Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha presentato in Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna un’interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale per chiedere informazioni sulla discrezionalità con cui alcune direzioni ospedaliere consentono l’accesso alle proprie strutture alle associazioni di consumatori.
“In Italia – afferma il consigliere Mumolo – ormai da molti anni è prevista la presenza delle associazioni che difendono i diritti dei cittadini negli ospedali. Il D.L. 502/92 all’art. 14 dispone che le Regioni determinano le modalità di questa presenza nelle strutture, mentre la L.R 19/94 all’articolo 15 dispone che la Regione assicuri e garantisca la partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini nella fruizione dei servizi sanitari nelle materie e nelle forme previste dallo stesso articolo 14 del decreto legislativo di riordino, dalle disposizioni della presente legge e da specifiche direttive emanate dalla Giunta regionale rivolte agli organi delle Aziende-Unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere della Regione.”
“Purtroppo – prosegue il consigliere – alcune associazioni presenti sul territorio regionale hanno segnalato una non comprensibile discrezionalità, da parte di talune direzioni ospedaliere, ed in particolare del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, nel consentire o meno l’accesso alle strutture sanitarie. Questa discrezionalità penalizza ingiustamente le associazioni che vengono escluse, e non favorisce gli stessi malati, che non possono scegliere liberamente a quale associazione rivolgersi.”
“Per questo – conclude Mumolo – ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali sono le disposizioni che attuano le leggi sopra citate, quali sono i criteri con cui viene regolato l’accesso degli organismi di volontariato e di tutela dei diritti nelle strutture sanitarie regionali. Chiedo inoltre se è al corrente di episodi o comportamenti in contrasto con la corretta applicazione delle vigenti norme norme in relazione all’accesso degli organismi di volontariato e di tutela dei diritti nelle strutture sanitarie regionali e, nel caso, quali azioni intende intraprendere per far cessare tali comportamenti.”