“Giunta regionale solleciti Governo nazionale e Parlamento a modificare, già in sede di legge di bilancio 2018, le norme relative al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti, al fine di un adeguato, tempestivo e dignitoso riconoscimento di indennizzi alle vittime di violenza di genere e femminicidio”. A chiedere l’impegno dell’esecutivo regionale, con una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, sono Partito democratico, Sinistra italiana e Articolo 1 – Movimento democratico e progressista, prima firmataria dell’atto Roberta Mori (Pd). La richiesta di Pd, Si e Mdp si estende anche “all’approvazione, prima del termine della attuale legislatura, della legge per gli orfani di femminicidio adottata dalla Camera, nonché agli interventi normativi a tutela delle donne vittime di stalking e atti persecutori”. I tre partiti sollecitano anche la Giunta “a promuovere nelle sedi competenti la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul (sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica) che, al pari della legge regionale 6 del 2014, affronti il contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo, investendo in particolare sulla prevenzione dei femminicidi”. Sono, si legge nell’atto d’indirizzo, “almeno 114 le donne uccise da uomini per motivazioni di genere nel 2017”, inoltre, “secondo le ultime stime Istat, sono quasi 3 milioni e mezzo le donne italiane vittime di stalking (almeno una volta nella vita) e oltre 2 milioni quelle perseguitate da un ex partner”. La violenza contro le donne, spiegano i firmatari del documento, “necessita di una strategia integrata e multidisciplinare di interventi promossi in modo organico e uniforme su tutto il territorio nazionale”. La risoluzione è stata sottoscritta anche da Francesca Marchetti, Stefano Caliandro, Nadia Rossi, Mirco Bagnari, Barbara Lori, Paolo Zoffoli, Katia Tarasconi, Enrico Campedelli, Antonio Mumolo, e Luca Sabattini del Pd, Yuri Torri e Igor Taruffi di Si e Silvia Prodi di Mdp (Misto).