“Via libera definivo alla fusione tra i cinque comuni della Valle del Samoggia. Dopo un lungo iter, interrotto in attesa dell’esito del referendum consultivo, l’Assemblea legislativa ha approvato il progetto di legge di istituzione del nuovo comune unico di “Valsamoggia” che dal primo gennaio 2014 subentrerà, a seguito della fusione, ai cinque comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno, tutti contigui e in provincia di Bologna.” A comunicarlo è il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, relatore del progetto di legge.

VIDEO: L’intervento in aula di Antonio Mumolo

“La fusione dei comuni della Valsamoggia – afferma il consigliere regionale PD Antonio Mumolo, relatore del progetto di legge – è il culmine di un processo virtuoso e una grande opportunità di rilancio, che, in un momento di grave crisi economica, farà risparmiare il 10% (2,6 mln di euro all’anno) del costo complessivo della Pubblica Amministrazione, e porterà 18 milioni di euro nelle casse del nuovo Comune di trasferimenti statali e regionali in dieci anni: denaro che servirà a garantire i servizi per i cittadini. Il Comune frutto della fusione, inoltre, non essendo soggetto per due anni al patto di stabilità, potrà utilizzare rispetto al 2013 6,6 milioni di euro in più, che nel caso di mancata fusione resterebbero congelati e che invece serviranno a fare opere di manutenzione, riasfaltare le strade e rimettere in moto l’economia.”

Antonio Mumolo presenta in aula il progetto di legge

Antonio Mumolo presenta in aula il progetto di legge

“Siamo orgogliosi per quanto fatto dall’Assemblea legislativa, perché la fusione dei comuni della Val Samoggia costituisce il primo esperimento di questo tipo mai fatto in Italia, gli altri territori potranno guardare a noi per prendere esempio. Processi di questo tipo richiedono un accurato percorso di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni, del mondo produttivo e del lavoro. Sono percorsi complessi, ma in qualche modo obbligati: il futuro dei Comuni, piccoli e grandi, è l’integrazione: unioni, associazioni di servizi e anche, come mostra l’esempio che sta per realizzarsi, percorsi di fusione.”

ALLEGATO
La relazione di accompagnamento della legge presentata in aula dal consigliere Antonio Mumolo, relatore del progetto di legge (PDF)

COSA PREVEDE IL PROGETTO DI LEGGE

Il progetto di legge in 7 articoli istituisce, a decorrere dal primo gennaio 2014, il nuovo Comune, in provincia di Bologna, che si chiamerà Valsamoggia, nel quale confluiscono tramite fusione i cinque Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno, tutti contigui e in provincia di Bologna. Il nuovo comune avrà una superficie di 178 km quadrati e circa 30 mila residenti

Con la proposta di legge si prevede che alle comunità di origine o ad alcune di esse siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. Lo Statuto del nuovo comune – è scritto nella norma – “può prevedere l’istituzione di municipi nei territori delle comunità di origine o di alcune di esse”, e anche “organi eletti a suffragio universale diretto”. Il comune di Valsamoggia subentra nella titolarità delle posizioni dei rapporti giuridici finanziari e patrimoniali dei 5 preesistenti comuni. Anche il rispettivo personale è trasferito al nuovo ente.

Tra le norme di salvaguardia contenute nella legge è previsto che l’istituzione del Comune unico non privi i territori montani dei benefici e degli interventi e degli interventi speciali per la montagna stabiliti dall’Unione europea o da norme statali e regionali. Pertanto in parziale deroga alla cosiddetta legge per la montagna (L.r. 2/2004) è stabilito che il comune di Valsamoggia è definito montano limitatamente ai suoi territori individuati come zone montane nella precedente normativa (delibera di Giunta 1734/2004).

Di particolare interesse i contributi regionali che la legge assegna al nuovo comune per i 15 anni successivi alla fusione: si tratta di 705.000 euro all’anno per il primo decennio e di 210.000 euro per gli ulteriori 5 cinque anni. Previsto anche un contributo straordinario in conto capitale, a titolo di compartecipazione alle spese iniziali, della durata di tre anni e pari a 300.000 euro l’anno. Per i dieci anni successivi alla sua costituzione viene poi assicurata al nuovo comune la “priorità assoluta nei programmi e nei provvedimenti regionali di settore che prevedono contributi a favore degli enti locali”. Inoltre, la Regione, in armonia con l’evoluzione della disciplina in materia, sarà impegnata a supportare il nuovo comune anche mediante cessione di quota del patto di stabilità territoriale (L.r. 12/2010).

È inoltre previsto un organismo consultivo composto dai sindaci dei preesistenti Comuni di origine, con il compito di collaborare nella fase istitutiva del nuovo Comune con il Commissario governativo nominato a partire dalla data di istituzione del nuovo comune per tutti gli adempimenti e fino alle elezioni. I sindaci dei comuni di origine, entro il 31 dicembre 2013, formuleranno proposte e provvedimenti per consentire la piena operatività del nuovo Comune.