L’aula approva risoluzione PD su energia sostenibile. Mumolo: “Promuovere e valorizzare le Comunità solari locali”

Con il voto favorevole dei consiglieri Pd, Sel, M5s, Ln, e l’astensione di Fi e Fdi, l’Assemblea legislativa regionale ha approvato una risoluzione presentata da 17 consiglieri Pd, primo firmatario Antonio Mumolo, finalizzata a “promuovere e sostenere su tutto il territorio regionale, nell’ottica del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, la conoscenza e la diffusione dei modelli denominati ‘Comunità Solare Locale’, sia attraverso campagne informative, sia fornendo ai Comuni ed alle associazioni il supporto tecnico e la consulenza necessaria all’avvio del progetto”. Per “Comunità Solari Locali” si intendono associazioni di cittadini e imprese promosse dai Comuni, che partecipano direttamente e in prima persona alla costruzione di politiche energetiche sostenibili, sostituendo l’uso dei combustibili fossili con quello di fonti energetiche rinnovabili, oppure puntano sul risparmio energetico attraverso l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza. “L’adesione alla Comunità permette di avere un check up gratuito sui consumi domestici- ha sottolineato Mumolo-, di partecipare alle piattaforme fotovoltaiche comuni, e premia con buoni sconto o risparmi sulla bolletta l’acquisto di prodotti di uso comune a ridotto impatto energetico”.

VIDEO. Antonio Mumolo illustra in aula la risoluzione

La prima Comunità Solare italiana è nata nel 2011 grazie ad un progetto promosso dall’Università di Bologna e cofinanziato con 618.000 euro dalla Regione: capofila il Comune di Casalecchio di Reno, il progetto si è poi esteso a Sasso Marconi, Medicina, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Zola Predosa, Castel San Pietro Terme e Mordano.

“Gli ambiziosi obiettivi fissati dall’Ue in campo energetico, – è scritto nel documento – che si prefiggono di coprire con le rinnovabili la maggioranza del fabbisogno energetico entro il 2050, sarebbero irraggiungibili senza uno sforzo collettivo dei singoli consumatori, che devono acquisire la consapevolezza dei propri comportamenti ed agire per modificarli in senso sostenibile”. In questo contesto, appare cruciale il ruolo dei Comuni, a cui spettano “l’intervento di riqualificazione energetica della parte pubblica e il coordinamento e l’attuazione dei progetti appannaggio dei soci privati”.

Gianluca Sassi (M5s) ha detto che questa risoluzione “va nella direzione giusta”, esprimendo consenso “verso gli obiettivi” e impegnandosi affinché documenti analoghi “vengano votati in molti Consigli comunali”.

È stato approvato un emendamento di Silvia Prodi (Pd) a sostegno dei progetti di efficientamento energetico portati avanti dai Comuni.

Questi gli altri consiglieri del Pd che hanno sottoscritto la risoluzione: Serri, Marchetti Francesca, Bessi, Poli, Zoffoli, Bagnari, Caliandro, Lori, Pruccoli, Prodi, Ravaioli, Zappaterra, Rontini, Montalti, Cardinali, Iotti.

Saharawi. Approvata all’unanimità risoluzione per favorire ripresa negoziati e più fondi umanitari”

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione di Pd e Sel, primo firmatario Antonio Mumolo (Pd), che chiede alla Giunta di adottare ogni iniziativa utile a favorire “la ripresa dei negoziati diretti, sotto l’egida delle Nazioni unite, tra Regno del Marocco e Fronte Polisario, al fine di giungere, nel più breve tempo possibile, a una soluzione, conforme alle risoluzioni delle Nazioni unite, che rispetti il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi”. A favore del documento si sono schierati anche i Ln, M5s, Fi e Fdi.

Il documento, illustrato da Mumolo (Pd), impegna la Giunta anche a “consolidare, e possibilmente incrementare”, lo stanziamento dei fondi regionali destinati agli aiuti umanitari per la popolazione Saharawi, proseguendo nella “proficua collaborazione con la rappresentanza in Italia del Fronte Polisario per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale e aiuto umanitario a favore del popolo Saharawi”.

Il documento approvato ripercorre la vicenda storica del popolo Saharawi e sottolinea la collaborazione ultradecennale tra la Regione e la Repubblica Araba Saharawi Democratica: per questo, si lavorerà a istituire “un intergruppo assembleare di amicizia con il popolo Saharawi’, con la partecipazione di consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, con l’obiettivo di monitorare sul rispetto e l’evoluzione del processo di pace e sul rispetto dei diritti umani in Sahara Occidentale, “nonché di mettere in atto iniziative politiche volte a contribuire al dialogo fra le parti in causa per una soluzione politica giusta, durevole e mutualmente accettata che garantisca la pace e la stabilità nella regione”.

