Un Emilia-Romagna il progetto di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito prosegue iter

In Emilia-Romagna il progetto di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, proseguirà il suo iter in Commissione IV come prevede lo Statuto regionale.

Più volte mi sono espresso a favore di una legislazione sul fine vita, sostenendo la battaglia dell’Associazione Coscioni. Sono convinto che il Parlamento dovrebbe intervenire il prima possibile con una legge nazionale come richiesto dalla Corte costituzionale. Intanto in Emilia-Romagna, con una delibera regionale, abbiamo garantito l’accesso al suicidio assistito in tempi certi come chiedeva la sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale.

Garantire il diritto al fine vita e a una morte dignitosa non obbliga nessuno ad avvalersene. Mi sono sempre battuto per l’autodeterminazione delle persone e lo farò anche questa volta.

18.11.22, Padova “Le rotte della legalità”

Il 18 novembre 2022 si terrà il convegno “Le rotte della legalità. Strumenti giuridici e di welfare a tutela dei lavoratori migranti vulnerabili”.

L’evento, organizzato da Avvocato di strada Padova, Progetto N.A.V.I.G.A.Re, La strada giusta e Asgi, si terrà presso la Sala Grande del Centro Universitario in via degli Zabarella 82, Padova, e vedrà la partecipazione di numerosi esperti di settore e di Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada.

ISCRIZIONI
Iscrizioni entro il 17.11.22 all’indirizzo padova@avvocatodistrada.it.

CREDITI FORMATIVI
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Padova ha riconosciuto 3 crediti formativi all’evento (do cui 2 di diritto del lavoro e 1 in diritti umani. Per gli iscritti all’Ordine è necessaria l’iscrizione tramite il sistema SFERA.

È pronta la nuova edizione del “Dove andare per… Bologna”2022

La nuova edizione della guida di Bologna per le persone senza dimora è pronta. Il “Dove andare per…”, è la pubblicazione realizzata e aggiornata ogni anno dall’associazione Avvocato di strada per dare informazioni a chi vive in strada su dove andare per vestirsi, lavarsi, mangiare, trovare lavoro e assistenza legale.

La guida, arrivata alla XII edizione, come ricorda l’Assessore del Comune di Bologna al Welfare, nuove cittadinanze, fragilità Luca Rizzo Nervo “è un punto di riferimento per i cittadini senza dimora, ma anche per gli operatori e per chiunque voglia collaborare a rendere Bologna una città sempre più inclusiva”

“In questa guida, sottolinea il presidente dell’Associazione Avvocato di strada ODV, Antonio Mumolo, c’è scritto come continuare a vivere da esseri umani. La pubblicazione viene distribuita gratuitamente in stazione, nei dormitori, nelle mense ed in tutti i luoghi di Bologna frequentati dalle persone senza dimora. I titoli dei capitoli della guida sono stati tradotti in varie lingue perché possa essere d’aiuto anche a quelle persone che non conoscono bene l’italiano.”

“Quest’anno – prosegue il presidente Mumolo – la guida contiene due grandi novità, frutto di battaglie decennali portate avanti da Avvocato di strada insieme a tante altre associazioni di volontariato. La prima è che in Emilia-Romagna anche le persone senza dimora, prive di residenza, potranno usufruire di un medico di base e potranno quindi curarsi come tutti gli altri cittadini. La seconda è che le persone senza dimora potranno ottenere un abbonamento gratuito temporaneo per l’autobus, evitando così multe e umiliazioni dovute allo stato di povertà. Oggi a Bologna, come in Emilia-Romagna, uscire dalla strada è meno arduo. Ringrazio tutti i volontari che hanno partecipato alla realizzazione di questa guida, e il Comune di Bologna – Area Benessere di Comunità per la collaborazione. Un ringraziamento speciale alla Fondazione Amici di Zac per la fiducia e per il sostegno economico accordato per la realizzazione della nuova edizione della guida, e di altre attività da noi realizzate in favore delle persone senza dimora”.

La nuova edizione della guida è stata stampata in 2500 copie e nel corso dell’anno verrà distribuita gratuitamente in stazione, nei centri diurni, nei dormitori, nelle mense per i poveri e in tutti i luoghi frequentati dalle persone senza dimora, grazie al supporto dei Servizi sociali territoriali.

