28.09.18 Milano: “Senza residenza senza diritti”

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DEFR 2019, il mio intervento in Assemblea legislativa

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PD BOLOGNA. LO GIUDICE E MUMOLO: BENE DIMISSIONI CRITELLI. ADESSO SI VADA ALL’’ASCOLTO DELLA CITTÀ

“Le dimissioni da segretario di Francesco Critelli potranno aiutare il PD bolognese a rilanciare la sua azione in un momento difficile. La richiesta della maggioranza dei componenti dell’assemblea provinciale di superare l’incompatibilità statutaria fra il ruolo di segretario provinciale e quello di parlamentare ha così una risposta positiva”. Lo scrivono in una nota congiunta Sergio Lo Giudice e Antonio Mumolo. “Avevamo posto sin dall’inizio nelle sedi del partito e nel dibattito pubblico, insieme ad altre e ad altri, il tema del doppio incarico. L’abbiamo fatto per un doveroso rispetto delle regole che guidano la nostra comunità politica ma soprattutto per il timore concreto che l’assenza di un segretario a tempo pieno costituisse un limite per l’attività del partito in città e nel territorio metropolitano.

Il disagio di tante e tanti amministratori o segretari di circolo che hanno deciso di firmare quell’appello pur avendo sostenuto Critelli sta lì a dimostrare che i nostri timori erano fondati.

Il PD vive un momento di crisi a livello nazionale come sui territori. Per superare questa fase di impasse è necessario mettere in campo una straordinaria capacità di ascolto, di apertura all’esterno, di analisi coraggiosa degli errori fatti e di un progetto radicalmente nuovo. Perché questo avvenga ci sarà bisogno di un impegno straordinario di rinnovamento a cui Bologna dovrà riuscire a dare un contributo importante. Il superamento del doppio incarico potrà dare una mano, ma solo se sarà accompagnato da altro: una presenza più forte sui territori dell’area metropolitana, una sinergia vera fra la legittima maggioranza congressuale e le minoranze interne, il ritorno a quell’idea di un partito di donne e di uomini che è nel dna del Pd bolognese. Questo passaggio sia l’occasione per superare dinamiche autoreferenziali e per mettere finalmente l’orecchio a terra per capire davvero cosa si muove nella società bolognese, quali nuovi bisogni la attraversano e quali nuove risposte mettere in campo”.

Un’intervista agghiacciante

Un’intervista agghiacciante. Quella rilasciata oggi a La Stampa dal senatore leghista Pillon non può essere definita diversamente. In poche battute finiscono rapidamente nel mirino la legge 194 e la libertà delle donne, le unioni civili, addirittura il divorzio. Nessuno di questi diritti, conquistati negli ultimi decenni grazie alle durissime battaglie condotte da tante e tanti, può dirsi al sicuro. Nessun uomo o donna di questo Paese può far finta di niente: queste parole non sono dette con leggerezza. Questa gente è al governo e sta scrivendo delle leggi che presto verranno approvate. Diciamo con forza che sui diritti civili non si torna indietro. Che la libertà di scelta delle donne è intoccabile. Che vogliamo pensare al futuro, non fare un salto indietro di 50 anni.