Bloccata copertura medica per studenti e fuorisede. Mumolo: “La Regione promuova presidi medici nei campus e una nuova convenzione””

noti4930“Da alcuni giorni gli studenti fuorisede dell’università degli studi di Bologna sono in agitazione, poiché è saltata la copertura finanziaria della convenzione tra l’università e il sistema sanitario regionale, che permetteva loro di usufruire di visite mediche generaliste e specialistiche gratuitamente”. È quanto riporta il consigliere regionale PD Antonio Mumolo in una interrogazione alla Giunta.

Il consigliere osserva che la decisione non è causata da una riduzione di risorse da parte dell’Ateneo, bensì dalle restrizioni legali sopraggiunte con la cosiddetta “spending review” la quale, dal momento che gli studenti di altre città iscritti all’Università hanno già il loro medico nei luoghi di residenza, impedisce all’Ateneo di pagare una seconda volta lo stesso servizio.

Mumolo interroga pertanto l’esecutivo regionale per sapere se non reputi opportuno agire in accordo con gli enti locali “per costituire un presidio medico d’emergenza all’interno di ogni campus” e se non reputi opportuno “promuovere una nuova convenzione con il sistema sanitario regionale”.

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08.02.13 L’Italia giusta: dove la sanità è per tutti. Con Ignazio Marino e Antonio Mumolo

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo parteciperà all’iniziativa organizzata dal Circolo PD Gramsci “L’Italia Giusta: dove la sanità è per tutti, che vedrà la partecipazione del Senatore Ignazio Marino, Presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale e candidato PD al Senato in Piemonte e Lazio.

L’ITALIA GIUSTA: DOVE LA SANITÀ È PER TUTTI
Venerdì 8 Febbraio ore 18:00
Sala Consiliare Quartiere Porto
Via dello Scalo 21 | Bologna

Ne parliamo con
Sen. IGNAZIO MARINO
Presidente Commissione Sanità, candidato PD al Senato in Piemonte e Lazio

On. DONATA LENZI
Candidata PD alla Camera in Emilia-Romagna

ANTONIO MUMOLO
Consigliere regionale PD Emilia-Romagna, componente Commissione
politiche per la salute e politiche sociali

Modera
FRANCESCO SOLDI
Segretario Circolo PD Gramsci

Evento Facebook:
https://www.facebook.com/events/270012616462617/

08.02.12volantino

Sanità. Al via la gestione diretta del rischio. Mumolo: “Grandi risparmi per la Regione e risarcimenti più rapidi ai cittadini”

“A partire dal 1 gennaio 2013 la Regione Emilia-Romagna rimborserà direttamente i cittadini che hanno subito danni in ambito sanitario e farà a meno delle compagnie assicurative in ambito sanitario. L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato oggi un progetto di legge che da il via ad una sperimentazione che consentirà un grande risparmio per l’ente regionale”. A darne notizia è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo.

“L’esperimento – sottolinea Mumolo, componenente della Commissione Regionale Politiche per la Salute e Politiche sociali – interesserà le Ausl della Romagna, il Sant’Orsola di Bologna e l’azienda ospedaliera di Reggio Emilia e funzionerà così: per i risarcimenti fino a 100mila euro (il 90 per cento dei casi), la gestione sarà delle singole aziende sanitarie, tra i 100mila e lmilione 500mila ci sarà una cogestione tra aziende e Regione, oltre il milione e mezzo sarà indetto un bando europeo per un unica polizza regionale.

“Negli ultimi anni i premi assicurativi sono saliti molto, e la forbice tra i costi pagati dalla Regione alle compagnie assicurative e i risarcimenti incassati si è allargata moltissimo: se si considerano gli anni dal 2006 al 2011 vediamo che la Regione ha pagato 260 milioni di euro di premio contro 40 milioni di risarcimenti. Tutte risorse – conclude il consigliere PD – che potranno essere risparmiate e potranno essere utilizzate per migliorare la prevenzione dei sinistri e rendere più rapidi i risarcimenti, con una ricaduta positiva sull’intero sistema”.

Sla, Assemblea unanime: “Sostegno ai malati e alle famiglie”

A sostegno dei malati affetti da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e delle loro famiglie, l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità una risoluzione sottoscritta da consiglieri dei gruppi assembleari del Pd, Idv, Pdl, Sel-Verdi con una serie di richieste di tipo economico e assistenziale per le persone colpite da questa patologia, che nel 2011 in Emilia-Romagna rappresentavano il 20% (270 su 1.312) degli assistiti affetti da gravissima disabilità.

La risoluzione, sottoscritta tra gli altri dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo si impegna la Giunta regionale ad agire presso il Governo per il ripristino del Fondo nazionale per la non autosufficienza, al fine di garantire continuità agli interventi sino ad oggi assicurati grazie al Fondo regionale per la non autosufficienza ,“in una garanzia di equità e qualità per i cittadini”. Si chiede poi all’esecutivo regionale di agire in tutte le sedi opportune perché sia garantita nel tempo l’offerta di una rete di servizi alle persone affette da Sla e di sostenere le loro famiglie perché sia assicurata ai malati la possibilità di permanere il più a lungo possibile a domicilio, con un’assistenza adeguata attraverso progetti individuali che tengano conto non solo della persona interessata ma anche della famiglia.

