“Sia resa giustizia alle vittime del Moby Prince, come a tutte le vittime che ancora oggi, a distanza di decenni, sono in attesa di verità, di responsabilità precise e attribuite”. Lo chiede una risoluzione sottoscritta da Antonio Mumolo e altri consiglieri regionali del PD (prima firmataria Roberta Mori), in cui si ricorda la tragedia del traghetto Moby Prince, che nella notte del 10 aprile 1991, nel porto di Livorno, entrò in collisione con una petroliera. Nel rogo che seguì morirono 140 delle 141 persone a bordo, tra cui sette provenienti dalla provincia di Reggio Emilia, tre bolognesI e un ravennate.
Si tratta – recita il testo – della più grave tragedia che abbia colpito la marina mercantile italiana nel dopoguerra, ancora senza colpevoli dopo 22 anni.
Il comitato dei parenti delle vittime, costituitosi nell’Associazione 140, – si legge ancora – continua a lottare per ottenere verità e giustizia, tenendo alta l’attenzione su quello “che non è un incidente, ma una strage”.
I firmatari segnalano inoltre che in occasione della celebrazione del ventiduesimo anniversario dell’evento, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha inviato un messaggio al sindaco di Livorno, sottolineando che “istituzioni e società hanno il dovere di rimanere al fianco di chi è stato colpito da questo tragico evento facendo chiarezza su quanto avvenuto”, augurandosi che “anche il Parlamento sappia contribuire a questo obiettivo”, “a partire dalla costituzione di una Commissione d’inchiesta sulle stragi irrisolte del nostro paese”.
Di qui, la richiesta dei consiglieri del Pd alla Giunta di sostenere la costituzione in tempi rapidi di questa Commissione d’inchiesta.