25.09.09 A Bologna il ” CLANDESTINO DAY”

Il 25 ottobre Avvocato di strada Onlus aderisce al “Clandestino day” Antonio Mumolo interverrà alla manifestazione
25.09.09 clancestinoday

Il comunicato stampa

Il settimanale Carta ha lanciato, un appello ad organizzare, in tutta Italia, per il 25 settembre 2009, un “Clandestino day” in preparazione della manifestazione prevista a Roma per il 17 Ottobre contro i recenti provvedimenti governativi nei confronti dei migranti (Legge n. 94 del 15 luglio 2009, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”).

Ci sembra doveroso fare uno sforzo collettivo per renderci parte attiva di questa iniziativa e per questo, a partire dalle 18, in piazza San Francesco, sarà presente un banchetto informativo, e dalle 19.30 all’enoteca Alto Tasso è in programma la visione di “Come un uomo sulla Terra”, cui seguirà un dibattito con alcuni rappresentanti del mondo associativo bolognese impegnato sul tema dei migranti.

Vogliamo dare seguito all’indignazione che ci ha colti in seguito all’istituzione del reato di clandestinità e altre norme persecutorie e discriminatorie nei confronti dei cittadini immigrati, con azioni concrete e compatte. La criminalizzazione della presenza irregolare nel nostro paese, con l’introduzione del reato di clandestinità, non fa che ostacolare l’accesso degli stranieri non regolari a prestazioni e servizi pubblici, e costituisce pertanto una seria minaccia ai diritti fondamentali delle persone. Inoltre alimenta nell’opinione pubblica un clima di diffidenza e sospetto e la diffusione di una nuova cultura (?) razzista.

Facciamo sentire la voce di una Bologna che dice NO alla criminalizzazione dei migranti e al razzismo

Questa è l’idea alla base delle numerosissime associazioni e movimenti di cittadini italiani e stranieri che da anni operano attivamente per la costruzione di una città più inclusiva e solidale per tutti i suoi abitanti

Non restiamo a guardare.

CESTAS, Amani, Amici dei Popoli, COSPE, Ya Basta, Yoda, Sokos,
Arcoiris Tv, Associazione Sopra i Ponti, Associna, Avvocato di strada, Coordinamento Migranti, Enoteca Alto Tasso, Movimento per la Dignità e le Pari Opportunità (M.D.P.O.), Piazza Grande, Progetto Melting Pot Europa, Radio Città Fujiko, Radio Kairos, Rete TogethER, Terra di Tutti Film Festival

vi invitano in Piazza San Francesco a Bologna!

Il programma della serata:

h 18.00-20.00: Banchetto informativo- Piazza S. Francesco

h 19.30 , presso l’enoteca Alto Tasso- Piazza San Francesco, 6/d.
Proiezione del film-documentario “Come un uomo sulla terra”,
prodotto da Marco Carsetti e Alessandro Triulzi per Asinitas Onlus e da Andrea Segre per ZaLab
nella sala interna dell’Alto Tasso.

A seguire, interventi di alcuni rappresentanti di associazioni impegnate nelle tematiche dell’immigrazione, nonchè di alcuni rappresentanti della società civile.
Prenderanno la parola, tra gli altri:

Ernesto Gelonesi- Sokos
Neva Cocchi – Ya Basta
Sun Wen Long – Associna/ TogethER
Viviana Piciulo- Movimento per la Dignità e le Pari Opportunità (M.D.P.O.)
Alessia Giannoni – COSPE
Rafia Ukhbiza – Presidente Associazione Sopra i Ponti
Antonio Mumolo – Avvocati di strada
Coordinamento Migranti

Il moderatore del dibattito sarà: Marco Trotta, giornalista settimanale Carta

L’evento verrà ripreso da Arcoiris Tv, che effettuerà anche alcune interviste coi principali relatori.

