Casadei e Mumolo: “Chiusura OPG: svolta storica. Ora una nuova fase per i pazienti”

Con il voto del 9 febbraio il governo ha ottenuto la fiducia della Camera sul decreto carceri. “Il decreto – affermano i consiglieri regionali PD Thomas Casadei e Antonio Mumolo – diventerà legge dopo il voto finale previsto per martedì prossimo e consentirà all’Italia – tra le altre cose – di chiudere definitivamente la triste pagina degli ospedali giudiziari. Grazie al preziosissimo lavoro della Commissione sanitaria d’inchiesta presieduta dal Senatore Ignazio Marino, l’Italia ha potuto conoscere le condizioni, spesso taciute o ignorate, nelle quali sono costrette a vivere ancora oggi 1500 persone, di fatto rinchiuse in luoghi sovente privi dei minimi requisiti igienico sanitari, e dove è impossibile prestare le cure necessarie ai pazienti.”

“Secondo i dati della Commissione, – sottolineano i consiglieri – solo il 60% dei pazienti rinchiusi sono individui socialmente pericolosi. Tutti gli altri hanno dovuto affrontare una detenzione lunga anche decenni solo e unicamente perché non hanno una rete familiare pronta ad accoglierli o perché non c’è una AUSL che li possa assistere. I sei OPG oggi esistenti in Italia, tra cui quello di Reggio Emilia, chiuderanno i battenti entro il 31 marzo 2013. Grazie ad un finanziamento di 273 milioni di euro al loro posto sorgeranno piccole strutture capaci di accogliere 30 o 40 persone, sorvegliate all’esterno dalla polizia penitenziaria, che potrà garantire la necessaria sicurezza.”

“In queste strutture – concludono Casadei e Mumolo – ci saranno tutte le attrezzature adeguate per l’assistenza ai pazienti, e soprattutto ci saranno infermieri, medici, psichiatri ed esperti di riabilitazione che potranno finalmente fare il proprio mestiere, ovvero curare la mente e il corpo dei pazienti. Le persone potranno essere curate e assistite secondo i propri bisogni: il nostro paese farà così un grande passo in avanti. Il nostro sistema giudiziario somiglierà di più a quello che deve essere: un sistema che tende a recuperare le persone, non a mortificarne la dignità.”

Chiusura ospedali psichiatrici. Casadei e Mumolo: “Una bellissima giornata per la dignità di tutti”

Con il voto di ieri il Senato ha approvato il decreto carceri che prevede la chiusura definitiva degli OPG, gli ospedali psichiatrici giudiziari. Le sei strutture attualmente esistenti in Italia, tra cui quella di Reggio Emilia, chiuderanno i battenti entro il 31 marzo 2013.

“Con il decreto carceri l’Italia potrà finalmente chiudere una triste pagina della propria storia e compirà una vera e propria svolta di civiltà”. Commentano così la notizia i consiglieri regionali del Partito Democratico Thomas Casadei e Antonio Mumolo, sempre attenti alle questioni connesse al carcere e ai diritti delle persone più vulnerabili.

“Solo il 60% dei 1500 pazienti rinchiusi negli OPG sono considerati individui socialmente pericolosi. Tutti gli altri sono detenuti solamente perchè non hanno una famiglia che li accolga o una AUSL che li possa assistere. Se, come auspichiamo, la Camera confermerà il voto del Senato – proseguono i consiglieri – 600 persone giudicate non pericolose socialmente torneranno libere e non saranno più costrette a vivere prive di dignità in luoghi che lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha esitato a definire indegni. Gli altri pazienti saranno trasferiti in strutture più idonee a questo tipo di cura. Un esempio significativo nella nostra Regione è la comunità aperta Casa Zacchera a Sadurano, sulle colline di Castrocaro, che dal 2007 grazie ad un progetto speciale promosso dalla Regione Emilia-Romagna, è considerata un esempio di buone pratiche nel campo della salute mentale per il reinserimento territoriale degli internati.”

