Il Governo italiano si impegni al Palazzo di Vetro anche per prolungare missione monitoraggio sui diritti umani, liberazione prigionieri politici, fondi a campi profughi e stop a sfruttamento risorse naturali

“Adottare ogni iniziativa utile” sul piano internazionale a “favorire la ripresa dei negoziati diretti, in particolare con la convocazione di un nuovo talk che sproni le parti ad un dialogo proficuo sotto l’egida delle Nazioni Unite, al fine di giungere nel più breve tempo possibile a fissare la data del referendum e garantire così una soluzione giusta e duratura del conflitto del Sahara Occidentale, che rispetti il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi e garantisca pace e sicurezza nel Maghreb e nella regione del Sahel”. E’ questo il passo saliente del documento in cinque punti promosso al Governo italiano dai consigli regionali italiani- con l’Assemblea emiliano-romagnola in prima fila- e dall’intergruppo parlamentare di amicizia col popolo Saharawi per favorire la ripresa dell’iniziativa Onu alla vigilia dell’ingresso dell’Italia come membro non permanente del Consiglio di sicurezza. Il testo è stato presentato oggi a Roma alla Camera, tra gli altri, dalla presidente dell’Assemblea regionale Simonetta Saliera con Franco Iacop, omologo del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Assemblee legislative italiane. Tra le altre richieste delle Regioni indirizzate all’esecutivo nazionale: ampliare il mandato della missione Onu Minurso, in scadenza ad aprile di quest’anno, sul monitoraggio dei diritti umani in Sahara Occidentale, per rafforzarne il ruolo e l’efficacia. E ancora “agire in ambito internazionale affinché il Governo del Marocco liberi tutti i prigionieri politici Saharawi tuttora in carcere e fornisca notizie sulle centinaia di desaparecidos”. Nel documento si chiede poi di confermare lo stanziamento dei fondi destinati agli aiuti umanitari per la popolazione Saharawi rifugiata nei campi di Tindouf nel territorio algerino dove, negli ultimi anni, a causa della drastica diminuzione degli aiuti umanitari, si deve far fronte ad una crisi umanitaria ormai permanente, e di farsi promotore di un’azione specifica verso l’Alto Commissariato per i Rifugiati per aumentare gli stanziamenti ed evitare “ulteriori ed inspiegabili decurtazioni”. Ultimo punto indicato nell’appello: che la diplomazia si attivi affinché si ponga fine allo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale. Uno sfruttamento– sottolineano i firmatari- “che ignora gli interessi e i desideri del popolo Saharawi ed è contrario al diritto internazionale. In proposito i sottoscrittori dell’appello ricordano che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha recentemente escluso (con la sentenza C-104/16 P del 21 dicembre 2016) il Sahara Occidentale dall’accordo di liberalizzazione reciproca tra Unione Europea e Marocco per i prodotti agricoli, per il pesce e per i prodotti della pesca, in considerazione dello status separato e distinto di quel territorio, in forza della Carta delle Nazioni Unite e del principio di autodeterminazione dei popoli. Oltre al senatore Stefano Vaccari, Iacop e Saliera (primi firmatari) hanno al momento sottoscritto il documento (sul quale si raccolgono firme anche nei prossimi giorni): Donatella Porzi, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, Mauro Laus, presidente dell’Assemblea legislativa del Piemonte. Ci sono poi le firme di amministratori locali e consiglieri regionali e numerose associazioni. In rappresentanza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna erano presenti Yuri Torri, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza (Sel) e i consiglieri regionali Barbara Lori e Luciana Serri (Pd) e Gabriele Delmonte (Lega Nord). Nel documento anche le firme dei consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna che hanno aderito all’Intergruppo di amicizia del popolo Saharawi: Silvia Prodi, Antonio Mumolo, Marcella Zappaterra, Enrico Campedelli, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Stefano Caliandro (Pd) e Igor Taruffi (Sel).

ALLEGATO
Documento: “Saharawi: quali prospettive?” (PDF)