Raccogliendo un invito di Legambiente ho sottoscritto insieme a vari colleghi consiglieri regionali una risoluzione che chiede alla giunta dell’Emilia-Romagna di rivedere la normativa regionale sul consumo di suolo.
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PIANIFICAZIONE TERRITORIALE. RISOLUZIONE PD, SEL-VERDI, FDS, IDV, M5S E FAVIA (MISTO): “RIVEDERE NORMATIVA REGIONALE”
Una risoluzione presentata da Sel-Verdi, primo firmatario Gabriella Meo, Pd, Fds, Idv, M5s e Giovanni Favia (Misto) chiede alla Giunta di rivedere, entro la fine del presente mandato amministrativo, la normativa regionale sulla pianificazione territoriale. Una revisione, rilevano i proponenti, che deve seguire i seguenti criteri: fissare l’obiettivo di consumo netto di suolo zero al 2030; accrescere in modo sensibile il costo del consumo di suolo vergine attraverso l’introduzione di adeguati meccanismi fiscali, o di oneri di urbanizzazione, o azioni di compensazione in modo da rendere più conveniente il recupero dell’esistente e contabilizzare l’impatto ambientale e sociale prodotto dal consumo di suolo; inserire il principio della compensazione ambientale preventiva per opere infrastrutturali e nuove costruzioni che occupano suolo libero favorendo il ripristino agricolo e naturale di superfici impermeabilizzate inutilizzate; dare attuazione all’osservatorio regionale sulla pianificazione e ad un sistema di monitoraggio pubblico sul consumo del suolo, che permetta ai cittadini di accedere con facilità e immediatezza ai dati del fenomeno; ridurre il campo di applicazione delle “varianti in accordo di programma” alle sole opere pubbliche, o a quelle opere di valenza pubblica che non comportino consumo di suolo vergine, o realizzate in espansione di nuclei abitati consolidati.
Nel documento si impegna inoltre la Giunta a individuare: strumenti idonei che possano agevolare i Comuni a rivedere al ribasso le previsioni non conformative dei piani urbanistici vigenti elaborati in un anomalo contesto del mercato immobiliare, del tutto sganciato dal reale fabbisogno e dagli odierni orientamenti normativi in campo europeo e nazionale, e strumenti economici, finanziari, fiscali, tecnici e normativi per facilitare riqualificazioni energetiche, sismiche ed estetiche del patrimonio edilizio esistente, con particolare riferimento ai quartieri e agli edifici di tipo condominiale. Infine, di dare mandato istituzionale al gruppo di lavoro interassessorile contro il consumo di suolo, già esistente, per la produzione di atti, proposte e azioni funzionali ai punti precedenti.