Altro impegno chiesto alla Giunta: dare seguito e continuità agli interventi regionali, avviati dal 2004, per tutte le gravissime disabilità acquisite e anche per la Sla, sviluppando e migliorando il rapporto e la collaborazione con le associazioni dei familiari.

Nel documento, infine, si chiede l’adeguamento del programma regionale con le seguenti modifiche: innalzamento dell’attuale limite di sbarramento Isee (anche considerando le modifiche che verranno introdotte a livello nazionale in attuazione dell’art. 5 della L. 214/2011); verifica della possibilità di definire un più alto livello dell’attuale assegno di cura per le persone con gravissima disabilità acquisita (e quindi anche i pazienti con Sla) sulla base di bisogni assistenziali più intensi e continui nell’arco della intera giornata, obiettivo che dovrebbe essere raggiungibile attraverso un significativo aumento dell’assegno di cura e l’ulteriore contributo di 160 euro; aggiornare i criteri di ripartizione delle risorse sulla base del numero e della condizione delle persone affette da tale patologia. Infine, alla Giunta si chiede di operare per la condivisione di strumenti di monitoraggio del programma con le associazioni, al fine di assicurare il più alto livello di collaborazione.

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Disservizi in sanità. Mumolo interroga la giunta regionale

E’ noto l’alto profilo di professionalità che contraddistingue la sanità bolognese, – afferma il consigliere regionale Antonio Mumolo (PD) in una interrogazione rivolta alla Giunta regionale – tuttavia “episodi di sconcertanti disservizi” potrebbero rischiare di offuscare la professionalità e la dedizione degli operatori, oltre all’immagine della stessa sanità emiliano-romagnola.

Il consigliere prende a riferimento una lunga lettera aperta, riportata integralmente nell’interrogazione, in cui un cittadino ha denunciato agli organi di stampa e all’assessore regionale Carlo Lusenti una “situazione veramente paradossale, che – scrive Mumolo – “merita attenzione e un intervento risolutivo”.

La lettera, che si apre con una sorta di titolo di questo tenore: “La Sanità a Bologna…alcuni paradossali disservizi che ti lasciano senza parole…”, riporta le traversie subite in 48 ore dal cittadino in questione, che, “a causa di un lieto evento” in famiglia, starebbe “vivendo la sanità locale in prima persona e in maniera continuativa”.

L’autore afferma di non aver mai pensato che “fossimo in uno stato organizzativo (e paradossale)” come quello che si appresta a descrivere nella lettera, rilevando “situazioni vissute in prima persona”, “che vanno al di là della normalità e che meritano di essere denunziate, capite e risolte”.

Nella lettera, il cittadino ricorda che alla moglie, in gravidanza, sono stati prescritti alcuni esami da effettuare entro tempi determinati.
Così ha inizio l’odissea: né l’ospedale Sant’Orsola, né il Maggiore, appositamente interpellati, hanno posto per effettuare il primo esame (al Sant’Orsola si potrebbe fare subito a pagamento), all’ospedale di Bentivoglio non lo eseguono, mentre l’ospedale di Bazzano risponde che l’esame non è prenotabile in quanto la signora non è seguita dallo stesso nosocomio per tutta la gravidanza. A questo punto, visto che l’esame deve essere eseguito entro la tredicesima settimana, l’autore della lettera e sua moglie optano per la prenotazione a pagamento.

E non va meglio per un altro esame: il primo intoppo riguarda la prescrizione del medico curante. I coniugi si recano in orario di ricevimento, alle 18.00, presso l’ambulatorio, che però è chiuso. Il medico, interpellato al cellulare, afferma di essere assente, ma di avere un sostituto, che forse ha chiuso perché non ha visto nessuno, anche se l’ambulatorio dovrebbe garantire reperibilità ed apertura sino alle 19.30.

Tornato all’indomani mattina in ambulatorio, il cittadino in questione, oltre all’attesa di più di un’ora, assiste a una scena “per così dire indegna”: visto il bagno chiuso per guasto (da quasi 10 giorni, come ha appurato lo scrivente), un anziano paziente in attesa, con evidenti necessità, bussa dal medico e gli chiede di poter usufruire del bagno “privato”. La risposta “arrogante” del medico – riportata nella lettera – è “ma che chiave…se deve andare in bagno vada al bar”.

E non è finita qui: ottenuta la prescrizione, il cittadino va al Cup della farmacia dove lo informano del fatto che l’esame in questione non risulta a sistema e che per avere informazioni si deve rivolgere al n. 800033033 del Servizio Sanitario Regionale.

Sentito il numero verde, l’autore della lettera apprende che l’esame viene effettuato solo nel distretto Ausl di Imola (Imola, Castel San Pietro, etc.). E qui la storia si complica, perché l’autore racconta nella lettera di essersi dovuto recare a Castel San Pietro tre volte: “una volta per prenotare, perché dal Cup di Bologna non si può, nemmeno on line, una volta per eseguire l’esame e un’altra per ritirare il referto. Totale 216 km, di cui 72 (la volta dell’esame) con una donna incinta, peraltro con gravidanza a rischio”.

Alla luce di questo scritto, Mumolo chiede alla Giunta regionale quali azioni intenda attivare per evitare il ripetersi di simili disservizi e se non ritenga di adottare un atto di indirizzo per le strutture sanitarie regionali, affinchè non possano ripetersi risposte come quella data dall’ospedale di Bazzano.

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