Sabato 24 settembre Antonio Mumolo ha partecipato alla cena organizzata da Piazza Grande presso il Centro Socio-culturale “Rosa Marchi” per tutte le persone che in questi mesi hanno aiutato e sostenuto le attività dell’associazione.
Le persone senza dimora di Piazza Grande hanno preparato la cena e servito ai tavoli con l’aiuto e la supervisione dei cuochi dell’associazione Le Tavole.
Durante la cena sono stati presentati i risultati ottenuti dai progetti realizzati quest’anno e quelli che in cantiere per i mesi futuri.
Dall’approvazione del nuovo regolamento di polizia urbana nel Comune di Bologna in due mesi sono state multate 174 persone che chiedevano l’elemosina, lavavano i vetri ai semafori o mangiavano e dormivano in strada. Nell’articolo del Corriere di Bologna il parere di Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus.
Avvocato di strada Onlus ha presentato il rapporto sulle attività degli sportelli italiani per l’anno 2010. Rispetto all’anno precedente l’Associazione registra un ulteriore notevole aumento delle pratiche aperte in tutta Italia e una crescita di specifiche problematiche dovute a fattori differenti. Fogli di via, decreti di espulsione, permessi di soggiorno, problematiche legate alla patria potestà e ai figli minori, sfratti, aggressioni subite. Questi sono solamente alcuni dei principali interventi effettuati nel corso dell’anno dai legali volontari dell’Associazione a tutela di persone senza dimora.
“Crescono ancora i casi di persone italiane, afferma il presidente dell’Associazione Antonio Mumolo, che perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada: l’effetto della crisi si sta ancora facendo sentire pesantemenente. In circa due anni sono raddoppiati i casi relativi alla patria potestà e ai figli minori: finire in strada è un dramma doppio per chi ha famiglia e non riesce a tenerla unita.”
“Il nostro, prosegue l’avvocato Mumolo, è un punto di osservazione privilegiato, e abbiamo toccato con mano quali sono stati gli effetti inumati della norma relativa al reato di clandestinità: gli stranieri privi di permesso di soggiorno non possono sposarsi e, per paura, non si recano negli uffici pubblici nemmeno per registrare all’anagrafe i propri figli o per curarsi o denunciare reati subiti. Chi vive in strada è esposto a tanti rischi, e questo è testimoniato da un dato: nel corso dell’anno abbiamo avuto ben 48 casi di persone che hanno subito aggressioni, molestie o minacce.”