La regione approva il piano triennale per Ambiente, educazione e sostenibilità. 500mila euro per il 2011

Voto favorevole dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna (contrari Pdl e Lega; astenuto Mov5stelle) al piano triennale (2011-2013) di informazione e educazione alla sostenibilità (Infeas), per il quale la Regione ha già stanziato, per il 2011, 500 mila euro. I finanziamenti andranno a sostegno di enti pubblici, scuole, privati, impegnati a diffondere tra i cittadini, in particolare studenti, la cultura della sostenibilità.

Il provvedimento

Il piano, per ragioni di efficienza e risparmio, ha tra i suoi obiettivi una accelerazione del processo d’integrazione delle varie iniziative regionali a carattere educativo (educazione ambientale, stradale, sanitaria, alimentare); la programmazione del prossimo triennio intende poi riorganizzare e qualificare i Cea (Centri educazione ambientale), con l’obiettivo di diminuirne l’attuale numero (69) e costruire strutture più forti e qualificate. A questo fine indica come prioritarie nell’accreditamento alcune nuove tipologie: i Multicentro per la sostenibilità urbana (nelle città e nei comuni capoluogo); i centri intercomunali, gestiti da più enti in un territorio omogeneo; le eccellenze, università, centri di ricerca, fondazioni, gli istituti scolastici che hanno assunto, o stanno assumendo, la sostenibilità come asse portante del Piano dell’offerta formativa. Saranno ancora le Province, con programmi triennali, a coordinare le azioni, svolte da soggetti pubblici e privati, in tema di ambiente, energia, rifiuti, acqua, sviluppo agrario, mobilità, salute, pari opportunità.

Il programma del triennio prevede inoltre iniziative di carattere regionale; tra queste: Rio 1992-2012: un bilancio culturale e scientifico dei venti anni di Agenda 21; una nuova edizione (la prima si è svolta nel 2010 nell’ambito di Ecomondo) del Forum internazionale Ambiente ed Energia, con la partecipazione di enti e associazioni nazionali (Conai, Legambiente, Legacoop, Studio Ambrosetti); una nuova edizione del premio “Emilia-Romagna sostenibile”.

15 e 17 ottobre: Antonio Mumolo ospite di BOLOGNA SENZA DIMORA 2011

Cosa si prova a vivere senza dimora a Bologna?
Avvocato di strada, Amici di Piazza Grande, Antoniano, Auser Bologna, Naufragi e Opera Padre Marella promuovono una giornata di eventi, iniziative, musica e un grande gioco di piazza per avvicinare la città alle persone senza dimora e le persone senza dimora alla città.

Sabato 15 Ottobre dalle 15:00 in Piazza San Francesco, Bologna.

Ore 15
Apertura degli stand delle associazioni
ITC Teatro in piazza

Ore 16
Biblioteca vivente
Lezioni di italiano in piazza

Ore 18:30
IL GIOCO DELL’HOMELESS
Cosa si prova a vivere senza dimora a Bologna?
Vieni a scoprirlo partecipando a un grande gioco dell’oca vivente:
in palio una bicicletta offerta dal Bicicentro

Ore 19:30
Cena sociale con zuppa calda per tutti

Ore 20:30
Concerto
RUMBA DE BODAS
ETNIA SUPERSANTOS

E tutta la giornata:
Il Bicicentro ripara gratuitamente la tua bicicletta
Punto raccolta coperte e sacchi a pelo per l’inverno

– – –

Nell’ambito della stessa iniziativa, alle h.17 di lunedì 17 Ottobre, giornata mondiale di lotta alla povertà, presso l’Albergo del Pallone
Via del Pallone, 4, Bologna, si tiene l’incontro “L’accoglienza a Bologna al tempo della crisi” che vedrà la partecipazione di Antonio Mumolo, Presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus.