Lotta alle mafie, si dell’aula. Mumolo: “Con questa legge alziamo ancora di più le barriere contro la criminalità”

Rafforzamento dell’Osservatorio regionale, istituzione della Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità, convocazione di una Conferenza regionale sulla legalità. Sono le misure principali stabilite nel progetto di legge approvato dall’Assemblea legislativa con il voto favorevole di Pd, Sel e M5s; contrari Ln, Fi, Fdi. L’atto modifica la legge regionale 3/2011 (“Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”) e ha come obiettivo il potenziamento degli strumenti di conoscenza del fenomeno mafie, con l’obiettivo di un monitoraggio costante che metta a disposizione della Regione e dei territori rapporti periodici, utili al varo di azioni sempre più efficaci.

VIDEO. Il consigliere Mumolo illustra in aula il progetto di legge

Illustrato in Aula dal relatore Antonio Mumolo (Pd), il progetto di legge approvato parte dalla premessa per cui “sempre più spesso indagini della magistratura portano alla luce la presenza delle mafie fuori dalle aree di insediamento tradizionale”; queste organizzazioni criminali si mostrano capaci “di adattarsi anche a contesti distanti geograficamente da quelli in cui sono nati, e assai diversi sul piano sociale e culturale”. Perciò, “accanto alle politiche da adottare per ostacolare queste infiltrazioni, si avverte un’esigenza conoscitiva del fenomeno”. Il provvedimento punta a rafforzare l’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, “strumento necessario nella lotta alla criminalità organizzata, in grado di selezionare ed evidenziare i fattori locali, i segnali anticipatori della penetrazione della criminalità organizzata all’interno della società civile”. All’Osservatorio si chiede “di garantire un costante monitoraggio delle iniziative sviluppate attraverso la legge, incrociare banche-dati, le fonti informative finora disperse sul tema del crimine organizzato e mafioso, predisponendo rapporti conoscitivi da mettere a disposizione della Giunta, della comunità regionale e di un nuovo organismo: la ‘Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità’”. La Consulta avrà funzioni propositive e consultive. Mumolo ha aggiunto che il nuovo organismo sarà immediatamente impegnato nel definire “la bozza del Testo unico, che metterà a sistema l’insieme delle leggi regionali sulla legalità”.

Verrà inoltre convocata una Conferenza regionale sulla legalità, per coordinare al meglio gli interventi di prevenzione, nonché le azioni finalizzate al sostegno degli Enti Locali destinatari di beni immobili confiscati. “La questione dei beni confiscati- ha concluso il relatore- è assolutamente cruciale per dare segnali concreti che si può battere la mafia e restituire il maltolto alle sue vittime”.

Sono stati approvati anche tre ordini del giorno, due sottoscritti dal M5s e uno di Pd e Sel. Il primo del M5s, prima firmataria Silvia Piccinini, impegna la Giunta “a valutare l’opportunità di inserire tutti i capigruppo assembleari all’interno della Consulta”. Il secondo, prima firmataria Giulia Gibertoni, impegna la Giunta “a indicare il magistrato Nino Di Matteo quale membro onorario della Consulta”. L’ordine del giorno Pd-Sel, primi firmatari Mumolo e Igor Taruffi, impegna l’esecutivo regionale “ad adottare un Testo unico in materia, a mettere in rete l’attività dell’Osservatorio con quella di altri Osservatori e rendere accessibili i dati raccolti, compresi quelli relativi ad appalti pubblici, attraverso un portale dedicato”.

Approvati, inoltre, i cinque emendamenti presentati da Mumolo, i più significativi dei quali, ha affermato il relatore di maggioranza, “sono quello che assegna alla Consulta, secondo quanto sollecitato dalle associazioni interessate, anche la promozione della cittadinanza responsabile” e “quello finalizzato ad ampliare le competenze del Centro di documentazione sia nella direzione di promuovere relazioni con analoghi organismi di documentazione attivi nel territorio nazionale e negli Stati membri dell’Unione europea, sia nella direzione di promuovere forme di collaborazione con le Università, le istituzioni scolastiche e le associazioni impegnate nel contrasto alle mafie e nella diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, anche mediante apposite iniziative di formazione”.

“Nel programma di mandato – conclude Mumolo, promotore e relatore del progetto di legge approvato – la lotta alle infiltrazioni mafiose era indicata come un obiettivo prioritario. Nella scorsa legislatura avevamo già iniziato a lavorare su questo fronte con la legge regionale 3/2011. Una legge, di cui sono stato relatore, che era stata già definita una “buona pratica” per la prevenzione della criminalità organizzata dall’ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di lotta alla droga e alla criminalità (United Nations Office on Drugs and Crime, UNODC). Grazie ad un lungo e partecipato percorso di ascolto oggi possiamo dire con orgoglio di essere riusciti a migliorare quella legge e di aver alzato ancora di più le barriere contro le criminalità organizzate”.