Dopo Verona, la destra più retrograda organizza un convegno qui in Regione, guarda caso mentre si discute una legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, legge attesa da anni. Lo fa sempre usando impropriamente la parola “famiglia”, per esacerbare i toni, per riportare indietro i diritti, per far credere che migliorare la vita di tanti non sia un vantaggio per tutti. Noi risponderemo come abbiamo fatto a Verona. Con una manifestazione colorata, vivace, aperta. Con un presidio che è promozione della ricchezza delle diversità. Ci vediamo in Regione, giovedì 11 aprile, dalle 16,30.
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