“L’accoglienza a Bologna al tempo della crisi”

Ne parliamo con:

Amelia Frascaroli – Assessore politiche sociali Comune di Bologna
Matilde Callari Galli – Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti”
Antonio Mumolo – Presidente Avvocato di strada
Luciano Serio – Naufragi
Leonardo Tancredi – Presidente Amici di Piazza Grande
Padre Gabriele – Opera Padre Marella

L’evento su Facebook!
https://www.facebook.com/event.php?eid=184645294945441

Diritti di cittadinanza. Risoluzione del Gruppo per sulla campagna “L’Italia sono anch’io”

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo è uno dei firmatari della risoluzione presentata dal Gruppo PD all’Assemblea Legislativa per “sostenere e promuovere ciascuna delle due proposte di legge: “L’Italia sono anch’io” e chiedere all’Assemblea Legislativa di impegnare ogni componente della stessa a dare risalto a questa importante iniziativa nell’esercizio delle proprie attività”.

La Campagna “L’Italia sono anch’io” è promossa dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e da un Comitato che racchiude 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei e dall’editore Carlo Feltrinelli).

“La campagna è tesa a raccogliere le firme per sostenere due leggi di iniziativa popolare: la riforma del diritto di cittadinanza in particolare per i minori, introducendo lo ius soli temperato e il riconoscimento del diritto di voto, per le elezioni amministrative, ai lavoratori regolarmente presenti da cinque anni” si legge nella Risoluzione. (altro…)

12.10.11 Istruzione e formazione. La Regione approva i nuovi indirizzi per la programmazione territoriale

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato a larga maggioranza i nuovi indirizzi per la programmazione territoriale dell’offerta di istruzione e formazione professionale e organizzazione della rete scolastica per gli anni scolastici 2012/13, 2013/14 e 2014/2015.

Tra i principali contenuti del provvedimento c’è l’introduzione di una flessibilità del 20% sul parametro dimensionale introdotto nel luglio scorso dalla manovra finanziaria (L.111/2011) che impone la creazione di istituti scolastici comprensivi costituiti da un numero minimo di mille alunni, 500 nelle scuole di montagna. La Regione Emilia-Romagna – ha spiegato l’assessore alla Scuola, Patrizio Bianchi – ha fatto ricorso alla Corte costituzionale contro le disposizioni in questione in quanto ritiene che la materia dell’organizzazione scolastica sia oggetto di potestà normativa concorrente e che allo Stato spetti la sola emanazione delle norme di principio, mentre alle Regioni competono le disposizioni di dettaglio. In attesa che sia fatta chiarezza, gli indirizzi si adeguano alla normativa vigente prevedendo che, nel caso di istituzione di istituti comprensivi risultanti dall’aggregazione di direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado attive in maniera autonoma nell’anno scolastico 2011/2012, il parametro in questione possa essere utilizzato con flessibilità all’interno di una oscillazione del 20% (ossia tra gli 800 e i 1200 alunni e in montagna tra i 400 e i 600); questo, “qualora ciò sia indispensabile” per assicurare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge e dagli stessi indirizzi.

Per quanto poi riguarda la programmazione territoriale dell’offerta di istruzione secondaria superiore viene confermata, come nel triennio precedente, la possibilità di istituire nuovi indirizzi di studio a fronte di almeno due classi e comunque solo per eccezionali e motivate esigenze dell’istituto scolastico e del territorio condivise dalle Province e secondo criteri dati. Rimane infine confermato il numero delle autonomie scolastiche (scuole autonome con a capo un preside) nell’ambito di una stessa provincia e qualora si dovessero “liberare” delle autonomie, a seguito di accorpamenti o riorganizzazioni, e dalle verifiche non risultasse possibile il reimpiego, la disponibilità sarà comunicata alla Regione che provvederà alla rassegnazione secondo criteri che verranno determinati in seguito.

A sostegno della delibera di programmazione, l’Aula ha anche approvato a maggioranza un ordine del giorno nel quale, in particolare, si sottolinea l’utilità “di specificare tra gli indirizzi per i comuni – come correttamente rileva la Giunta – che i parametri introdotti nella norma nazionale sono da applicarsi in maniera flessibile”. Nel testo si chiede pertanto alla Giunta regionale di accompagnare l’estensione agli stessi comuni della delibera approvata con l’invito ad utilizzare con flessibilità i nuovi parametri”.