Oggi siamo tutti preoccupati per la nostra salute e per quella dei nostri cari. Il Covid non conosce confini né censo. Oggi abbiamo capito che è importante anche la salute degli altri, quelli che nemmeno conosciamo. Oggi siamo consapevoli che non curare qualcuno può significare la rovina di tutti.

Questa mattina ho depositato una proposta di legge di soli quattro articoli.

La legge riguarda le persone senza fissa dimora, ovvero coloro che sono diventati così poveri da finire in strada e per questo oggi non hanno un medico e, in caso di necessità, possono rivolgersi solo al Pronto Soccorso.

Se la legge verrà approvata, queste persone potranno iscriversi, previa segnalazione dei servizi sociali, alle liste dell’Ausl e quindi scegliere un proprio medico di base, come chiunque altro.

Potranno curarsi, prevenire le malattie, riprendersi il loro diritto alla salute.

La solidarietà non è solo collante delle nostre società ma si è rivelata elemento indispensabile per combattere il virus. Anche per questo la nostra regione deve intervenire.

È una questione di diritti, di dignità e di rispetto che detto per inciso, avrà anche un beneficio economico per le nostre finanze pubbliche: oggi, infatti, l’unico accesso ai servizi sanitari che gli homeless possono avere è quello del Pronto Soccorso. Il che significa spese per l’erario pubblico da un minino di 150 euro a un massimo di 400 euro per ogni accesso, mentre il medico di base “costa” 44 euro all’anno per ogni persona.

Nelle prossime settimane l’Emilia-Romagna ha una grande opportunità. Vincere, e sarebbe la prima Regione in Italia, una grande battaglia di civiltà riconoscendo anche ai clochard il diritto di avere un medico di base.

Ci impegneremo in tanti e lo faremo per il bene di tutti.

Antonio Mumolo
Consigliere regionale Emilia-Romagna

IL PROGETTO DI LEGGE