“Un grande ringraziamento deve andare a tutti i cittadini e alle associazioni che hanno combattuto per anni per questo risultato. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza di loro e senza lo straordinario impegno del Senatore Ignazio Marino, Presidente della Commissione sanitaria d’inchiesta, che con un lavoro iniziato circa due anni fa, insieme ai componenti della Commissione, ha documentato e portato alla luce una realtà che veniva volutamente ignorata e che in molti stentavano a ritenere possibile. Il grado di civilizzazione di una società si misura anche dalle condizioni delle persone più deboli. Per questo – concludono Mumolo e Casadei – oggi è una bellissima giornata per i diritti e la dignità di tutte le persone.”

Referendum, un aiuto per sostenere la campagna

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha aderito al referendum sulla legge elettorale che intende abrogare la legge elettorale in vigore, meglio conosciuta con il nome di “porcellum” o “legge porcata”. A pochi giorni dal termine per la raccolta delle firme ecco un appello dei promotori del referendum pubblicato dal quotidiano Europa.

Cara amica, caro amico,
come sa, la raccolta delle firme sta per concludersi con un successo che fa piazza pulita dei dubbi e dei timori che avevano accompagnato nemmeno due mesi fa la decisione di sfidare il tempo e la logica pur di consentire ai cittadini di esprimere la loro volontà di tornare a ri-eleggere il parlamento e di potersi esprimere sulla legge elettorale già nella prossima primavera, ultima finestra utile prima della conclusione naturale della legislatura.
La larga risposta alla nostra iniziativa sta dimostrando in tutta evidenza quanto la legge elettorale vigente sia invisa ai cittadini, e, di fronte alla crisi morale, sociale ed economica che coinvolge il paese, quanto diffuso sia il bisogno di ricominciare mettendo le premesse per la ri-elezione di un parlamento pienamente legittimato capace di prendere e chiedere impegni a tutti per il presente e per il futuro.
Le reazioni che già in questi giorni vanno manifestandosi dimostrano peraltro nei fatti quanto fondata fosse la convinzione che solo il referendum costituisce il pungolo capace di spingere il parlamento a risvegliarsi dalla propria colpevole inerzia e a cambiare l’attuale legge elettorale nel senso indicato dai cittadini sottoscrittori dei quesiti.
Già questo da solo dà la misura del rilievo della nostra iniziativa. Al di là delle opinioni di ciascuno su quale sarebbe la legge elettorale migliore per il paese, grazie alla iniziativa referendaria è ormai opinione universalmente condivisa, da una parte, che il Porcellum, che ha contribuito enormemente al discredito della rappresentanza, è in sé indifendibile, e, dall’altra, che la precedente legge elettorale (cosiddetto Mattarellum) sarebbe sicuramente migliore di quella attuale.
Già oggi, mentre ancora contiamo con fiducia e con cura le firme raccolte, possiamo perciò dire che il referendum ha vinto: costringendo a riaprire la strada da sei anni bloccata, imponendo la condanna del Porcellum, indicando in modo nitido la prospettiva per il suo superamento.
Fino a quando il cammino iniziato non è stato portato a termine non possiamo tuttavia fermarci.
Per questo motivo Le scriviamo per chiedere il suo aiuto per continuare. Nel corso della iniziativa abbiamo appreso della sua partecipazione al referendum e letto sulle agenzie e sui giornali parole importanti che dicono del suo consenso e della sua condivisione. Sono parole che ci hanno confortato nella fatica di questi intensi giorni e che ci spingono a continuare.
Esse ci incoraggiano a chiederle ora un aiuto concreto che ci consenta di farlo.
Il Comitato referendario per i collegi uninominali, composto da singole personalità e da alcune formazioni politiche organizzate, ha finanziato l’attività condotta finora grazie al contributo volontario dei suoi componenti e a prestiti che gli hanno permesso di coprire per il momento un deficit significativo, nonostante i costi siano stati ridotti ai minimi termini sul piano della comunicazione, della propaganda e del sostegno centrale alle attività locali e di componente.
Il contributo che Le chiediamo sarà impiegato per coprire le spese già sostenute nella fase di raccolta delle firme e per avviare la successiva campagna elettorale referendaria. Di tutto questo Le renderemo conto pubblicamente.
In tale quadro ci pare doveroso rammentare che il concorso pubblico al finanziamento dei referendum, al quale taluni hanno fatto riferimento, non ha nulla a che vedere con la generosità dei cosiddetti rimborsi elettorali ai partiti, in quanto la legge lo limita a 1000 lire a firma fino a 500mila firme e verrebbe corrisposto al Comitato referendario soltanto se e quando il referendum sarà effettivamente celebrato e avrà superato il quorum della partecipazione al voto della metà più uno del corpo elettorale. Contiamo perciò fiduciosi sul suo sostegno.

