un medico, per queste persone, significherà sentirsi di nuovo cittadini, significherà sentire che lo stato c’è per i deboli, significherà avere una speranza ed uno stimolo per uscire dalla strada” conclude Mumolo. Ma la battaglia non finisce qui. Mumolo ora chiederà che tutte le altre regioni italiane approvino una legge analoga in modo che tutti i senza dimora in Italia possano avere un medico di base.

VIDEO. Presentazione della legge

Approvata la nuova legge regionale contro le mafie. Mumolo: “Barriere più alte contro la criminalità organizzata”

“L’Emilia-Romagna alza ancora di più le barriere contro le infiltrazioni mafiose. Oggi abbiamo approvato una legge innovativa, frutto di un lavoro collettivo, che rafforza la lotta alle mafie e il sostegno alle vittime innocenti”. A darne notizia è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, relatore del testo unico per la legalità approvato oggi dall’Assemblea legislativa.

“Negli scorsi anni – prosegue Mumolo – avevamo già approvato varie norme che contrastavano la criminalità organizzata, il testo unico approvato oggi armonizza tutte queste norme e ci fa fare un ulteriore passo in avanti. Il testo unico mette al centro delle politiche attive della Regione la prevenzione, la cultura della legalità e la cittadinanza responsabile, nella convinzione che alzare il tasso di legalità sia l’azione più potente per contrastare l’infiltrazione delle mafie.

“Tra gli altri punti salienti  della legge – sottolinea il relatore Mumolo – c’è la lotta all’usura e al gioco d’azzardo patologico; l’assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un rigido controllo sugli appalti e un maggiore utilizzo del Rating della legalità e l’estensione dell’Elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile; la tutela della sicurezza sul lavoro e azioni di prevenzione e contrasto della corruzione, con la riduzione delle stazioni appaltanti; l’ulteriore rafforzamento dell’attività di promozione della cultura della legalità; il sostegno all’utilizzo beni sequestrati per finalità sociali, il tutoraggio manageriale per le imprese confiscate, la nascita di un osservatorio sulla criminalità e l’istituzione della Giornata regionale delle vittime innocenti di mafia.

“La legge – conclude Mumolo – valorizza anche la responsabilità sociale delle imprese e prevede un piano integrato delle azioni da predisporre ogni anno. Grazie all’inserimento della clausola valutativa, inoltre, nei prossimi anni potremo fare una valutazione complessiva della legge per capire se tutti gli obiettivi sono stati raggiunti. Oggi abbiamo raggiunto un risultato importante grazie ad un grande lavoro di squadra. Anche per questo faccio un mio personale ringraziamento ad alcune persone che dagli uffici legislativi della Giunta e dell’Assemblea come Laura Moroni, Gian Guido Nobili, Federica Paolozzi, Natascia Rossi e Maurizio Ricciardelli, che hanno contribuito alla stesura del testo con impegno e grandissima disponibilità”.

ALLEGATO
Legge 43/2016. Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili (PDF)

Il mio intervento in aula

<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fantonio.mumolo%2Fvideos%2F1785506645038459%2F&show_text=0&width=400" width="400" height="400" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true" allowFullScreen="true"></iframe>

Infografica

Fusione comuni. Al via progetto di legge per unificare Porretta e Granaglione

porretta_con_la_neve1La commissione Bilancio affari generali e istituzionali ha avviato oggi i lavori sui due progetti di legge di fusioni di Comuni, tra Porretta Terme e Granaglione nel bolognese, e tra Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, nell’appennino reggiano. In entrambi i progetti di legge si profila una convergenza trasversale da parte dei consiglieri dei diversi schieramenti.

Sulla fusione tra Porretta Terme e Granaglione, in provincia di Bologna, Antonio Mumolo (Pd), relatore di maggioranza, ha ricordato che il progetto di legge predisposto dalla Giunta rappresenta un “atto dovuto” che fa seguito alle richieste dei rispettivi Consigli comunali. La fusione – ha poi sottolineato – “può consentire un possibile rilancio del territorio, grazie a risparmi e ai contributi di cui potrà usufruite il nuovo Comune, per tutta una serie di servizi che in futuro i singoli municipi potrebbero non riuscire più a garantire. Noi ci impegneremo in favore della fusione – ha assicurato – ma l’ultima parola spetta ai cittadini, che si esprimeranno con il referendum”. Galeazzo Bignami (Fi-Pdl), relatore di minoranza, nel dichiararsi a sua volta favorevole alla fusione nel bolognese, ha tuttavia fatto notare una serie di “lacune” sui dati riportati nel documento di analisi di fattibilità elaborato dai due Comuni interessati. Il consigliere ha chiesto che vengano apportate tutte le correzioni del caso, anche nei documenti licenziati dalla Giunta regionale che fanno riferimento allo studio in questione, perché in caso contrario, a suo avviso, il progetto di legge di fusione non avrebbe i requisiti per essere votato.

Secondo Mumolo, l’analisi di fattibilità, “che pure contiene errori evidenti”, non inficia in nulla il progetto di legge perché è la Giunta che, normativa alla mano, valuta l’esistenza o meno dei presupposti giuridici della fusione.

Fusione tra Granaglione e Porretta. Antonio Mumolo relatore del progetto di legge

porretta_con_la_neve1Altre due nuove fusioni di Comuni si affacciano nel panorama del riordino territoriale dell’Emilia-Romagna. Si tratta della fusione tra Granaglione e Porretta Terme, in provincia di Bologna, e Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, in provincia di Reggio Emilia.

Dopo la richiesta avanzata in Regione dai rispettivi Consigli comunali, i progetti di legge, predisposti dalla Giunta per istituire due nuovi comuni unici, sono approdati  in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi, dove si è proceduto alla nomina dei relatori.

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo è stato designato relatore del progetto di legge per la fusione tra Granaglione e Porretta Terme.

Come nei precedenti casi di fusione avvenuti in Emilia-Romagna, il percorso istituzionale prevede che i progetti di legge istitutivi di nuovi Comuni unici passi il vaglio della commissione Bilancio, per poi approdare in Assemblea legislativa dove l’iter dei due provvedimenti verrà sospeso, prima dell’approvazione definitiva, in attesa dell’esito dell’obbligatorio referendum consultivo dei residenti nei comuni coinvolti.