Un vademecum per istituire la via fittizia

La fio.PSD e Avvocato di strada mettono a disposizione di tutti i Comuni un vademecum per deliberare l’istituzione della Via Fittizia, uno strumento necessario per garantire la residenza alle persone senza dimora.

“La residenza anagrafica – sottolinea Cristina Avonto, presidente fio.PSD – è la porta principale di accesso ad una serie di diritti fondamentali ma per tante persone senza dimora resta un diritto inaccessibile. Senza residenza non si ha accesso al sistema sanitario nazionale se non per cure di pronto soccorso, non si può scegliere un medico curante tanto più necessario in questo periodo di emergenza Coronavirus, non si può ricevere una pensione, non si ha diritto all’assistenza dei servizi sociali, in molti casi non si può lavorare. Di fatto non avere la residenza anagrafica rappresenta un ostacolo enorme per chi vive già in una situazione difficilissima”.

“Quella della residenza anagrafica – afferma Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada – è una delle nostre battaglie storiche. La legge riconosce l’importanza della residenza anagrafica ed è per questo che tutti i Comuni sono obbligati a riconoscerla a chi vive in un dato territorio. Se non hanno una dimora fissa le persone possono prendere la residenza eleggendo domicilio presso un’associazione, una mensa dove sono conosciuti, un dormitorio o presso una via fittizia che, come raccomanda da anni l’ISTAT a tutti i comuni italiani, deve essere istituita proprio a questo scopo. Con questa iniziativa, oltre a sensibilizzare le istituzioni, si è voluto creare una vera e propria guida messa a disposizione di tutti i comuni che non hanno ancora istituito la via fittizia.

“Dare la residenza – concludono Cristina Avonto e Antonio Mumolo – non è una concessione ma un diritto soggettivo. Senza residenza una persona è condannata a vivere nel limbo dell’invisibilità. Con la residenza una persona può intraprendere più facilmente un percorso di recupero e sperare di tornare a vivere una vita dignitosa. Ci auguriamo che grazie al nostro vademecum tutti i comuni decidano di istituire la via fittizia e che questo consenta a tante persone di tornare in possesso dei propri pieni diritti di cittadino. Auspichiamo inoltre che ANCI intenda condividere con tutti i Comuni questo vademecum.”.

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ISTITUIRE LA VIA FITTIZIA

Persone senza dimora e reddito di cittadinanza: nota del Ministero ammette l’autocertificazione

Una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce che le persone senza dimora possono presentare l’autocertificazione per richiedere il Reddito di Cittadinanza e che il requisito dei due anni è soddisfatto in via sostanziale per chi risulta cancellato o irreperibile.

“Da quando si è iniziato a parlare del progetto di legge del reddito di cittadinanza – sottolinea Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada – abbiamo segnalato l’iniquità di un provvedimento che doveva combattere la povertà ma che in base ai requisiti previsti tagliava fuori automaticamente proprio le persone più povere di tutti. Avevamo chiesto anche grazie ad una petizione delle modifiche al testo di legge ma non eravamo stati ascoltati”.

“Adesso – conclude Mumolo – ci auguriamo che questa nota aiuti a risolvere tanti dei problemi che si sono verificati in questi mesi e che con maggiore attenzione si sarebbero potuti evitare”.

LA NOTA DEL MINISTERO (PDF)

Bologna. Salvini all’Antoniano. Mumolo (PD): “In presidio con i migranti per contrastare la politica dell’odio”

Bologna, 6 gennaio 2019 – “Ho voluto partecipare questa mattina al presidio davanti al teatro Antoniano innanzitutto per trasmettere la mia solidarietà agli amici dell’Antoniano, realtà impegnata da sempre, in maniera concreta, sul tema dell’accoglienza, che oggi ha subito il paradosso di vedere i propri luoghi contaminati dalla retorica dell’odio”: così Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada e candidato alle elezioni regionali del 26 gennaio nella lista del Partito Democratico.
“Salvini – prosegue – dice che la sinistra è rancorosa e nel dirlo si nasconde dietro il paravento subdolo dei bambini, tacendo sui tanti bambini che da ministro ha lasciato morire in mezzo al mare.È lui in realtà il vero maestro del rancore: da avvocato impegnato sul tema dell’accoglienza ribadisco che i famigerati decreti Salvini creano innanzitutto insicurezza e tentano di smantellare il sistema di accoglienza. Leggere attentamente i decreti dell’ex ministro degli Interni vuol dire decodificare una deliberata strategia di esclusione, iniettata di razzismo e xenofobia. Quando c’è un tentativo di seminare odio e divisione non bisogna abbattersi ma bisogna battersi. Avvocato di strada fa questo in tutta Italia e se, rieletto in Consiglio regionale, porterò avanti con determinazione questa battaglia anche dagli scranni dell’Assemblea legislativa”.