Info: bologna@cestas.org, tel. 051255053
Face book evento: CLANDESTINO DAY – 25 SETTEMBRE 2009 – BOLOGNA

14.09.09 Morte al dormitorio pubblico. Antonio Mumolo interviene in consiglio comunale

Antonio Mumolo è intervenuto durante la seduta del 14 settembre 2009 del Consiglio Comunale di Bologna sul caso di una persona senza dimora che in agosto è morta in un dormitorio comunale di Bologna senza che nessuno se ne sia accorto per quasi due giorni.

L’intervento
14 settembre 2009 – Intervento in Consiglio Comunale

Grazie presidente.
Oggi ho chiesto la parola per parlare di un fatto accaduto qualche settimana fa.

Come sapete, il 9 agosto scorso al dormitorio comunale “Beltrame” di via Sabatucci è morto nel sonno Luciano S. una persona senza dimora di 48 anni. Il suo corpo è stato trovato solamente l’11 agosto, ed è rimasto in camera senza vita per quasi due giorni senza che nessuno, operatori o ospiti del dormitorio, se ne accorgesse. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo (senza reati nè indagati) per fare chiarezza sulla vicenda e per sapere com’è possibile che all’interno di una struttura comunale il cadavere di una persona sia stato scoperto con due giorni di ritardo.

E’ notizia di due giorni fa (venerdì 11 settembre) che la Procura di Bologna non ha riscontrato responsabilità penali sul decesso di Luciano, ma che ha avanzato perplessità sulla normativa che regola l’organizzazione interna della struttura. Io credo che sia necessario che il consiglio comunale si interroghi su quanto successo e provi a dare delle risposte.

Qualcuno potrebbe essere portato a minimizzare quello che è successo, pensando ad una fatalità o ad un insieme di coincidenze che hanno fatto si che Luciano fosse trovato solamente dopo due giorni, ma questa ipotesi deve essere scartata: quello che è successo ad agosto, infatti, non è una novità. Per quanto possa sembrare incredibile, nel febbraio 2001 nella stessa struttura accadde la stessa identica cosa: Leonardo Niro, uno storico senza tetto di Bologna molto conosciuto in città, morì nel proprio letto e il suo cadavere venne ritrovato dopo più di due giorni. Per chi le vuole, ho fatto le copie di un articolo del Domani di Bologna che racconta quanto successo otto anni fa. (https://www.antoniomumolo.it/pdf/ArticoloIlDomani2001.pdf)

Tornando all’oggi, la struttura Beltrame attualmente accoglie 117 persone che vivono in strada da lungo tempo, con problematiche varie e che spesso non sono in buona salute per via dalla difficili condizioni in cui versano da anni. In una struttura simile, dove è logico aspettarsi che ci siano anche problemi di convivenza, sarebbe opportuno che lavorasse una nutrita squadra di operatori in grado di gestire la situazione, e, insieme ai servizi sociali e alle associazioni di settore, di aiutare le persone che vivono in quel luogo a trovare un lavoro e a ricostruirsi una vita.

Come hanno spiegato i dirigenti della cooperativa che gestisce il dormitorio, la convenzione stipulata con il comune prevede la presenza di operatori addetti solamente alla portineria, alle pulizie e alla manutenzione ordinaria. Di giorno ci sono degli educatori, ma di notte ci sono solamente due operatori che hanno la responsabilità dell’intera struttura e quindi dei 117 ospiti. Un numero chiaramente insufficiente per gestire la normale attività, figuriamoci le emergenze.

Come si è arrivati a questa situazione? Come sappiamo i fondi destinati ai servizi sociali sono sempre meno e il Comune fatica a dedicare al settore della marginalità maggiori risorse. Le strutture pubbliche di emergenza sono poche, non sufficienti a gestire il bisogno, e vengono date in appalto alle cooperative che fanno le offerte più basse. Con pochi soldi, le cooperative, che a loro volta non possono andare in perdita, sono obbligate a far lavorare nelle strutture un numero basso di operatori, che in certi casi possono essere anche non qualificati.