RITIRO DELLA GUIDA
Le associazioni che vogliono richiedere alcune copie della guida possono ritirarle presso la sede di Via Malcontenti 3, Bologna, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. Chi non può ritirarle nell’orario indicato può scrivere a bologna@avvocatodistrada.it o chiamare lo 051 227143 per concordare il ritiro in altri orari.

Mumolo: “L’Italia stia dalla parte delle donne iraniane”

“Donna, vita, libertà” è lo slogan che risuona nelle piazze di Teheran e di tutto l’Iran da quando sono scoppiate le proteste a seguito della morte di Mahsa Amini, una giovane di 22 anni arrestata alcuni giorni prima dalla cosiddetta “polizia morale” iraniana perché colpevole di non indossare correttamente il velo.

La Regione esprima solidarietà alle donne iraniane. A chiederlo è un risoluzione del Partito democratico a firma di Antonio Mumolo (primo firmatario), Roberta Mori, Matteo Daffadà, Andrea Costa, Gianni Bessi, Pasquale Gerace, Marcella Zappaterra e Marilena Pillati in cui si ricorda come “è necessario che la comunità internazionale prenda una ferma posizione di condanna verso le violazioni perpetrate in Iran e che ogni relazione con il governo iraniano debba essere condizionata al rispetto dei fondamentali diritti umani di tutti i cittadini e le cittadine dell’Iran”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “a farsi interprete di solidarietà, vicinanza e condivisione a tutte le ragazze e donne dell’Iran, sostenendo la loro lotta in favore della libertà, a chiedere al ministero degli Esteri di evidenziare queste posizioni all’ambasciata dell’Iran e a sollecitare il ministero degli Esteri ad attivarsi per la liberazione immediata della giovane italiana arrestata in Iran, arresto avvenuto mentre era in viaggio in quel paese, e di attivare tutte le iniziative utili alla sua tutela e al rientro in Italia”.

Assemblea legislativa: superare l’automatismo del cognome paterno

Approvata dall’Assemblea una risoluzione per sollecitare il Parlamento a legiferare per superare l’attuale automatismo del cognome paterno ai figli. A chiedere di dare seguito a quanto stabilito recentemente dalla Corte costituzionale è un atto del Partito democratico (primo firmatario Antonio Mumolo), ER Coraggiosa ed Europa Verde.

“La sentenza della Consulta -ha sottolineato Mumolo- ha una portata storica perché va nell’interesse non solo delle madri ma anche dei figli e dà piena applicazione al principio di uguaglianza. La novità è che se i genitori non si trovano d’accordo sul cognome da dare, al bambino o alla bambina vanno i cognomi di entrambi i genitori. Quello che chiediamo è rendere ‘ordinata’ questa disciplina”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta regionale “a sollecitare il parlamento a legiferare in materia, sulla base di quanto stabilito dalla Corte costituzionale, superando la regola dell’automatismo del cognome paterno, nel solco del principio di eguaglianza e quale elemento dell’identità personale del figlio o della figlia”.

Maura Catellani (Lega) ha evidenziato: “La Corte costituzionale avanza anche alcuni ammonimenti, come, ad esempio, impedire un meccanismo di proliferazione ‘selvaggia’ dei cognomi, lesivo del minore. Le regole devono essere rigide. In questa risoluzione andrebbero indicati anche i punti critici. In questo momento andrebbero prese in considerazione altre priorità”.

Federico Amico (ER Coraggiosa) ha aggiunto: “Si tratta di dare corso a una sentenza della Corte costituzionale e superare una rigidità culturale che si è protratta nel tempo. Andare nella direzione di superare l’automatismo del cognome paterno non è lesiva di alcun altro diritto o priorità”.

Marco Lisei (Fratelli d’Italia) ha sottolineato: “Nel momento in cui c’è una sentenza della Corte costituzionale è ovvio che il parlamento dovrà procedere in questa direzione, per cui è superfluo che sia una giunta regionale a sollecitare il legislatore nazionale. È fondamentale che non si crei confusione, precisando alcuni automatismi, nell’interesse del minore”.

Oltre che da Mumolo la risoluzione è stata firmata da Roberta Mori, Pasquale Gerace, Stefano Caliandro, Marilena Pillati, Palma Costi, Lia Montalti (Pd), Federico Amico (ER Coraggiosa) e Silvia Zamboni (Europa Verde)