Il 23 agosto 2012 parte la nuova edizione della Festa dell’Unità di Bologna. Tra le tante novità di quest’anno ci sarà il progetto “Non Siamo solo noi” coordinato da Antonio Mumolo, e che coinvolge nel lavoro necessario per la festa varie associazioni di volontariato. Antonio Mumolo, intervistato dall’Unità Bologna, presenta il progetto.

Volontari, le associazioni a servire ai tavoli
Unità Bologna 23 agosto 2012
di Federico Mascagni

In questa edizione della Festa dell’Unità di Bologna i volontari del partito lavoreranno nei ristoranti a fianco dei volontari dell’associazionismo cittadino. Non si tratta solo di arginare l’inevitabile invecchiamento della “forza lavoro” all’interno della Festa, perché – come insegnano i casi delle recenti kermesse di Sasso Marconi e San Giovanni in Persiceto – la crisi generazionale, che fino a tempi recenti vedeva dentro agli stand la presenza solo degli irriducibili anziani, si sta invertendo.

VALORIZZARE LE ASSOCIAZIONI
Questa idea anzi nasce per valorizzare le attività delle singole associazioni, che potranno impiegare anche un solo volontario per servire ai tavoli. «Il rappresentante dell’associazione si distinguerà dagli altri volontari della festa indossando una maglietta che lo identifichi agli occhi dei clienti» spiega Antonio Mumolo, consigliere regionale del Pd e ideatore, insieme al segretario di Bologna Raffaele Donini, dell’iniziativa. «Inoltre all’ingresso del ristorante saranno presenti i depliant dell’associazione che saranno distribuiti per ogni coperto del ristorante. L’obiettivo sarà insomma quello di fare conoscere le attività del proprio gruppo più che servire da cameriere». A partecipare all’iniziativa sono per ora 4 associazioni: «Avvocato di Strada», presieduta dallo stesso Mumolo, che si occupa di consulenze legali e patrocinii gratuiti a persone in difficoltà economica, «Piazza Grande», sulle problematiche dei senza fissa dimora, «Aurora», contro gli abusi sulle donne e i minori, e «Migrazioni», per i diritti degli stranieri. «Domani (oggi per chi legge, ndr) incontrerò altre associazioni anticipa Mumolo «per spiegare il progetto, privilegiando soprattutto le reti già esistenti sul territorio. Siamo aperti a tutte le realtà che vogliano partecipare, con un occhio di riguardo a quelle più piccole».

IN ORIGINE FU “CIRCOLI APERTI”

L’iniziativa si affianca a uno spazio della Festa dell’Unità che esisteva già da anni, la «Piazza delle Associazioni», che ha sempre riunito una trentina di realtà auto-organizzate. Ma la dimensione ‘laica’ che aleggia da sempre nella zona dei ristoranti (frequentata dai bolognesi a prescindere dalle loro idee) rappresenta un palcoscenico unico e politicamente non impegnativo per le realtà del volontariato. «Il progetto che avviamo da questa edizione della Festa ha le radici in una iniziativa intitolata ‘Circoli Aperti’, che avevo proposto come ordine del giorno a un’assemblea del Pd e che fu votata all’unanimità. Il Segretario Donini se ne fece carico e nel giro di poco tempo la attuammo» ricorda Antonio Mumolo.

L’iniziativa si proponeva di tenere aperte il più possibile le sedi del Pd sparse nell’area della provincia di Bologna. «Un patrimonio di 140 circoli da rendere disponibile alle associazioni, che per definizione hanno sempre difficoltà a trovare spazi per le loro attività». Viene fatta la proposta alla quale aderiscono 300 associazioni del territorio provinciale, che accolgono con grande favore il gesto. «Abbiamo anche creato un sito di riferimento – aggiunge Antonio Mumolo – all’indirizzo http://circoliaperti.pdbologna.org/, che oltre a contenere tutte le informazioni sul progetto permette di scaricare i vademecum rivolti alle associazioni, per conoscere le regole stilate per usufruire degli spazi, e quelli per i circoli, con le indicazioni su come organizzare i turni». La speranza di Mumolo è quella di riempire i circoli democratici di iniziative differenti, dal sociale al culturale, attraverso un fitto calendario che tenga più vive possibile, le sedi del partito.

23.08.12 unita