In questa maniera abbiamo strutture minimali, dove le persone sono isolate tra loro, dove, per la difficoltà di costruire percorsi di recupero, generalmente rimangono “parcheggiate” per anni. E dove possono succedere cose come quella capitata a Luciano.

Mantenere le strutture in queste condizioni influisce negativamente sulla vita delle persone che sono in difficoltà e che hanno bisogno dell’assistenza pubblica, ma rappresenta anche un costo molto grande per la comunità: non ci dimentichiamo infatti che se le persone fossero aiutate e sostenute maggiormente in percorsi di recupero e potessero più facilmente ricostruirsi una vita, si affrancherebbero dal circuito dell’assistenzialismo, e potrebbero perfino diventare delle risorse per la città.

Se questo è il presente, inoltre, credo sia giusto parlare anche di quello che riguarda il futuro a Bologna dell’accoglienza alle persone senza dimora e delle prospettive che si offriranno loro. Come sappiamo già da due anni il Comune di Bologna ha intrapreso una trasformazione dei servizi sociali, che ha portato al decentramento dei Servizi Sociali e ad alcune trasformazioni. In particolare i Servizi Sociali sembrano improntati a dare accoglienza nei dormitori solo alle persone senza dimora che hanno la residenza a Bologna e che sono, naturalmente, la minima parte di quelli che vivono in strada nella nostra città. Secondo il testo “Servizi per adulti. Modalità operative” predisposto dal Core (Coordinamento Responsabili Servizio Sociale Territoriale) i senzatetto non residenti a Bologna verranno accolti nei dormitori solo in caso di “indifferibile necessità”, una condizione non facilmente accertabile, e che verrà decretata di volta in volta dagli assistenti sociali. Io mi chiedo, e vi chiedo, se possono essere “differibili” le necessità di chiunque viva in strada senza un posto dove stare, e se nel dare o meno accoglienza dobbiamo davvero andare a guardare dove la persona ha la residenza anagrafica.

Quello che ho cercato di delineare in poche parole è l’attuale situazione delle strutture di accoglienza del Comune di Bologna, che ritengo dovrebbe essere conosciuta meglio dalla cittadinanza e, in primo luogo, dagli stessi consiglieri comunali.

Per questo, in conclusione al mio intervento, propongo che il consiglio comunale, o alcuni suoi rappresentanti, facciano una visita nei dormitori pubblici della città per capire come sono organizzate queste strutture e per far partire quella che ritengo possa essere una utile riflessione. La visita, inoltre, credo che potrebbe essere un gesto di vicinanza e di interesse nei confronti di persone fragili e sfortunate che hanno bisogno di sostegno. Grazie.

Antonio Mumolo

09.09.09 Barbone sei e barbone rimani. Intervista a Emilianet

Finora sono i Comuni a “registrare” i senza tetto. Adesso arriva il Registro Unico, inutile e autoritario. Dopo l’entrata in vigore del Pacchetto sicurezza per i senza dimora si fa ancora più a ostacoli il percorso verso l’inclusione nella società. Emilianet intervista Antonio Mumolo presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus

L’intervista:
http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=2932

12.09.09 Antonio Mumolo premiato con “La Vela Latina” 2009

Ad Antonio Mumolo è stato assegnato il premio “La Vela Latina” dedicato a uomini e donne che hanno realizzato,ciascuno nel proprio settore, grandi progetti a livello locale ed internazionale.

Il video della premiazione

Per questa 3^ Edizione che si è svolta sabato 12 settembre in Piazza Santa Teresa, sono stati premiati:

1. FLAVIA PENNETTA per la carriera sportiva tennis internazionale;
2. EDOARDO WINSPEARE per la carriera di regista e sceneggiatore italiano.
3. PIERPAOLO ZIZZI per la carriera di attore cinematografico;
4. ANGELO TITI per la carriera di Agente Marittimo;
5. ANTONIO MUMOLO per la carriera di Avvocato dei senza dimora;
6. DOLCENERA artista cantautrice;
7. ALDO CANNONE e FRANCESCO MORMILE campioni del mondo di offshore.