Non possiamo rimanere insensibili alla situazione drammatica in cui versano in queste ore i profughi bosniaci, quasi 3000 persone (giovani, donne, anziani, bambini) che dormono in edifici abbandonati e campi improvvisati nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina con casi di congelamento, ipertermia e altri gravi problemi di salute. Facciamo appello urgente alla Giunta regionale affinché solleciti il Governo e le  istituzioni europee ad agire per mandare immediatamente per fornire aiuti alle persone e per risolvere la situazione nel rispetto dei diritti umani.‘

Con questo appello, i consiglieri regionali del PD Palma Costi (prima firmataria), Francesca Maletti,  Lia Montalti, Roberta Mori, Antonio Mumolo e Giuseppe Paruolo,  chiedono di non lasciare che una questione così grave passi in secondo piano.

‘Proprio l’emergenza pandemica – sostengono i consiglieri regionali – ha provocato un inevitabile aggravamento della situazione dell’immigrazione in Europa. E anche in questo momento di crisi politica non possiamo rimanere inermi di fronte a questa situazione che lede pesantemente i diritti umani’.

Più di 1000 di questi migranti – spiegano nel testo  nell’interrogazione presentata in Regione – vivevano nel fatiscente campo di Lipa, devastato da un incendio e ora chiuso dalle autorità bosniache, mentre si sono aggiunti altri 2000 profughi della rotta balcanica che da tempo cercano di passare la frontiera e proseguire il viaggio verso l ‘Europa occidentale. L‘Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione ha esortato la Bosnia a trovare in tempi brevi soluzioni alternative.

‘Tutto questo – osservano con rammarico i consiglieri democratici –  sta nuovamente accadendo in territori dell’Unione Europea che si è costruita proprio per la tutela e la promozione dei diritti umani fondamentali dei propri, ma anche per la promozione dei diritti umani in tutto il mondo.’  

Nel dispositivo si sottolinea infine come ‘non si possa ignorare che l’annoso problema dell’ immigrazione rimarrà ingestibile senza che si rimetta mano alla revisioni delle normative attuali in materia di immigrazione e la creazione di un sistema di accoglienza stabile per non doversi sempre ridurre a gestire la migrazione come una vicenda di emergenza.’