La Giunta “si impegni a proseguire e incrementare le azioni di supporto e promozione del sistema moda, sostenendo la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico finalizzati alla qualità del prodotto e, dunque, alla competitività del territorio regionale”. A chiederlo, in una risoluzione presentata alla Giunta, è il Gruppo Pd.

I consiglieri chiedono, inoltre, all’esecutivo regionale di “sostenere l’innovazione di processo” e di “potenziare le azioni di marketing, soprattutto verso l’estero”, incentivando, in particolare, “la partecipazione delle piccole e medie imprese e delle microimprese ai bandi per la creazione di reti per l’internazionalizzazione”, oltre a “favorire, attraverso l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto, la partecipazione di imprenditori e artigiani alle fiere internazionali”.

Nell’atto di indirizzo si chiede anche alla Giunta di “cooperare col Governo, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, per trovare soluzioni percorribili e condivise ai problemi legati all’incentivazione del commercio internazionale, alla difesa del made in Italy, alla fiscalità delle imprese e alla detassazione dei brevetti”.

Infine, il Pd invita a “incentivare azioni volte al rispetto delle leggi sul lavoro e al contrasto della contraffazione, sollecitando controlli”.

I dati recenti sul sistema regionale moda e calzaturiero, affermano Campedelli e colleghi, “parlano di un settore centrale per l’economia emiliano-romagnola, con più di 7.200 imprese per la parte manifatturiera (5,5% delle imprese regionali), circa 52 mila addetti (il 5,1% degli addetti regionali) e un export di 4,6 miliardi di euro (12,7% delle esportazioni nazionali). Numeri che arrivano a quasi 30 mila imprese e 142.000 addetti, se si considera anche la componente terziaria legata alla filiera della moda”. Inoltre, “l’industria dell’abbigliamento contribuisce in misura significativa al sostegno del tasso di occupazione femminile”. Negli anni fra il 2003 e il 2015, concludono gli esponenti del Pd, “il settore del fashion ha registrato una fase di rallentamento dovuta alla crisi economica globale e alla forte contrazione della domanda interna, con l’unica eccezione di una parentesi positiva nel 2011. In particolare, fra 2008 e 2015 la produzione complessiva è calata del 41,9%, le imprese del 7,8% e gli addetti del 10,4% e molto ha risentito il settore dei prodotti tessili”.

La risoluzione è stata sottoscritta anche da Mirco Bagnari, Manuela Rontini, Nadia Rossi, Lia Montalti, Antonio Mumolo, Marcella Zappaterra, Paolo Zoffoli, Stefano Caliandro, Valentina Ravaioli e Silvia Prodi.