Personalità e gruppi che hanno aderito al referendum: Europa, Articolo 21, Romano Prodi, Pierluigi Castagnetti, Walter Veltroni, Enrico Letta, Rosy Bindi, Dario Franceschini, Federico Orlando, Valerio Onida, Gustavo Zagrebelski, Rita Levi Montalcini, Eugenio Scalfari, Paola Gaiotti, Piero Fassino, Matteo Renzi, Giuliano Pisapia, Luigi De Magistris, Massimo Zedda, Nicola Zingaretti, Vasco Errani, Catiuscia Marini, Nichi Vendola, don Luigi Ciotti, Ennio Morricone, David Sassoli, Ignazio Marino, Vannino Chiti, Franco Siddi, Virginio Merola, Alberto Losacco, Enrico Rossi, Liliana Cavani, Sandro Gozi, MariaPia Garavaglia, Enzo Bianco, Debora Serracchiani, Fabio Granata, Fabio Melilli, Matteo Richetti, Roberto Montanari, Marco Monari, Magda Negri, Massimo Donadi, Vincenzo Vita, Antonio Mumolo, Angelo Bonelli, Cittadinanzattiva, Marianna Madia, Dario Ginefra, “Il Futurista”, Marco Meloni, Giovanna Melandri, Sergio Cofferati, Andrea Cozzolino, Antonio Panzeri, Ruggiero Mennea, Lino Paganelli, Maria Laura Rodotà, Maria Teresa Meli, Gad Lerner, Nino Bertoloni Meli, Paolo Guzzanti, Andrea Giorgis, Nicola Piepoli, Ermete Realacci, Francesco Barbato, Andrea Papini, Mauro Mangano, Francesco Storace, Carlo Vizzini, Massimiliano Valeriani, Enzo Foschi, Daniele Manca, Alessandro Bianchi, Furio Colombo, Ugo Cappellacci, Walter Verini, Nicola Bono, Salvatore Cherchi, Graziano Milia, Roberto Deriu, Carlo De Benedetti, Dino Di Palma, Mauro Contini, Sandro Collu, Gianmario Mariniello, Piercamillo Falasca, Francesco Boccia, Cristiana Muscardini, Massimo Cialente, Vittoria Franco, Luigi Zanda, Carmelo Briguglio, Marina Sereni, Giuseppe Civati, Rita Borsellino, Alessandra Siragusa, Marco Filippeschi, Paolo Corsini, Salvatore Del Vecchio, Mani Tese e Giustizia e Libertà di Brescia, Massimo Fantola, Marco Espa, Domenico Bevacqua, Francesco Gervasi, Mario Oliverio, Melania Fadda, Guido Melis, Edmondo Cirielli, Jean- Leonard Touadi, Giovanni Bachelet, Paolo Masini, Miriam Mafai, Barbara Pollastrini, Siegfried Brugger, Rosa Russo Iervolino, Enrico Morando, Benedetto Della Vedova, Ermanno Olmi, Fabrizio Vigni e molti altri.
Andrea Morrone – Arturo Parisi – Mario Barbi