18.04.08 Avvocati da marciapiede. Un servizio in onda su La7
Venerdi 18 aprile nell’edizione serale del telegiornale La7 ha mandato in onda un’intervista ad Antonio Mumolo in qualità di presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus.
Venerdi 18 aprile nell’edizione serale del telegiornale La7 ha mandato in onda un’intervista ad Antonio Mumolo in qualità di presidente dell’Associazione Avvocato di strada Onlus.
Il consiglio comunale di Bologna nella seduta del 7.04.08 ha approvato all’unanimità un ordine proposto da Antonio Mumolo in cui si chiede di intitolare la via fittizia di Bologna, attualmente chiamata via Senza Tetto, a Mariano Tuccella.
Intervento di prima seduta nel Consiglio Comunale del 07.04.2008
Oggi ho chiesto di intervenire in Consiglio Comunale perché vorrei tornare sulla scomparsa di Mariano Tuccella detto “Lupo”, morto la settimana scorsa all’ospedale per lungodegenti di Loiano, dove si trovava da alcuni mesi in coma irreversibile.
Mariano aveva 49 anni.
Come ricorderete, la notte tra domenica 30 settembre e lunedì 1 ottobre 2007 era stato picchiato selvaggiamente e senza motivo da tre ragazzi, uno dei quali minorenne, mentre dormiva in strada a poche centinaia di metri da qui, nei pressi del mercato delle erbe di via Ugo Bassi. Per via dei gravi danni cerebrali subiti da quel giorno non ha più ripreso conoscenza e ha passato gli ultimi mesi della sua vita in un letto d’ospedale solo, senza l’apporto di familiari. Più volte insieme ai volontari di Piazza Grande mi sono recato in visita all’ospedale sperando ci fossero novità positive. Purtroppo così non è stato e insieme ai medici abbiamo vissuto con impotenza questi mesi.
Gli addetti ai lavori e non solo sanno che a Bologna gli ultimi mesi non sono stati teneri, se così si può dire, con le persone senza dimora. Il freddo si è fatto sentire a lungo, e le tantissime persone quest’anno presenti in strada a fatica hanno trovato riparo nei dormitori cittadini e nelle strutture approntate per fronteggiare l’emergenza.
I primi di marzo è scomparso Giorgio e poi, a distanza di pochi giorni Massimiliano, un ragazzo di poco più di trent’anni, morto nel suo letto del dormitorio di Via del Gomito. La settimana scorsa invece è stata la volta di Mariano, la cui scomparsa speriamo sia l’ultima di questo tristissimo periodo.
Lo scorso ottobre con un mio intervento in questa sala avevo chiesto che il Consiglio Comunale votasse un ordine del giorno in cui si condannasse l’episodio di pestaggio. L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità da tutti i consiglieri presenti, ed è stato a mio parere un segnale forte che abbiamo saputo esprimere.
Oggi, dopo la morte di Mariano, vi chiedo un nuovo gesto. Nella nostra città le persone senza una fissa dimora possono chiedere la residenza in una via inesistente e chiamata via Senza Tetto. La via fittizia è molto importante perché permette alle persone di riavere una residenza anagrafica, e quindi di poter tornare a godere di molti diritti fondamentali, di potersi curare, di poter lavorare, di poter ricevere una pensione.
Una via simile oggi esiste in molte città italiane e ha spesso un nome anonimo come nel caso di Bologna. In molte città si chiama “Via della casa comunale”, “Via dell’ospitalità” o “via della città di ……” con il nome della città.
In altri casi la via è intitolata a persone che hanno fatto qualcosa di importante per le persone senza dimora, come nel caso di Firenze, dove la via inesistente è intitolata a Libero Leandro Lastrucci, direttore per più di vent’anni dell’albergo popolare.
Un caso particolare invece, degno di essere raccontato, è quello di Roma, la prima città d’Italia a dedicare una via fittizia alla memoria di una persona senza dimora, morta in strada in condizioni di estrema povertà. La via inesistente a Roma è infatti dedicata a Modesta Valenti, una donna senza dimora morta nel 1982 alla Stazione Termini, che non era stata soccorsa perché sporca e vestita male.
Io penso che l’esempio di Roma sia importante, e che possa valere la pena cercare di emularlo. A Bologna vi proporrei dunque di cambiare nome alla via fittizia e di intitolarla a Mariano Tuccella.
Questo piccolo gesto potrebbe servire a migliorare le condizioni di chi vive in strada. Come tutti sanno il nome della via presso la quale si ha la residenza è scritto nei documenti di identità, e avere la residenza in via Senza Tetto potrebbe creare problemi all’intestatario dei documenti, e favorire delle possibili discriminazioni. Intitolando a Mariano il nome della via potremmo inoltre dare un forte segnale di attenzione da parte nostra alle problematiche dei più poveri, e faremmo un gesto importante alla memoria di un nostro concittadino meno fortunato di noi.
Antonio Mumolo